Nel mare di Calipso

“Nel mare di Calipso”, saggio di Pierfranco Bruni e di Marilena Cavallo, è stato presentato nel venerdì culturale, nella nuova cantina Guida. Promotori dell’iniziativa i giovani del gruppo “Idee e Democrazia”, fondato da Giuseppe Delfino, consigliere comunale, che ha coordinato l’incontro.
Presenti gli autori del saggio, numerosi i giovani ed esponenti della cultura e di associazioni culturali della provincia. Dopo il saluto di Adriana Conserva (coordinatrice giovani del Movimento) e di Stefania Parascandalo (coordinatrice donna del Movimento), ha presentato l’opera il giornalista Cosimo Dellisanti, che ha innanzitutto ricordato il contributo dell’intellettuale tarantino Livio Andronico, traduttore dell’Odissea, per la conoscenza della cultura greca a Roma. Nell’ambito degli studi su Giovanni Pascoli, di cui ricorre il centenario della morte, il saggio propone una lettura pascoliana dell’Ulisse omerico. Non l’Ulisse dal multiforme ingegno, né quello del folle volo dantesco, amante di conoscenze, ma un Ulisse che, approdato a Itaca, vi lascia il timone e torna indietro, vola da Calipso, che gli aveva promesso amore e immortalità, ma Calipso può solo abbracciare il suo corpo senza vita, bagnandolo col suo pianto. Pascoli restituisce ad Ulisse la sua umanità, ha detto la prof.ssa Cavallo nel suo intervento, dissolvendo l’immagine classica e presentando, in chiave moderna, un Ulisse che non resta a casa, sente ancora la magica voce delle sirene, e torna indietro, ma le sirene sono chimere, desideri che falliscono; e Ulisse muore prima ancora di approdare. L’Ulisse pascoliano diventa un mito, una metafora dell’uomo moderno, disorientato, frantumato, tormentato, che affronta le insidie del mare e l’incognita di un viaggio, alla ricerca di una felicità impossibile. Il prof. Bruni ha parlato di alchimia mediterranea, della capacità di Pascoli di fondere, nella sua rilettura dell’eroe omerico, l’Occidente con l’Oriente: nell’ultimo viaggio di Ulisse, la razionale tradizione occidentale si integra con la esoterica cultura orientale, l’uomo solitario e pensoso sogna l’infinito. Il viaggio nel Mediterraneo è un viaggio verso l’immortalità. La presentazione è stata accompagnata da intermezzi musicali della giovanissima violinista Miriana Liotino. Nella serata è stato possibile visitare una mostra delle originali sculture dell’artista crispianese di fama internazionale Antonio Santoro, noto per le sue particolari doti nell’utilizzare la resina e il poliuretano, con fusione chimica da 1200 gradi e nel creare innovative opere con struttura portante in acciaio. Un artista, a cui recentemente è stata conferita la laurea honores causa in Storia dell’Arte; uno dei suoi ultimi impegni è la realizzazione di un crocifisso che sarà esposto nel tempio di Mosè in Terrasanta, un tempio in cui si incontrano le tre religioni monoteiste, la religione cristiana, quella ebraica e quella musulmana. A conclusione la Vinicola Guida ha offerto una degustazione dei suoi vini con prodotti casarecci.

Fonte: Silvia Laddomada