Erano le 17:00 circa di oggi 15 luglio 2012 quando uscito da casa in auto, un denso fumo bianco grigiastro alto nel cielo colpiva il mio cuore. Ero già certo che quel timore che avevo dentro da molti anni si era purtroppo tramutato in triste verità.
L’ultimo residuo della PINETA DEL PARCO DELL’ARCIPRETE era giunta al capolinea della sua esistenza.
Erano anni che ci provavano a bruciare quegli alberi di pino d’Aleppo. L’anno scorso fu per non so quale fortuna tregua. Ma due anni ci andarono davvero vicini: ad andare in fumo furono i giovani alberi di olivo da poco piantati attorno alla masseria Scorace, la macchia mediterranea ed ai primi alberi del bosco delle Pianelle. Tre anni fa fu invece preso di mira la dirimpettaia macchia mediterranea del parco dell’arciprete attorno al San Raffaele. Insomma, la tragedia era nell’aria.
Si deve aggiungere, infatti, l’incuria e il degrado in cui versava la stessa pineta: alberi abbattuti secchi, sterpaglie, rifiuti di vario genere. Solo una settimana fa il comune di Crispiano aveva provveduto a tagliare l’erba a bordo strada della pineta.
Ma questo purtroppo non è bastato: non c’era alcuna “precesa” o “fascia protettiva” sulla fascia direttamente confinante con la pineta per una larghezza non inferiore a dieci metri e, comunque, tale da assicurare che il fuoco ivi non si propagasse dalle altre proprietà circostanti e/o confinanti così come prescrive la normativa in proposito. Certo la mano criminale dell’uomo sarebbe stata determinante anche con la precesa: la pineta sarebbe potuta andare ugualmente in fumo, ma di certo le fiamme non sarebbero giunte così come questa volta fino al bosco delle Pianelle!!!
Quel che resta ora è solo un altro profondo colpo inferto alla nostra Crispiano ed ai ricordi di me bambino che passeggiavo con mio padre nella pineta dell’Arciprete.
Fonte: Daniele Clemente