Al termine di una drammatica discussione nell’ultimo Consiglio Comunale del 20 aprile, la maggioranza di sinistra che governa Crispiano approva una delibera d’indirizzo che prevede l’intervento di un Commissario ad Acta per l’adozione del Piano Urbanistico Generale. Un grave momento di impasse politico-amministrativa che rende l’idea della crisi che oggi vive Crispiano. Sarà un Piano Urbanistico che non farà proprie le Osservazioni fin qui redatte in sede di Commissione Capigruppo e Urbanistica contenute in ben venticinque verbali, Osservazioni che hanno corretto in più parti un elaborato progettuale che presentava errori grossolani e svariati lati oscuri, ma che rischiano di non essere recepiti. La circostanza che il lavoro che per mesi due Commissioni hanno faticosamente realizzato possa cadere nel nulla, è di per sé un dato politico inaccettabile. Se poi si entra nel merito del problema, rilevando che molte di quelle Osservazioni, insieme al documento redatto dal Dirigente dell’Ufficio Tecnico, vanno a correggere veri e propri svarioni che il Piano presentava, si comprende ancor meno le ragioni di tale scelta che definire miope e incomprensibile, è poco. Se poi si considera che quelle Osservazioni erano state pure recepite dalla Giunta Comunale con propria delibera n. 397/2010, si sfiora l’incredibile e dà la dimensione dello stato di confusione che regna sovrana nella maggioranza. Un Piano Urbanistico Generale che non ha centrato la massima parte dei criteri e degli obiettivi – sono ben 14 gli obiettivi non realizzati, tutti di massima rilevanza ! – che erano stati prefissati nel Documento Programmatico Preliminare (DPP) dallo stesso Consiglio Comunale che, a sua volta, aveva tracciato le linee cui il nuovo Piano si sarebbe dovuto attenere. Il Piano licenziato – a giudizio dei tecnici professionisti di Crispiano, ovvero ingegneri, architetti e geometri, profondi conoscitori del territorio a differenza dei tecnici redattori del Piano – non ha centrato affatto gli obiettivi che erano stati prefigurati, rivelandosi un autentico flop. Il giudizio negativo dunque, prima ancora che essere un giudizio politico, è un giudizio tecnico, scevro da animosità o faziosità di sorta. Una sostanziale bocciatura su tutto il fronte, senza appello, che stronca sul nascere un Piano che contraddice le sue stesse premesse. Un fallimento che è costato alla cittadinanza, fin qui, oltre duecentomila euro, senza aver ancora realizzato gli obiettivi per il quale era stato commissionato. Il Sindaco, a più riprese, in Consiglio Comunale ha chiesto scusa per una serie di errori commessi lungo questo faticoso iter. Scuse per non aver garantito all’erigendo Piano Urbanistico quella partecipazione sociale che invece doveva essere assicurata sin dal suo concepimento, che desse voce ai portatori di interessi ambientali, socioeconomici, culturali diversi da quelli “del mattone” che attraverso i contributi delle associazioni e dei cittadini ci poteva e doveva essere, e che invece non c’è stata. Sono queste le indicazioni date dall’Assessore all’Urbanistica della Giunta Vendola Prof.ssa Barbanente che la giunta di sinistra di Crispiano ha clamorosamente disatteso ! Per non rimanere con il cerino acceso in mano il Sindaco & company hanno pensato di ricorrere ad un escamotage che si chiama Commissario ad Acta, sottraendosi in tal modo al gravoso onere di approvare qualcosa che è diventato ormai quasi impossibile gestire, scaricando su altri la responsabilità dell’adozione. La legge prevede questa possibilità in casi eccezionali, solo laddove siano in ballo veri e propri interessi da parte degli Amministratori o di loro parenti ed affini entro il quarto grado. Il Piano per come oggi è confezionato è stato realizzato a cura dei tecnici progettisti, i quali non hanno operato di propria iniziativa, ma hanno obbedito a precise indicazioni avute della maggioranza. Orbene – la domanda sorge spontanea – se domani si farà ricorso al Commissario ad Acta, è perchè tali indicazioni stanno favorendo gli interessi di parenti o affini di qualche Amministratore entro il quarto grado ? Se fosse vera questa tesi – che è la sola che normativamente legittima l’intervento del Commissario ad Acta – sarebbe un fatto di inaudita gravità. E’ come se si andasse a dire che lo strumento urbanistico che Crispiano si accinge a dotarsi per regolare lo sviluppo degli anni a venire del suo territorio, fosse stato realizzato nell’interesse diretto di taluno degli Amministratori, favorendone le speculazioni con consistenti vantaggi a favore di pochi soggetti, a scapito della collettività. Non può essere accettata l’idea che il PUG deve passare, deve essere votato a tutti i costi, prescindendo dai suoi contenuti, da come gli elaborati siano stati confezionati, prescindendo dagli obiettivi e dai criteri ai quali doveva rispondere. La strada che sulla questione la maggioranza che fa capo al sindaco ha intrapreso è molto pericolosa e lascia presumere tutta una serie di iniziative di vero e proprio saccheggio del territorio che potranno essere portate a termine senza controllo. In Consiglio Comunale c’è anche stata una dichiarazione del Dirigente dell’Ufficio Tecnico che ha destato molto clamore, nella parte in cui ha parlato di vere e proprie “pressioni” ricevute nel determinare il pagamento di alcune parcelle a favore dei progettisti. Un aspetto da approfondire nelle sedi opportune. La disinvoltura con la quale sindaco e assessore all’Urbanistica non abbiano fornito alcun tipo di risposta alle precise incalzanti richieste di spiegazioni delle opposizioni, incassando tutta una serie di affondi che hanno messo a nudo la pochezza di un lavoro costato moltissimo e licenziato in modo approssimativo e lacunoso, lancia molto più di un sospetto sul perché di arrivare ad adottare a tutti costi un Piano Urbanistico che nasce con handicap !! Non può passare sotto silenzio chi ieri ha sempre puntato il dito ed intonato l’urlo della vergine contro la politica degli affari e delle possibili speculazioni edilizie, minacciando di verificare i compromessi stipulati a cavallo della formazione del PUG, ed oggi, in perfetta sintonia con la maggioranza, si permette addirittura di pontificare invitando “le persone serie” a votare per l’adozione di un PUG che, per come si presenta, è solo una contraddizione in termini. E’ una vergogna che va gridata a gran voce. E pensare che è dal 1978 che Crispiano attende di dotarsi di un Piano Urbanistico Generale che sostituisca un Piano di Fabbricazione (PdF) vecchio e ormai inadeguato per le accresciute necessità della nostra cittadina. Tanta vana attesa meritava ben altre soluzioni che quelle pasticciate di una maggioranza che su questo tema ha perso definitivamente la faccia ed ogni credibilità. Si è consumata una pagina nera che porterà Laddomada & company ad adottare un Piano Urbanistico che, lungi dal costituire un valido strumento di sviluppo organico per il paese, accentuerà i problemi già esistenti ed accrescerà il numero dei cittadini scontenti pregiudicati da una serie di parzialità, scelte discutibili e sperequazioni che condurranno a numerosi contenziosi contro l’Ente per lesione dei diritti acquisiti. E chi pagherà per questo ? Sempre e solo i cittadini. Chiedere scusa non basta più, chi ha sbagliato deve pagare anche politicamente e andare a casa.
Crispiano, 22 aprile 2011
Fonte: Michelangelo Serio Capogruppo PDL