Si coglie l’occasione per alcune riflessioni, relative al randagismo canino nel Comune di Crispiano, in relazione all’articolo pubblicato sul Vs. sito in data 7/8 u.s. Il fenomeno, percepito dai cittadini nella sua reale gravità, proprio nel Comando di P.M. ha un osservatorio particolare, laddove si concentrano gran parte delle segnalazioni e delle proteste, quelle degli amanti dei cani, che con forza chiedono maggiore attenzione e cura verso questi animali, invocando anche un maggior rispetto della vigente normativa, e quello di tanta gente che dal randagismo è fortemente turbata, riportando le diffuse preoccupazioni e chiedendo maggiore attenzione circa l’incolumità delle persone, bambini soprattutto, che dal fenomeno si sentono spesso minacciati. Chi scrive ha ben chiaro quale dei due “diritti” merita maggior tutela, ma il ruolo istituzionale comporta la necessità ed il dovere di prestare attenzione ad entrambi. In tal senso la Polizia Municipale è sempre disponibile all’ascolto dei cittadini e alla collaborazione con i veterinari della AUSL per interventi in emergenza, sebbene appare evidente che la soluzione complessiva del problema, che va detto non riguarda solo il nostro paese ma ha assunto dimensioni sovraregionali, va ben oltre le competenze e le reali possibilità dell’organo vigilanza. Tanto premesso, senza scomodare il Mahatma Ghandi impegnato in più nobili battaglie rispetto alle nostre, appaiono opportune alcune precisazioni, intanto in riferimento all’abitudine, certo animata da buona volontà e generosità da parte di alcuni cittadini, di sfamare i randagi. Purtroppo la buona volontà di chi opera in tal senso, spiegano i veterinari della AUSL e noi lo riportiamo ai cittadini, alimenta la formazione dei branchi di cani, quindi una degenerazione pericolosa del randagismo che, come le cronache hanno più volte registrato, può assumere connotazioni di reale pericolo per l’incolumità e la vita stessa delle persone. Questo spiega perché il Comando “consiglia”, e continuerà a farlo, di evitare tale pratica. Infine le gratuite accuse di “abuso di potere”, di “uso della divisa per intimidire”, del “ricorso a multe e leggi inesistenti”, addirittura di “persecuzione nei confronti degli amanti degli animali”, che vengono rivolte a chi in tal senso “utilizza la propria divisa”, da parte dell’autrice dell’articolo citato, appaiono ingiuste ed ingenerose, ricordando alla stessa che se sfamare gli animali costituisce gesto di sensibilità e generosità, farlo abbandonando i viveri davanti al fabbricato del dirimpettaio, che infastidito si rivolge alle forze dell’ordine, appare condotta deprecabile e degna di censura.
Donato Greco responsabile Polizia Municipale Crispiano
Fonte: Donato Greco – Polizia Municipale