Omaggio a Giovanni Battista Pergolesi

Un nuovo evento culturale ha incantato la platea numerosa – presenti anche turisti d’oltralpe -, riunita nella chiesa madre Santa Maria della Neve di Crispiano, il 16 e 17 aprile scorsi, in occasione dei concerti di musica sacra offerti alla comunità dall’omonima parrocchia, retta da don Michele Colucci e dall’associazione musicale Euterpe della Chora, con il patrocinio della Provincia di Taranto. Omaggio a Giovanni Battista Pergolesi, questo il titolo del progetto artistico di alto livello, caratterizzato dall’esecuzione del celebre Stabat Mater in fa minore, per soli, archi e basso continuo e del Miserere II per soli, coro e organo, pagine intense e capolavori assoluti del Settecento musicale italiano. Un progetto nato da intenti condivisi tra associazione e parrocchia, come ha sottolineato il direttore artistico Gabriella Fumarola nella presentazione delle due serate, e pensato come esperienza di ascolto di uno spaccato esemplare di quel repertorio musicale che è anche fondamento del nostro patrimonio culturale. Un preludio di arte e spiritualità in preparazione all’evento più solenne dell’anno liturgico anche attraverso la musica che è “linguaggio universale della bellezza, capace di unire fra loro gli uomini di buona volontà su tutta la terra e di portarli ad alzare lo sguardo verso l’Alto e ad aprirsi al Bene e al Bello assoluti, che hanno la loro ultima sorgente in Dio stesso” – Papa Benedetto XVI, LA MUSICA, Un’arte familiare al Logos, Libreria Editrice Vaticana – San Paolo.
Omaggio a Giovanni Battista Pergolesi ha visto la partecipazione del Piccinniensemble, complesso strumentale nato in seno alla Fondazione Piccinni di Bari, il cui organico varia dal trio ai diciotto elementi, e dal Gruppo Madrigalistico Salentino, due realtà musicali pugliesi il cui spessore artistico è riconosciuto ovunque con ampi consensi di pubblico e di critica.
Guidato con gesto sicuro dal Maestro Valfrido Ferrari, il Piccinniensemble ha magistralmente messo in luce le peculiarità musicali dello Stabat Mater, testamento spirituale, quasi il canto del cigno, scritto dal compositore jesino a suggello della sua parabola creativa.
Le ampie linee melodiche, gli accenti lirici e il dolce fluire del canto, come un grande affresco di incantevole bellezza, svelano l’architettura sonora di una lunga e struggente preghiera in musica, per l’occasione affidata a Rossella Antonacci (soprano) e Angela Masi (mezzosoprano) che con voce agile e versatile hanno conferito giusta drammaticità alle arie e ai duetti che caratterizzano la partitura. Particolarmente intenso si è rivelato il canto in O quam tristis, Quis est homo, Quae maerebat e Quando corpus morietur seguito dal virtuosistico Amen finale, sorretto dagli eleganti fraseggi dell’ensemble strumentale. Al centro della narrazione musicale dello Stabat, vi è il pianto di Maria, madre dolorosa ai piedi della Croce, che l’azione drammaturgica ideata da Antonietta Cozzoli, affidata all’interpretazione di Mina De Ceglie, e gli effetti di luce curati dalla regia di Giovanni Caruso hanno reso ancor più suggestivo e commovente.
All’eco non ancora spenta della pregevole esecuzione dello Stabat Mater, seguiva l’esecuzione coinvolgente del Miserere II di Pergolesi, affidata alle abilità vocali del Gruppo Madrigalistico Salentino, ensemble corale fondato nel 1973 da Padre Igino Ettorre, al quale è stato dedicato il secondo appuntamento concertistico.
Nato a Crispiano nel 1921 e morto nel 1992 Padre Igino Ettorre, compositore e direttore di coro, si dedicò con grande cura allo studio e alla rivalutazione di compositori pugliesi, come alla diffusione della forma del madrigale da cui prende il nome la corale che oggi porta anche il suo nome.
Guidato dal Maestro Padre Ermanno Schifone, il Gruppo Madrigalistico Salentino, già ospite dell’associazione musicale Euterpe della Chora nel 1988, accompagnato all’organo dal Maestro Antonio Rizzato, ha eseguito il Miserere pergolesiano, pagina complessa che rivela con chiarezza la peculiare eleganza di fraseggio che contraddistingue la scrittura del compositore jesino e che l’ensemble corale ha rivelato con notevole destrezza e bravura, tanto nelle pagine solistiche quanto nelle parti d’assieme, mettendo in luce le delicate sfumature cromatiche ed espressive dei versi del Salmo penitenziale.
Al clima di intimo raccoglimento hanno fatto seguito i calorosi e lunghi applausi del pubblico che ha salutato i due concerti con apprezzamenti e consensi sinceri.

Fonte: Associazione Musicale Euterpe della Chora