La decisione dell’assessore regionale Pelillo e dell’ex assessore comunale Capriulo di candidarsi a Sindaco di Taranto, e del PD di chiedere le primarie del centro-sinistra, quando l’amministrazione guidata da Stefàno ha fatto bene, genera perplessità e interrogativi.
Stefàno, persona seria, preparata, equilibrata, ha risollevato le sorti di un comune screditato difronte a tutti gli interlocutori economici, sociali ed istituzionali, per il grave dissesto finanziario causato dall’amministrazione di centro-destra precedente. Stefàno lo ha fatto (e con lui tutta la giunta) con parsimonia di mezzi, con sobrietà, scegliendo i tempi giusti; privilegiando le urgenze e puntando alle essenzialità. Piccoli interventi, ordinari e straordinari, fatti però per valorizzare cose anche dimenticate della vita di una città capoluogo, complessa; che suscitano apprezzamento, sorpresa e speranza perché danno il segno di una presenza, di una cura verso luoghi e strutture che ritornano ad essere servizi per le persone.
A tale proposito, appaiono non in sintonia con il sentire popolare le dichiarazioni di Parisi, neo segretario provinciale del PD, rilasciate al Corriere del Giorno del 21.12.2011. Il PD chiede le primarie perché «i cittadini vivono la politica come un tappo oppressivo»: forse di oppressivo c’ è il “controllo” dei partiti e nei partiti sulla democrazia vera e la partecipazione libera. E poi, quali sono queste “scelte politiche” che sono possibili fare, non riconfermando Stefàno? Inoltre, Stefàno non governa una “sinistra-centro”, come dice Parisi; Stefàno governa il buon senso, la lungimiranza e i bisogni urgenti e preminenti di una città problematica del sud Italia, di Taranto . Il segretario provinciale del PD insiste: «il tema oggi è costruire il centrosinistra a Taranto». Così facendo invece il PD lo discredita, anche elettoralmente, come è avvenuto con la sconfitta alle politiche 2008. La candidatura di Florido nel 2007 (già presidente alla Provincia in carica) fu inopportuna, voluta dalla Margherita e dalla segreteria DS (cioè l’Ulivo, il futuro PD) quando invece l’elettorato era per Stefàno, da subito. La costruzione del centrosinistra a Taranto (e provincia) non arriva dalle primarie, sempre e comunque, ma applicando l’articolo 49 della Costituzione (il metodo democratico nei partiti): ognuno partecipi contando sulle sole proprie idee e non su gruppi precostituiti.
La società civile si coinvolge nella politica se le sezioni del PD diventano luoghi di dibattito, di confronto; di costruzione di un progetto culturale e sociale della società, che invece stenta a prendere forma; luoghi aperti e non chiusi; non strumenti di potere e dove non ci siano liste di nominati. Sempre Parisi: «credo che le primarie siano utili a sanare le divisioni»: infondata soluzione. Il segretario del PD afferma che le primarie saranno utili alla città. Cosa se ne fa la città di Taranto delle primarie? Una città uscita da un dissesto finanziario pauroso, che conta un’alta disoccupazione ed una forte emigrazione?
Anche il movimento «La Puglia per Vendola» di Taranto, di cui il primo riferimento è il consigliere regionale Francesco Laddomada, si è detto favorevole alle primarie del centro-sinistra, ma è stato smentito due volte. La prima (direttamente) con il presidente regionale del Movimento stesso, Sebastiano Leo. Questi, come è apparso in un articolo sulla Gazzetta del Mezzogiorno del 16 dicembre, afferma anzi: «E’ doveroso valorizzare le esperienze positive locali che in questi anni hanno reso il centrosinistra protagonista del cambiamento vero, gettando i semi di una rinascita culturale, sociale ed economico-produttiva della comunità tarantina. E’ il caso, in particolare, del sindaco di Taranto Ippazio Stefàno che in questi anni ha compiuto un buon lavoro». La seconda (indirettamente) con l’Assemblea regionale di Sinistra Ecologia e Libertà, il partito di Vendola, che ribadisce il pieno appoggio a Stefàno, come unico candidato del centro-sinistra, (da il Nuovo Quotidiano di Puglia del 23 dicembre).
L’Italia ce la può fare se si rinnovano i partiti: « hanno il dovere di rifondare se stessi, con l’unica stella polare del bene comune e dell’interesse generale», ha detto il presidente Giorgio Napolitano nel discorso agli italiani di fine anno; poiché “se manca la democrazia nei partiti è a rischio la convivenza civile e la crescita del nostro paese”( dal programma dei Democratici Davvero alla Costituente PD).
Nell’esprimere apprezzamento verso l’operato del Sindaco Stefàno e della sua giunta comunale, si auspica che la riconferma del sindaco uscente venga unanime dalle forze di centro-sinistra; che nel PD ci sia una pausa di riflessione e che emerga il buon senso e la lungimiranza. A tutti Buon Anno!
Crispiano 5.1.2012
Antonio Conte
(Coordinatore per la Puglia Associazione Agire Politicamente)
Fonte: Antonio Conte