Il corto, strumento creativo e tecnologicamente avanzato, capace in pochi istanti e con fotogrammi sequenziali di fare sintesi espressiva su movimenti di donne, LAVORI ATAVICI e MODERNI, vissuti personali spesso drammatici.
Il corto coglie, se ben prodotto, l’essenza della vita caratterizzandone la staticità di alcuni momenti e la dinamicità di altri nell’agire quotidiano.
Esso è linfa per chi lo crea e lo esprime, per quanti ne beneficiano in contenuti e messaggi, pone dubbi ed interrogativi, fa sognare lasciando intravedere la speranza, mescola suoni e colori a danza e dolori, rivoluziona gli eventi della vita facendo sì che gli stessi si accompagnino alla libertà di pensiero ed azione.
Ricorrono in esso agiti che non vorremmo forse esprimere ma sui quali si adagia, adattandosi, la fragilità umana femminile.
Immigrazione ed integrazione, abusi e prostituzione, agi e disagi, destabilizzazione e fuga rivoluzionaria, …storie che dividono ed uniscono, storie che raccontano ed idealizzano, storie vere ed irreali che parlano di noi, voi e dell’umanità.
Se la curiosità vi stimola, siate partecipi agli eventi di CAMFEMLAV – 1° Festival nazionale di corti sul lavoro al femminile che cambia – che si terranno presso due location significative del nostro territorio nelle serate del 13 e 15 luglio ore 19,30: masseria Quis ut Deus e Gabbiano Hotel.
Il corto in tali occasioni sarà il simbolo degli eventi, saranno proclamati i vincitori dei migliori prodotti cinematografici (scelti dalla giuria presieduta dal critico cinematografico Massimo Causo) e proiettati per deliziare gli appassionati.
Ad intrattenere gli ospiti il giornalista, in veste di presentatore, Aldo Zappulla; a promuovere ed organizzare CAMFEMLAV l’Ufficio di Parità della Provincia di Taranto in capo alla consigliera supplente, d.ssa Giuseppina Di Cesare.
A premiare i vincitori la consigliera di parità Barbara Gambillara, il Presidente club di Taranto di Soroptimist, il Presidente della Provincia di Taranto dottor Gianni Florido e l’assessore provinciale alle aree protette Michele Conserva.
Fonte: Pina Di Cesare