Eravamo alle prime elezioni amministrative dopo il tenebroso periodo, quando i Crispianesi (1951) aspettavano un riscatto per superare la miseria e, con il lavoro, risolvere le disastrate risorse familiari. L’opportunità di uno sviluppo uguale per tutti i cittadini era l’unica promessa che gli amministratori dell’epoca fecero, distribuendo sorrisi da più parte. Non fu così e di conseguenza, arrivò il periodo che l’esigua classe Medica crispianese, improvvisatesi sindaci, promise con sorrisi e farmaci distribuiti gratuitamente, (l’Asl non esisteva) di occuparsi dei problemi del paese. La bontà d’ignari cittadini cedette alle loro promesse. Gli amministratori ricevuto la fiducia, subito misero le mani sugli appalti comunali per la raccolta dei rifiuti urbani e, l’unico settore in crescita fu l’affarismo e il favoritismo. I tempi cambiavano e le “Convergenze parallele” portarono a Crispiano il primo compromesso-storico. Diversi Sindaci con altri e più numerosi sorrisi inseguirono gli elettori. Le varie bagarre politiche di allora portarono diversi Commissari Prefettizi nel Palazzo Comunale. Alternate queste tregue amministrative, dei giovani con un garofano in mano e con altrettanti sorrisi, vollero instaurare un avvenire senza avventure. Purtroppo delle crepe dall’interno del Palazzo Comunale, fecero crollare anche quest’opportunità e i Crispianesi, illusoriamente si affidarono a vecchi schemi che produssero nuovi sorrisi e novelli Sindaci. Tutto il paese rimase ingannato. Per oltre quarant’anni si aspettava un “Godot“ qualsiasi che potesse risolvere favorevolmente i problemi di Crispiano. S’immaginò uno sconvolgente periodo che portasse la definitiva serenità amministrativa. Nel frattempo, amministratori impegnati in più fronti (Comunali e Provinciali) iniziarono a donare numerosi sorrisi per tutti, unitamente a molte promesse. Il risultato dell’ultimo decennio amministrativo (sotto gli occhi di tutti i Crispianesi) è stato che il famoso paese delle cento masserie sia rimasto in stato di abbandono come tante masserie. Per convincersi di questo, basta interpellare gli agricoltori, i commercianti, i giovani disoccupati e tutti i cittadini che giornalmente ammettono che gli amministratori, specialmente chi fa loro promesse, dispensano solo sorrisi. Qualche benpensante annoterà che le varie rotonde stradali, le villette, dimostrano ben altro. Siamo tutti d’accordo che in dieci anni (10 anni) di amministrazione si sarebbe pur fatto qualcosa. Quelli che non sono mancati, sono stati i sorrisi, specie quelli delle Pari Opportunità, e ci dispiace dirlo, che anche una donna dal sorriso di una Monna Lisa, ha firmato una Convenzione per l’Attività Culturali che, gestendo le Pari opportunità ha negato dell’opportunità di trovare lavoro a donne Laureate e tragicamente disoccupate. Il solo sorriso non è bastato a evitare lo sconcerto di tanti giovani Laureati con indiscusse capacità ma senza lavoro. Ci sono moltissimi Crispianesi che senza ricevere sorrisi, si accontenterebbero di conoscere in quell’allegra vigilia di fine anno (31 Dicembre u.s.), quali furono i criteri adottati per l’esosa e accomodante Convenzione. Da quanto si apprende dal Conto Consuntivo 2012 del Comune, per le Attività Culturali annualmente si spende oltre 300mila euro (per i nostalgici- 600milioni di lire s.e.&.o.) per conto dei Crispianesi. Noi, siamo dell’avviso che se queste migliaia di euro consumati, sarebbero proficui per uno sviluppo culturale a Crispiano, sarebbe bene aumentarne l’entità ma, a moltissimi Crispianesi piacerebbe conoscere prima, a chi è stata affidata la gestione per le Attività Culturali per 300mila euro, a dei pensionati o ad amministratori che in assenza di un Assessore alla cultura diventano dei Factotum? Oppure ancora una volta, ai sorrisi di una Monna Lisa di turno, che più di amministrare un paese tenta di prendere per il lato B tutti i Crispianesi?
Fonte: Francesco Santoro