Durante lo scorso anno scolastico la comunità crispianese è stata interessata più volte dal tormentone relativo alle aule indispensabili all’ISISS di Crispiano (Alberghiero e Ragioneria) per poter rispondere a tutte le richieste di iscrizione. La soluzione, certamente non ottimale, è stata la concessione da parte dell’Amministrazione Comunale di offrire le aule dell’ex scuola di San Simone, vista l’inerzia della Provincia di attivarsi per una soluzione definitiva al problema.
In quella occasione più volte venne avanzata l’ipotesi di utilizzare alcune aule della Scuola Media Severi anche in prospettiva della proposta, da me più volte avanzata, dell’aumento dell’offerta formativa con l’istituzione di una sezione di Liceo nell’ambito dell’Istituto Superiore già esistente a Crispiano.
Vi fu una levata di scudi: innanzi tutto Dirigente e Consiglio di Istituto della Scuola Media negarono che vi fossero delle aule “disponibili”, in secondo luogo partì il solito ritornello della inopportunità della presenza di studenti di scuola superiore con ragazzi della media, come se nelle famiglie fratelli di età diverse non condividessero gli stessi ambienti.
A distanza di qualche mese la situazione sembra essere cambiata e quello che ieri non c’era improvvisamente c’è (ma lo si sapeva da anni…) e ciò che fino a ieri era inopportuno improvvisamente si può fare.
Cosa è successo nel frattempo?
Nuove direttive statali impongono minimi di alunni per la sopravvivenza di scuole autonome: si badi bene non è che una scuola viene eliminata dal territorio, semplicemente viene accorpata amministrativamente ad un’altra, con notevoli risparmi di spesa e razionalizzazione delle risorse tipo laboratori, palestre, aule e servizi vari, il che, di questi tempi, non è del tutto negativo. Nel caso di Crispiano La Severi e la Mancini (cioè le scuole dell’istruzione primaria e secondaria di primo grado) verrebbero accorpate con un’unica dirigenza. Qui scoppia la grana: quale dirigente va giù dalla torre? Di questo si sta discutendo in questi giorni nelle segrete stanze e non certamente, il che sarebbe molto più serio, di un piano strategico che cerchi di capire quali sono le esigenze educative del territorio oggi, domani e, anche, dopodomani.
Se così fosse, l’Amministrazione Comunale invece di aderire supinamente a proposte di questa o di quella istituzione scolastica avrebbe dovuto convocare tutte le parti in causa e formulare un proprio Piano dell’Offerta Formativa (POF), cosa che fra l’altro la legge le impone, sulla base delle necessità e delle risorse esistenti.
Quali sono invece le proposte sul tavolo per salvare l’esistente? La prima, sponsorizzata dal Consiglio di Circolo della Mancini, che prevede di creare un unico comprensivo o in subordine due ma con sezioni di scuola media alla Mancini, perché comprensivo deve essere: lo prevede la normativa. La seconda proposta, quella della Severi, prevede l’istituzione di due sezioni di Liceo, Classico e Scientifico, aggregati alla stessa scuola, o l’aggregazione al comprensivo di Montemesola per raggiungere la soglia dei mille alunni.
In base alle ultime direttive della Regione Puglia e dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia su questo l’Amministrazione Comunale deve esprimersi entro il 15 novembre e la provincia entro il 30 successivo.
Non mi sembra però che ci siano le condizioni previste dalla normativa per l’attribuzione di un Liceo alla Severi: innanzi tutto un comprensivo non può avere sezioni di scuola superiore di secondo grado, che possono essere istituite solo negli ISISS (cioè nella scuola superiore già esistente a Crispiano); in secondo luogo i nuovi indirizzi dovranno essere “coerenti con l’identità e la storia dell’Istituto e risultare compatibili con le strutture, le risorse strumentali, le attrezzature esistenti o disponibili, non solo per quanto riguarda il primo anno ma per l’intero percorso formativo”. In altre parola la Scuola Severi, che avanza la richiesta, dichiara fin d’ora di avere tutte le attrezzature occorrenti e che ha a disposizione 10 aule per completare i due corsi nell’arco dei cinque anni!
Sorpresa delle sorprese: a giugno dello scorso anno non ne aveva libere nessuna!!!!
Ma il problema non è solo questo, sarebbe una misera questione di bottega (o di retrobottega). Da crispianese mi chiedo: che sorte avrebbe un Liceo come appendice della Scuola Media e non invece inserito nella Scuola Secondaria già esistente con gli indirizzi tecnico e professionale, che potrebbe fornire in questo modo un’offerta omogenea e completa di istruzione superiore al territorio?
Facciamo un po’ di conti. Oggi per formare una classe occorrono dai 27 ai 30 alunni, il che significa che le due classi istituende dovrebbero avere dalle 54 alle 60 domande. Dal momento che in questo caso non credo in iscrizioni da fuori paese (visto il prestigio e la tradizione dei licei di Taranto o di Martina) significa che circa la metà dei licenziati della scuola media crispianese si dovrebbero iscrivere al liceo. Benissimo, mi verrebbe da dire, da ex liceale. Ma mi chiedo: cosa ce ne facciamo della metà dei giovani crispianesi con un diploma di liceo. Il nostro territorio richiede ed è in grado di assorbire come forza lavoro un tale numero?
E, a proposito di risorse, la Severi ha le attrezzature (leggi laboratori di informatica o di chimica) per attivare questi indirizzi?
Ma vi è di più: la delibera regionale richiede che per istituire nuovi indirizzi vi sia il parere obbligatorio, anche se non vincolante di tutte le scuole interessate. Ora, fino a quando si tratta di razionalizzare elementari e medie è chiaro che l’ISISS non è interessato ma se si vuole istituire una nuova scuola superiore allora va sentita anche la scuola già esistente, cosa che il Comune non ha fatto.
Non sarebbe stato più utile per il territorio che, invece di pensare solo a salvare il soldato Ryan, l’Amministrazione Comunale avesse aperto quel tavolo di concertazione, che da anni vado proponendo, per elaborare una strategia globale dell’offerta formativa, analizzando domanda e risorse e razionalizzando di conseguenza tutto il sistema dell’istruzione a Crispiano?
Si procede, ancora una volta, a vista, pensando al contingente e al particulare dimenticando che amministratori e dirigenti (a volte per grazia di Dio) passano ma che le scelte fatte oggi si ripercuoteranno stabilmente sulle future generazioni.
Angelo Carmelo Bello
Fonte: cataldo