politica : P.U.G. ed edilizia scolastica: dieci anni di vane attese e di sprechi

Si avvia a conclusione la seconda giunta Laddomada ed il Piano Urbanistico Generale, in più occasioni dato per imminente, non è stato approvato. All’Amministrazione Laddomada non sono dunque bastati ben dieci anni per portare a termine lo strumento fondamentale per programmare lo sviluppo urbanistico del nostro territorio, sul quale gli stessi amministratori avevano a più riprese fondato tutta la propria credibilità politico-amministrativa. Oggi come oggi, il P.U.G. a Crispiano è assimilabile ad un imbarazzante inno alla incapacità amministrativa ed allo spreco di denaro pubblico, dove Laddomada e soci hanno illuso i crispianesi, sperperando oltre duecentomila euro, senza portare a casa nessun risultato. Anche la gestione amministrativa dell’edilizia pubblica si è rivelata assai deficitaria, atteso che nei dieci anni della Amministrazione uscente è mancata una reale pianificazione di interventi volti alla manutenzione, al recupero ed all’adeguamento delle strutture esistenti, facendo emergere, invece, un agire confuso, un’agire per emergenze, che non ha prodotto significativi risultati. Ma a questa palese mediocrità gestionale si è accompagnata, a più riprese, una crescente arroganza del potere, l’arroganza di chi sa di avere torto nel merito e pensa di spaventare i suoi interlocutori alzando i toni, con la confusione generata dal suo agitarsi, con la confusione generata da un blaterare inconcludente fatto di invettive, minacce ed insulti personali. Di fronte a questa arroganza, credo sia arrivato il momento propizio per archiviare definitivamente un’esperienza politico – amministrativa che si è rivelata fallimentare ed ha scontentato tutti, dimostrando, ancora una volta che siamo uomini con la schiena diritta e che non ci facciamo intimorire. Giova ricostruire correttamente i fatti: il sindaco è andato letteralmente fuori dai ranghi in seguito ad una indagine che ha preso le mosse da una sua dichiarazione, indirizzata alla Regione Puglia, nella quale attestava che gli impianti sportivi e le palestre della scuola a Crispiano erano conformi alle norme sulla sicurezza, dichiarazione che veniva smentita da analogo documento a firma del Direttore dell’Ufficio Tecnico Comunale. Praticamente è successo che qualcuno, assolvendo solo al suo ruolo istituzionale, ha osato dire a chi di competenza : ….”Vogliate controllare …perché ci sono delle dichiarazioni del primo cittadino, riguardanti situazioni amministrative (… e non private), probabilmente false”. Il sindaco uscente, forse per assecondare alcune richieste di associazioni sportive (o solo per farsi “bello” rispetto ad esse), ha dichiarato, in distonia con gli uffici preposti, che alcune strutture sportive erano conformi alle norme di sicurezza. In ragione di tali dichiarazioni (e, suppongo, di altra documentazione all’uopo preparata) tali associazioni hanno avuto dei contributi regionali. Su tale situazione è stata avviata dall’Autorità inquirente una indagine che ha coinvolto tutti gli aspetti, presumendo eventuali ulteriori responsabilità che hanno coinvolto altre persone che erano ai margini della vicenda e che, spero, riescano a dimostrare quanto prima la loro totale estraneità. Il sindaco nell’incontro pubblico del 18 febbraio 2013 ha prodotto una difesa scomposta e scorretta e per molti versi intimidatoria; difesa nella quale ha lamentato una burocrazia eccessiva (…..”questa è la Repubblica delle carte”). Lui pensava che un documento, il parere preventivo dei Vigili del Fuoco sul progetto, coincidesse con il C.P.I. (certificato di prevenzione incendi) rilasciato dagli stessi Vigili del Fuoco ad opera completata (e non sul progetto). Lui pensava che la mera trasmissione della documentazione inerente il collaudo statico di un’opera all’ente competente, coincidesse con il collaudo stesso. Diciamo che il nostro sindaco, nella circostanza, ha dimostrato di avere poche idee e confuse. Toni aspri e duri che sono stati ripresi dal sindaco sul palco in occasione delle ultime elezioni politiche del febbraio scorso, accusando in vario modo tutti i consiglieri del PDL nel tentativo di orientare a sinistra un consenso che, invece, i cittadini di Crispiano hanno decisamente respinto. Infatti i risultati elettorali hanno fortemente penalizzato e ridimensionato il partito del sindaco e delle sinistre e premiato invece il PDL, tornato ad essere il primo partito. L’ultima occasione per evitare polemiche, il sindaco l’ha persa con le incaute affermazioni rilasciate nei giorni scorsi ad un giornale locale, riguardo alla recente chiusura del teatro comunale, “dove – ha detto – c’è un problema legato alla pratica di prevenzione incendi”. Vero è che per il teatro comunale la pratica di prevenzione incendi è ancora in fase progettuale, circostanza dunque ben diversa da quanto riferito dal sindaco, abile a cambiare le carte in tavola nel tentativo di scaricare su altri le responsabilità di una colpevole inerzia durata tanti, troppi anni. Vorrei solo ricordare che oggi, ovvero dopo dieci anni di amministrazione di sinistra, il sindaco Laddomada consegna ai cittadini crispianesi una serie inquietante di fallimenti amministrativi, ovvero le palestre della scuola Pasquale Mancini, della scuola Giovanni XXIII, della scuola Severi, il campo sportivo comunale, il teatro comunale ed altro, strutture che a tutt’oggi non sono ancora dotate della prevista documentazione obbligatoria per potervi esercire le rispettive attività a norma di legge (senza deroghe o favoritismi). Il sindaco non dice che il campo sportivo, il teatro comunale e le palestre scolastiche non sono utilizzabili, perché i lavori necessari per la messa in sicurezza di quelle strutture, peraltro previsti per legge, non sono stati effettuati, o comunque portati a compimento. L’aver rilevato tale grave mancanza, da parte degli organi di vigilanza, ha indotto questi ultimi ad interdire il loro utilizzo. E’ pertanto evidente a tutti che la responsabilità di tale interdizione è da ascrivere solo ad un’Amministrazione Comunale pigra ed inerte e non già all’esposto avanzato, che ha solo evidenziato come le dichiarazioni del sindaco sulla conformità di quelle strutture alle norme sulla sicurezza, non trovassero riscontro negli atti ufficiali dell’Ufficio Tecnico Comunale. Ora, senza entrare in aspetti tecnici, pongo una riflessione di merito e di metodo. E’ priorità di ogni Amministrazione Comunale curare e custodire il suo patrimonio pubblico (scuole, teatro, campo sportivo ed altro), ed aggiungo, soprattutto quando tutto questo comporta delle implicazioni dirette sulla vita sociale, culturale, sportiva, ricreativa e sulla sicurezza pubblica di quanti quelle strutture utilizzano. Orbene, se in questi anni tale priorità è stata sostanzialmente ignorata, per questa colpevole inerzia, è responsabile chi negli ultimi dieci anni ha gestito il Comune, oppure la colpa è di chi ha svolto il ruolo di opposizione e di stimolo, ed in particolare del consigliere Serio? E’ su questi temi caldi che la nostra comunità sarà chiamata ad esprimere il proprio giudizio, nella logica della più alta partecipazione democratica che è il voto popolare, ed in tal senso può meritare ancora la fiducia dei cittadini questa sinistra che, per buona parte dei suoi componenti, si ripropone ancora alla guida del paese? Al sindaco Laddomada ed ai membri della sua giunta che in buona parte si è ricandidata alla guida del paese, questo “ordine di priorità” veniva imposto, espressamente, dal Codice dei Contratti (D.L. 163/2006), in particolare dall’art. 128 comma 3, secondo il quale, nella programmazione dei lavori pubblici …”sono da ritenere comunque prioritari i lavori di manutenzione, di recupero del patrimonio esistente, di completamento dei lavori già iniziati…”, principio anche questo puntualmente disatteso. Di fronte a queste responsabilità che pesano come macigni, bene ha fatto Laddomada a levarsi di mezzo e a non ricandidarsi. Ma a proposito, non dovevano essere altri, nelle sue scomposte invettive, a dover essere emarginati, e a non dover trovare posto nella lista dei candidati ? E’ proprio vero che il male si ritorce su chi lo fa…. Al sindaco uscente che lascia un’eredità estremamente pesante e scomoda, sarà bene ricordare che la colpa è di chi guida senza patente, non di chi gli ricorda che non ha la patente…
Crispiano, 30/04/2013

Fonte: Michelangelo SERIO