Venerdì 21 giugno scorso, si è svolto nella sala del Consiglio comunale di Crispiano (TA), un incontro pubblico, organizzato congiuntamente dall’Associazione Agire Politicamente e dall’Azione Cattolica delle parrocchie di Crispiano. Relatori sono stati: S.E. mons. Pietro Maria Fragnelli, vescovo di Castellaneta e l’avv. Cesare Paradiso, avvocato civilista in Taranto, coautori del libro: “GIUSEPPE DOSSETTI, Sentinella e discepolo”(Edizioni Paoline 2010). Parlare di Dossetti vuol dire parlare della Repubblica italiana, della Costituzione nata dalla Resistenza, dei fermenti, delle ansie e delle speranze di un rinnovamento della Chiesa, che culmineranno con l’evento straordinario del Concilio Vaticano II, indetto da papa Giovanni XXIII nel 1962. Dossetti è stato per il Novecento un riferimento per il movimento cattolico, elaboratore del pensiero e di una ideologia cattolica. Giuseppe Dossetti nasce a Genova il 13 febbraio 1913. Educatore esigente e maestro di umanità e cristianità. Dotto giurista, Dossetti partecipa in primo piano alla lotta di Liberazione e alla nascita della Repubblica; fu uno dei Padri ispiratori e contribuì in maniera qualificante alla stesura della Costituzione; vicesegretario nazionale della Democrazia Cristiana. Fu dopo sacerdote e monaco, biblista e ricercatore di una profonda e autentica fede, partecipò come perito esperto al Concilio Vaticano II; in sintonia con la radicalità del messaggio evangelico, nell’umiltà e nell’obbedienza, contribuì all’arricchimento spirituale e all’interpretazione e a un vissuto di una fede autentica. Proprio Dossetti è uno dei riferimenti di ideali e storico-letterari della elaborazione culturale di Agire Politicamente e del cattolicesimo democratico italiano, insieme a Giuseppe Lazzati, maestro di laicità cristiana e Giorgio La Pira i quali, insieme ad Amintore Fanfani, costituivano il gruppo cosiddetto “dei Professorini”, giovani docenti universitari, che si ritrovarono intorno alla rivista di cultura e di politica <>, da Dossetti stesso fondato. Il libro scritto “a due mani” su Dossetti, presentato in questa occasione, è un testo a carattere divulgativo; si presenta snello nella trattazione; diviso in paragrafi tematici che ne affrontano, in maniera significativa, la storia, il pensiero e l’0pera. Dopo questa introduzione sono intervenuti gli autori. Ecco in sintesi le relazioni. Cesare Paradiso: Per il mondo odierno, dal marcato individualismo, parlare di Dossetti, uno dei Padri della Costituzione e “padre” di spiritualità e di vita cristiana, è sempre una provocazione, perché oggi assistiamo alla negazione dei Padri, come negazione di valori supremi di stabilità e di solidarietà di vita. Dossetti non lo ricordiamo al passato perché Dossetti parla all’oggi e parla alla crisi profonda della politica, in quanto, è il successo e la fascinazione degli interessi individuali che ha preso il sopravvento nella mentalità collettiva. E’ stato profeta perché già durante il suo impegno politico, nel 1951, evidenziava nel partito e nel governo, un allontanamento dai principi ispiratori del cattolicesimo, cioè quelli del personalismo comunitario, con la persona al centro degli scopi della politica, come lo è la nostra Costituzione. I fatti gli hanno dato ragione: il partito della Democrazia Cristiana non c’è più! Inoltre, quando nel 1995 Dossetti ritorna sulla scena pubblica per difendere la Costituzione dal tentativo di manometterla, disse che: “la denigrazione aprioristica del nostro patto costituzionale sia diventata in realtà facile pretesto non all’impossibilità, ma all’incapacità di governare” ( da “GIUSEPPE DOSSETTI, Sentinella e discepolo”, pag. 63). Leva alta la voce contro gli assalti alla sovranità popolare e intuì che si sarebbe passati “dalla democrazia rappresentativa parlamentare a una democrazia populista, a influenza mediatica, in cui l’assenza di razionalità e l’appello prevalente a <> ridurranno <>” (ivi). Oggi scopriamo di avere 40 saggi che studiano come cambiare la Costituzione. Ma già il popolo italiano, con più del 70% dei voti ha detto NO allo stravolgimento della Seconda parte della Costituzione, andando a votare nel giugno del 2005, al Referendum costituzionale. Pietro Maria Fragnelli: C’è una nota dominante nella vita di Dossetti, ed è quella di una vita vissuta con gli altri, comunitariamente, nella solidarietà. Il gruppo dei cosiddetti “professorini” e altri gruppi cercavano la guida dopo la seconda guerra mondiale; c’era fame di testimoni, fame di idee (per ricostruire e per un futuro diverso, dopo gli orrori del conflitto e delle dittature, ndr). Cresciuto a Cavriago, un paese alle porte di Reggio Emilia, dove il padre è farmacista; la madre lo porta con se da ragazzino, nelle visite di fraterna solidarietà, per i bisognosi e per chi era colpito da un lutto nella prima guerra, “in quegli anni di difficoltà e di fame per tutti […]. E questi lutti paesani vissuti comunitariamente in una sofferenza comune hanno dato sin dalla prima infanzia questa dimensione di solidarietà, di comprensione, di non estraneità alle sofferenze degli altri, di convivialità nella gioia e di compartecipazione nel dolore, nella sofferenza, soprattutto dei poveri […] di avere sperimentato quella <> che andava al di là degli steccati ideologici, di partito o di associazione” (da “GIUSEPPE DOSSETTI, Sentinella e discepolo”, pag. 80). Compagna nel percorso di vita di Dossetti è stata la Bibbia. “Nel suo cammino di discepolo e maestro, Dossetti ha imparato e praticato il dialogo con Dio servendosi della sua storia e delle parole della Bibbia” (ivi pag. 87). Dossetti viene a conoscenza, nel 1956, che il Patriarca di Venezia Roncalli, diffonde una lettera pastorale che riflette sulla importanza della lettura della Bibbia, per la formazione di una spiritualità laicale cristiana. Si viene a formare così un rapporto ideale con il futuro Papa Giovanni XXIII, senza che i due si conoscano. “[…] lettura della Sacra Scrittura fatta dalla sua comunità: dal 1953, <>” (ivi). Lo attesta anche il libro di Maria Gallo, <>, che è riferita alla Piccola Famiglia dell’Annunciata, da Dossetti fondata. Dossetti ha avuto nella famiglia solide basi di formazione cristiana e di educazione alla vita. La madre è stata determinante: premurosa con i figli, ma ferma ed esigente con loro. Tutto questo (la vita di Dossetti) serve a educatori, catechisti, genitori, per trasmettere nella persona in crescita quei valori che costituiscono “le mura portanti” di una costruzione, che nessun crollo “di muri divisori” ne compromette la stabilità. Cosa può dire oggi alla vita politica, sociale e di fede, il pensiero e la vita di Dossetti. La crisi della politica oggi è la crisi della rappresentanza. La crisi che oggi viviamo non è soltanto economica, congiunturale ma strutturale e culturale; crisi di valori fondanti, certi e condivisi, di riferimento per tutti. Dossetti è un modello straordinario di vita cristiana, perciò per la rinascita della nostra società può servire “Ripartire da lui, ripartire dalla Costituzione”, come auspica Cesare Paradiso in un paragrafo del libro. Crispiano 5 luglio 2013
Antonio Conte
Coordinatore in Puglia Associazione Agire Politicamente
Fonte: Antonio Conte