cultura : Happy Hour Culturale: Di Leo e Biffino

Domenica sera a Crispiano andrà in scena l’ormai abituale appuntamento domenicale dell’Happy Hour Culturale, organizzato dall’associazione Adhara e dalla libreria AmicoLibro di Crispiano. Come sempre, location dell’evento sarà l’accogliente cornice del Carpe Diem Art Café. Questa volta ospiti del locale di via Leopardi saranno il giornalista Angelo Di Leo e il fotografo Daniele Biffino. Si ripropone così la fortunata formula dell’abbinamento letteratura e fotografia.
Dopo il grande successo ottenuto con il suo primo libro, Homo Ionicus, Angelo Di Leo presenterà nella cittadina delle Cento Masserie il suo nuovo lavoro, Solo ritorno, edìto da Scorpione Editrice. Il protagonista della storia è Marco, quarantenne tarantino che vive e lavora a Milano. Richiamato da un sms, deve “scendere giù” per qualche giorno. Il suo viaggio lungo l’Italia di oggi sarà un incrocio generazionale e sociale, lo scenario di cui Taranto (ovvero il Sud) diventa sfondo, meta, paradigma e custodia inconsapevole di coscienze che lentamente si svelano.
Invece l’altro ospite, Daniele Biffino, vive a Statte dopo essersi laureato in architettura a Firenze. Dal padre ha ereditato l’interesse per l’ambiente e il territorio e, come naturale conseguenza, per la fotografia che utilizza come strumento di indagine e approfondimento. Attraverso l’uso della macchina fotografica fa coincidere la passione per l’immagine all’interesse professionale per l’architettura, nella sua accezione più ampia. La continua ricerca di un baricentro tra territorio e architettura lo conduce ad esplorare luoghi poco conosciuti ma dal forte valore storiografico. È socio del circolo fotografico Controluce di Statte e ha partecipato ad alcune mostre collettive organizzate dallo stesso circolo nel 2011.
L’Happy Hour Culturale sarà trasmesso, a partire dalle 18.30, in diretta on-line sul sito www.crispianonline.com. All’evento partecipano anche la pasticceria “Le tentazioni” di Piero e Gianni, “Altre Visioni” di Gianni Giacovelli e il “Centro Bibite Argese”.

Fonte: Michele Di Cesare