Due giorni di sciopero che seguono quello dell’11 dicembre scorso in occasione del quale i lavoratori dettero vita ad un corteo per le vie cittadine. Questa volta i lavoratori stazioneranno in presidio davanti alla sede. operativa della società sita presso l’ex macello in via Taranto.
Lunga è la storia di questa vertenza e sembra opportuno spiegarne ancora una volta le ragioni. Il servizio di igiene urbana a Crispiano in questi anni è andato avanti grazie alla buona volontà dei lavoratori, qualunque sia stata la sua gestione. A fronte di ciò, l’indifferenza con cui l’Azienda ‘Crispiano Servizi Locali’ e l’Amministrazione Comunale di Crispiano trattano le legittime richieste dei lavoratori è offensivo oltre che incomprensibile. Per anni si è operato in deroga alle disposizioni normative vigenti grazie alla responsabile disponibilità dimostrata dai lavoratori che in cambio chiedevano solo di poter sperare in un progressivo miglioramento delle difficili condizioni di lavoro in cui erano costretti ad operare per uno stipendio poco meno che dimezzato. Con la sottoscrizione nel 2005 di un accordo tra l’Amministrazione Comunale e la O.S. Cobas si era intrapreso un percorso di progressivo, anche se lento, aumento del monte ore lavorativo dei lavoratori che restavano in servizio attraverso la distribuzione delle ore lavorative rese disponibili dai pensionamenti che si fossero succeduti.
Se l’Amministrazione avesse rispettato tale accordo, oggi i lavoratori sarebbero inquadrati con almeno 130 mensili mentre attualmente il loro monte ore è cristallizzato a 110 ore mensili, nonostante il continuo ricorso al lavoro supplementare che di fatto rappresenta un incremento della spesa. A ciò si è aggiunta la decisione della stessa Amministrazione di esternalizzare il servizio di igiene urbana e di raccolta differenziata con un consistente aggravio dei costi ma senza alcun miglioramento delle condizioni di lavoro dei dipendenti della Crispiano Servizi Locali.
A tal proposito si fa notare che ai costi relativi alle attività ordinarie previste dal capitolato di gara, vanno aggiunti quelli relativi alle attività di natura straordinaria che verranno fatturate a parte ad un costo maggiorato e che con la gestione della Crispiano Servizi Locali erano ricompresi nella spesa consolidata. Inoltre c’è da evidenziare che la annunciata obbligatorietà di procedere alla ‘riesternalizzazione’ del servizio attraverso le procedure di gara di appalto è di fatto venuta meno in seguito alla pronuncia della Corte Costituzionale avverso al Decreto Legge n. 138 del 2011 ed alla nuova formulazione del decreto cosiddetto Spending Review (95/2012 convertito con la legge 135/2012), secondo la quale sono escluse dall’obbligo di procedere alla liquidazione le società in house che svolgano attività di interesse generale anche se di carattere economico (articolo 4 comma 3).
In ogni caso, tenuto conto che vi era stata una deliberazione all’unanimità del Consiglio Comunale di Crispiano per la riesternalizzazione del servizio, abbiamo chiesto almeno delle garanzie per il futuro ma la chiusura totale del Sindaco ci ha costretti a rivendicare dignità e considerazione. Non faremo il gioco dell’Amministrazione che vuole una guerra tra poveri, ma rivendichiamo diritti e dignità. I servizi a cui prestano la propria opera questi lavoratori richiedono maggiore impegno lavorativo in termini di ore di lavoro per la soddisfazione del bisogni della collettività e per il miglioramento delle nostre condizioni di lavoro e di salario.
Ci siamo più volte dichiarati disponibili ad un confronto pubblico con l’Amministrazione Comunale ma questa si è sempre defilata, preferendo dare la propria versione dei fatti senza alcun contraddittorio. Ancora una volta chiediamo agli organi di informazione di dare visibilità ad un percorso di lotta che pone al centro della propria azione il rispetto della dignità dei lavoratori insieme al miglioramento di un servizio pubblico per il quale la qualità è sinonimo di civiltà.
Per Cobas Lavoro Privato (aderente alla Confederazione nazionale COBAS)
Giancarlo Petruzzi
Fonte: COBAS del Lavoro privato, aderente ala confederazi