Una nuova idea per Crispiano

“Una nuova idea per Crispiano”, con questo intento è nato a Crispiano un movimento che fa capo al consigliere comunale Giuseppe Delfino indipendente, vice coordinatore regionale dei giovani del PdL, dimissionario. A lui si associano un veterano della politica crispianese Antonio Merico, ex esponente di AN, attualmente dimissionario dalla carica di dirigente sezionale PdL; Adriana Conserva, dimissionaria dalla carica di coordinatrice del gruppo giovanile PdL; Angelo Vincentini, dimissionario dalla carica di presidente provinciale giovani universitari PdL; Domenico Arconzo, dimissionario dalla carica di dirigente sezionale PdL e Tommaso Petrelli, dimissionario dalla carica di coordinatore cittadino del PdL. In una conferenza stampa i suddetti dimissionari dal PdL hanno espresso la volontà di far nascere a Crispiano un gruppo di cittadini che intendono fare politica in modo diverso, respingendo qualsiasi dottrina o ideologia, respingendo la politica del personalismo e la politica delle false promesse elettorali. Prioritaria sarà l’attenzione ai bisogni dei cittadini (Merico); i giovani non si riconoscono in un partito- PdL- che accantona le loro richieste, meglio lavorare su progetti e proposte concrete per il bene del paese (Conserva); in una situazione di stallo della vita politica crispianese è meglio aggregare i giovani con serietà e correttezza intorno ad un progetto concreto e vincente (Vincentini); all’improvvisazione è meglio sostituire una seria preparazione ai valori veri del fare politica (Petrelli); non si condivide l’organizzazione verticisistica del PdL, un partito che crea disagio, che si è lasciato andare a lotte intestine ed è destinato a implodere. Meglio dare vita ad un gruppo autonomo capace di stabilire un confronto con tutte le categorie sociali e insieme collaborare per la ripresa del paese (Arconzo). “Intorno a me si è costituito un gruppo di centro sinistra-ha detto Giuseppe Delfino- a partire dal gruppo giovanile del PdL; sono ottanta i simpatizzanti del PdL dimissionari, che mi seguono. Personalmente non avrei mai lasciato AN, sono entrato nel PdL perché queste erano le indicazioni nazionali, ma da questo gruppo prendo ora le distanze, visto che vano è stato il tentativo di dire la nostra. Lascio l’incarico ed esco dal PdL non per cercare una poltrona, ma per lanciare un nuovo progetto; non abbiamo rancori nei confronti delle forze politiche organizzate, nè la voglia di scontri con la maggioranza, ma crediamo che il partito non sia una gabbia, il nostro gruppo è rappresentato da fasce sociali diverse ed età diverse, il nostro intento è quello di fare leva sulle qualità, competenze e professionalità di ognuno, per incalzare la maggioranza con proposte serie e concrete per il bene del paese”.

Fonte: Silvia Laddomada