Sono molti gli eroi dimenticati che hanno rischiato la propria vita durante la Seconda guerra mondiale per rimanere fedeli ai propri ideali di vita e per rispettare l’inviolabile dignità umana. Sono persone di diversa estrazione, la cui memoria pian piano emerge, ora per un ricordo dei conoscenti, ora per un fortuito ritrovamento di documenti. Lo scorso anno Crispiano ha fatto conoscere e ricordato solennemente la nobile figura di Giovanni Palatucci, ultimo questore di Fiume, che salvò diverse centinaia di ebrei morendo poi di stenti nel campo di concentramento di Dachau il 10 febbraio 1945, appena poche settimane prima che gli alleati giungessero per porre fine a tale scempio.
A Giovanni Palatucci (del quale è aperta la causa di beatificazione) il Comune, dietro richiesta di diverse associazioni, ha intitolato un vico nella zona di via Fiume, alle spalle del plesso scolastico “Giovanni XXIII”. Con il presente intervento desideriamo ricordare un’altra nobilissima figura: don Ottavio Posta, sacerdote della diocesi di Perugia morto nel 1963. Il suo nome è stato annoverato, al pari di quello di Palatucci, fra i “Giusti delle Nazioni” per la sua azione a favore degli ebrei durante l’Olocausto. Don Posta fu parroco, dal 1915 fino alla sua morte, di Isola Maggiore sul Lago Trasimeno. Qui, nella notte tra il 19 e il 20 giugno 1944, insieme a un folto gruppo di pescatori, rischiò la vita per traghettare e così portare in salvo un gruppo di ebrei rinchiusi nel castello dell’isola, accompagnandoli sull’altra sponda del lago dove nel frattempo erano giunte le truppe alleate. La storia di don Ottavio, al pari di altre, sarebbe rimasta sconosciuta se la dott.ssa Isabella Farinelli, direttrice dell’Archivio storico della diocesi di Perugia, non avesse scoperto una serie di documenti in cui alcuni degli ebrei scampati alla deportazione raccontavano della provvidenziale assistenza ricevuta dal parroco di Isola.
Si legge in una di queste missive inviate in segno di gratitudine all’allora arcivescovo di Perugia: “Don Ottavio Posta, parroco dell’Isola maggiore sul Trasimeno, durante il periodo della nostra prigionia nell’isola per le leggi razziali, fu per noi di grande aiuto e conforto. Quando il pericolo maggiormente incalzava per le minacce dei tedeschi contro di noi, egli, con atto veramente paterno e generoso, non solo indusse gli isolani a trasportarci alla riva dove erano già gli inglesi, ma lui stesso affrontò con noi il pericolo della traversata, sotto il tiro dei cannoni e delle mitragliatrici, dando così un fulgido esempio ai suoi parrocchiani e meritando la nostra più profonda riconoscenza”. I fatti sono stati confermati anche da Agostino Piazzesi, classe 1925, unico ancora in vita dei quindici pescatori che aiutarono don Ottavio nella nobile impresa. Solo nel 2005, su incarico dell’Alta corte di Israele, il dott. Ben Horin Nathan, membro della Commissione per la designazione dei “Giusti tra le Nazioni”, ha chiesto l’intera documentazione alla diocesi di Perugia e, dopo accurate ricerche, è stato approvato l’iter che ha portato alla designazione di don Posta come “Giusto tra le Nazioni”. Sarà utile ricordare che al mausoleo dello “Yad Vashem” di Gerusalemme figurano anche altri tre nomi di sacerdoti umbri: don Brunacci, don Cii e don Vincenti, oltre al “nostro” (perchè pugliese) don Pietro Pappagallo.
Anche lo Stato italiano, tramite il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha voluto riconoscere l’eroicità di questo prete di provincia attribuendogli nel 2008 la Medaglia d’oro al valor civile alla memoria con la seguente motivazione: “Don Ottavio Posta, sacerdote di elevate qualità umane e
civili, nel corso dell’ultimo conflitto mondiale, con eroico coraggio e preclara virtù civica, metteva in salvo ventidue prigionieri ebrei, internati nell’Isola Maggiore del Trasimeno, traghettandoli nottetempo, con l’aiuto di alcuni pescatori verso la terraferma e consegnandoli alle Forze alleate. Mirabile esempio di coerenza, di senso di abnegazione e di rigore morale fondato sui più alti valori cristiani e di solidarietà umana (20-21 giugno 1944, Isola Maggiore, Perugia)”. Possiamo affermare che per don Ottavio Posta si sono singolarmente realizzate le parole di Gesù a Pietro: “Ti farò diventare
pescatore di uomini”.
don MICHELE COLUCCI – Parrocchia Santa Maria della Neve – 099616027
Fonte: Don Michele Colucci