Quanto resisterà?

In questi giorni transitando lungo la panoramica strada della lamia della contrada Tumarola (per intenderci la via che dalle spalle della chiesa di San Simone conduce verso i complanari della statale Taranto-Martina e/o alle Pezze vicino la masseria del Carmine) si ha modo di constatare che i tanti ed eterogenei rifiuti che nel tempo sono stati abbandonati al suo margine non ci sono più. Il comune di Crispiano per incaricare idonea ditta dei lavori di bonifica ambientale di questa ed altre zone diventate vere e proprie discariche ha speso la cifra di €116.756,64 (stando a leggere il pannello esplicativo apposto sui luoghi di intervento). Ma quanto resisterà questa ritrovata “integrità ambientale e paesaggistica”???
Purtroppo la visita dei luoghi dove sono stati effettuati gli stessi interventi di risanamento solo pochi mesi o anni fa, come è accaduto per la strada della Gravina di Bocca dei Ladroni (nasce dall’incrocio della masseria La Pizzica e costeggiando la spettacolare gravina termina quasi all’incrocio della chiesa di San Michele di Triglie) o per la via Salvo D’acquisto (che congiunge il cimitero a via Lecce), non dà molto da ben sperare sulla definitiva soluzione del problema… Infatti, qualche soggetto imperterrito ha continuato a trattare queste zone meno visibili, ma che sono solo dietro l’angolo di casa, come posti dove poter fare di tutto e di più nell’assoluta illegalità e dispregio ambientale. Si passa dall’abbandono dei rifiuti domestici a quello di elettrodomestici o pneumatici (con tanti altri rifiuti intermedi…) al vero e proprio furto di staccionate e di grate dello scolo dell’acqua piovana. Che fare, allora? Magari cercare di vivere quanto più possibile tutto il nostro territorio comunale magari con passeggiate a piedi o pedalate in bici (le zone citate sono il luogo ideale per farlo) sarebbe un modo per aiutare a preservare la campagna crispianese distogliendo o quanto disturbando tali soggetti dall’abbandono facile del rifiuto in una “terra non di nessuno, ma di noi tutti”.

Fonte: Daniele Clemente