“Afra” di Luisa Ruggio e i quadri di Shambhu

La scrittrice leccese Luisa Ruggio con il romanzo d’esordio “Afra” e il pittore tarantino Shambhu, al secolo Roberto Signorella, con le sue opere. Sono loro gli ospiti dell’Happy Hour Culturale di domenica prossima al Carpe Diem Art Cafè di Crispiano. Come sempre, l’evento, organizzato dall’associazione Adhara, dalla libreria AmicoLibro e dal Centro culturale Valle d’Itria, avrà inizio alle 19.00.
Con “Afra” la giornalista Luisa Ruggio ha già vinto quattro premi letterari. È la storia di cinque donne che si muovono in un’indimenticabile geografia dell’anima: una prostituta analfabeta che conserva una piccola Bibbia piena di annotazioni a margine, la grazia del fantasma di una donna tradita per il miraggio novecentesco dell’America e innamorata di una terra chiamata Afra, la forza di una monaca che ha smesso di attendere notizie dal fronte africano di El Alamein, un’adolescente scampata ai bombardamenti su Napoli e sopravvissuta alle sue sorelle nelle atmosfere surreali della seconda guerra mondiale, una domestica bambina posseduta dal dèmone dell’amore. Che cosa lega il loro destino e il loro punto di vista sensuale e disperato? Le loro vite si sfiorano alle straordinarie altezze del pudore dell’amore, condizionato dalle ferite della Storia e l’invadenza del caso fino a diventare attesa dei ritorni mancati. Afra è la terra, alma mater, che attraversa questa storia con una forma sottilissima di erotismo ed è anche un’eco in cui riconosciamo la voce di una scrittrice italiana. Si tratta di un libro intenso e coinvolgente, uscito nel 2007 e ripubblicato da Besa qualche settimana fa.
La Ruggio sarà affiancata dal pittore tarantino Shambhu che esporrà i suoi quadri nel locale di via Leopardi. Il suo percorso di ricerca e sperimentazioni pittoriche si snoda prevalentemente attraverso ambiti riconducibili alla ricerca esoterica. Diplomatosi all’Accademia di Belle Arti di Bologna, sul finire degli anni ’80 approda al Bodysmo con la performance “Antroposimbolo”, ciclo di ventidue “Riti Pittorici” distribuiti nell’arco di nove anni di happening itineranti in diverse regioni d’Italia e all’estero. Le performance “Omaggio a René Guénon”, “Fata Mandala”, “Albero Seme”, “Mandorla”, “La Triplice Cinta”, “108 Mondi”, “Auxilium”, “Tribhuvana” e ”L´´ottava indica” esplicitano i risultati delle indagini nel campo della simbologia tradizionale e costituiscono i momenti conclusivi di alcuni soggetti inerenti l’attività speculativa dell’artista.
Attualmente Shambhu è impegnato nella stesura di un romanzo illustrato dal titolo provvisorio “Di Luce e di Pietra” in cui spazi, simboli e suggestioni del viaggio iniziatico in Castel del Monte si candidano ad una rilettura misterica dell´´enigmatico edificio svevo.

Fonte: Vincenzo Parabita