Lo scorso anno alcune associazioni di Crispiano, su proposta del sottoscritto parroco della chiesa madre, hanno rivolto una petizione comune al sindaco di Crispiano perché venisse intitolata una via del paese a Giovanni Palatucci (nato a Montella, prov. di Avellino, nel 1909), ultimo eroico questore di Fiume che riuscì a mettere in salvo decine e decine di ebrei, prima di essere scoperto e deportato nel campo di concentramento di Dachau, dove morì di stenti il 10.2.1945, poche settimane prima che l’orrore nazista fosse fermato. Oggi, a Crispiano, un vico di via Fiume è intitolato a questo grande uomo del Sud, poliziotto integerrimo del quale è aperta la causa di beatificazione. Nei giorni scorsi l’ “Osservatore romano” si è occupato diffusamente dell’argomento attraverso un articolo di Giovanni Preziosi. In esso rileviamo che la catalogazione in corso dell’archivio di monsignor Giuseppe Maria Palatucci, vescovo di Campagna (Salerno) e grande cooperatore col nipote Giovanni nel salvataggio degli ebrei, rivela una vera e propria rete di connivenze persino nell’allora ministero dell’Interno. Si tratta di ben cinquemila pagine conservate nella basilica di san Lorenzo a Napoli: non solo decine di lettere finalizzate a perorare innumerevoli casi di persone perseguitate, ma anche e soprattutto un importante carteggio con la Segreteria di Stato vaticana e la Nunziatura apostolica in Italia, che comprende circa duecento lettere di cui cinque a firma del segretario di Stato cardinale Maglione (il più stretto collaboratore di Pio XII) e del sostituto monsignor Montini (futuro papa Paolo VI). Queste lettere accludono assegni di finanziamento recanti l’espressa volontà di papa Pacelli di venire incontro in tutti i modi alle sofferenze dei perseguitati per motivi razziali. Crispiano può ora a ragione essere fiera di aver intitolato una via a Giovanni Palatucci. don Michele Colucci – Parrocchia Santa Maria della Neve – Crispiano
Fonte: Don Michele Colucci