Il Gruppo consiliare Paese Futuro ha presentato in questi giorni un’interrogazione all’Amministrazione sul permesso a costruire di una torre in acciaio di 70 metri, per antenna radio, rilasciato lo scorso aprile, in zona Belmonte.
L’ubicazione della Torre in acciaio, sarebbe limitrofa o eventualmente potrebbe ricadere in una zona, non solo particolarmente interessante sotto il profilo ambientale e paesaggistico anche per la presenza della macchia mediterranea, ma soprattutto soggetta a dei precisi vincoli (PUTT/p e PPTR). La cosa più interessante è che la localizzazione individuata ed autorizzata sarebbe diversa da quella presa in considerazione per il parere positivo rilasciato dall’ARPA Puglia (sarà forse un fenomeno legato alla tettonica a zolle).
Da un sopralluogo effettuato da parte di alcuni Consiglieri e dal Capogruppo consiliare Anna Sgobbio, è stata rilevata la realizzazione di parte del manufatto autorizzato con una evidente manomissione e sradicamento della macchia mediterranea (vedi foto). Alcuni abitanti della zona nel mese di agosto hanno promosso e sottoscritto una raccolta di firme, inviata al Sindaco, per protestare contro l’autorizzazione all’installazione di questa torre in acciaio, poiché la realizzazione dell’impianto produrrebbe un concreto rischio di esposizione a campi elettromagnetici che, peraltro, andrebbero a sommarsi a quelli prodotti da altre stazioni radio/tv già presenti, nonché a 3 pale eoliche installate nella stessa zona.
Su questa vicenda due aziende di telecomunicazione hanno fatto una richiesta di acceso agli atti per poterci vedere chiaro. Considerando che, per fortuna, anche da noi vige ancora un regime di libera concorrenza, non si capisce perché tale accesso sia stato negato ad una azienda, mentre all’altra addirittura non ci si è degnati nemmeno di dare una risposta.
Certo, il concetto di trasparenza a Crispiano ormai ha assunto un significato del tutto particolare, però…ci chiediamo se, il Sindaco e la Giunta comunale, siano a conoscenza di tutto ciò o solo la nostra interrogazione gli ha permesso di informarsi.
Ci chiediamo inoltre se riterranno utile un’azione di indirizzo e di controllo differente rispetto a quanto fatto finora:
– verificando se sia opportuno permettere la continuazione dei lavori in quell’area, per la tutela del paesaggio, ma soprattutto per la tutela dei cittadini della zona;
– rendendo pubblici sul sito internet istituzionale gli atti (così come prevede altresì un regolamento comunale in materia approvato nel 2009) e concedendone anche la visione a chi ne ha fatto richiesta; visto che non stiamo parlando di delicate questioni personali, e considerato che, in tutta questa vicenda, si spera, non ci sia niente da tenere nascosto.
Una risposta concreta ai cittadini ed agli abitanti della zona deve essere data da chi in questo momento ha la responsabilità della tutela delle persone e del territorio.
Fonte: Paese Futuro