La magistratura accende i riflettori sull’amministrazione

È di questi giorni la notizia che il Sindaco di Crispiano è stato destinatario di un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria per aver reso false attestazioni alla Regione Puglia, in ordine alla regolarità di impianti sportivi che, invece, non rispettavano i requisiti imposti dalla legge. La vicenda risale agli anni 2008 e 2009, anni nei quali alcune società sportive di Crispiano avanzarono richiesta di finanziamenti alla Regione Puglia. L’obiettivo di procurare dei finanziamenti a favore di associazioni sportive del territorio può legittimare una serie di atti falsi? Può essere condiviso il proposito di chi, nel tentativo di fare propri dei finanziamenti, fa di tutto, anche le carte false, pur di intercettarli? Si pensa davvero che la vicinanza, il sostegno alle associazioni ed ai movimenti sportivi presenti sul territorio, si realizza in questo modo, attestando il falso e privando di risorse altre associazioni di comuni diversi che, invece, avevano le carte in regola? Credo proprio di no, per il semplice fatto che il rispetto delle regole, il rispetto della legge, viene prima di tutto e deve rimanere la stella polare di ogni iniziativa amministrativa, finanziamenti compresi. Se si smarriscono questi presupposti, morali e civili, le conseguenze portano alla deriva ed invece di straparlare, è bene che ciascuno si assuma le proprie responsabilità. Se la legge, in questo caso la legge regionale n. 33/2006, ha posto una serie di condizioni per la fruizione di finanziamenti a favore delle associazioni sportive, è pensabile che sia proprio il primo cittadino di Crispiano a violare la legge, per consentire ad altri di trarne un ingiusto profitto? È evidente che se la legge pone delle condizioni, lo fa al solo fine di garantire che le attività sportive vengano praticate in strutture adeguate, nel rispetto delle norme previste, in maniera che quanti fruiscono di quegli impianti possano giovarsene in sicurezza ed essere garantiti. E tale circostanza è motivo di sollievo e serenità per tutti, per gli addetti ai lavori, per gli sportivi e per molti genitori che vedono crescere i propri figli in ambienti sicuri. Se questo a Crispiano non è accaduto, il Sindaco non doveva avanzare richiesta di finanziamenti alla Regione Puglia, ben sapendo di andare contro la legge, ponendo in essere un gesto grave ed irresponsabile che, alla fine, sta pregiudicando sé stesso e gli altri. È comprensibile il suo nervosismo, evidentemente si sta rendendo conto che alcuni nodi stanno venendo al pettine, che i nervi scoperti della sua gestione sono diversi, che la polvere che si è accumulata sotto il tappeto è tanta ed altro ancora sta bollendo in pentola. Il Sindaco non è nelle condizioni di bacchettare nessuno e, ancor meno, di vestire i panni della vittima: si sta inventando di tutto, sta convocando associazioni, sta andando sui campi, ma ogni suo tentativo è destinato a fallire, perché è lui che si è messo contro la legge, contro le regole, che valgono per tutti, Sindaco compreso. Se poi il Sindaco arriva a chiudere d’impeto gli impianti sportivi, è evidente che siamo in presenza di un primo cittadino che ha perso proprio la bussola; una scelta che accresce solo i disagi e gli oneri delle squadre di calcio del territorio e dei suoi tesserati, nel maldestro tentativo di scaricare su altri responsabilità personali ed amministrative che sono solo le sue. Piuttosto faccia mea culpa e si cosparga il capo di cenere – peraltro imminenti -per non aver provveduto, in ben dieci anni di mandato amministrativo, alla sistemazione del campo di calcio, nonostante le ingenti risorse (390.000 euro) fatte pervenire a suo tempo dal Presidente della Regione Puglia on.le Raffaele Fitto. Dobbiamo ricordare a qualcuno le condizioni di un terreno di gioco dove, a fronte di centinaia di migliaia di euro spesi, affioravano frammenti di vetro, di piastrelle, chiodi ed altro materiale di risulta? Lasciamo perdere, i cittadini sanno bene come stanno le cose. E sanno che questa volta, l’urlo della vergine di chi vuole passare per vittima non convincerà più nessuno. Il Sindaco Laddomada attraverso questo atto grave ed irresponsabile, oltre ad arrecare disagi ingiusti alle società sportive del territorio ed ai loro tesserati, sta rendendo un danno gravissimo all’immagine di Crispiano: bene farebbe a chiedere scusa a tutti e togliere il disturbo con qualche mese di anticipo.
Crispiano, 8 febbraio 2013
Il Capogruppo PDL
Michelangelo Serio

Fonte: Michelangelo Serio