La sanità pugliese certifica il totale fallimento di Vendola e del PD con cui ha governato Non c’è nulla delle politiche della sanità dei dieci anni di regione targata Vendola che sia esente da errori e dal totale mancato mantenimento degli impegni assunti. Quella sanità che impegna circa l’84% del bilancio regionale, e che ha rappresentato il principale cavallo di battaglia delle campagne elettorali della sinistra. A dieci anni di distanza, con 5 assessori che si sono alternati, ci ritroviamo ospedali chiusi, reparti decimati, liste di attesa sempre più lunghe, ticket anche sulle prenotazioni in farmacia. L’ultima chicca, in ordine di tempo, è la bocciatura da parte del Consiglio di Stato delle società in-house. Bocciatura che si traduce in concreto nel rischio per ben 6.000 addetti di restare senza lavoro! Basterebbe già questo, senza poi parlare del record raggiunto in tema di disoccupazione, come di pressione fiscale, per comprendere come sia necessario un deciso cambio di rotta; ricordando sempre che a governare con Vendola in questi anni è stato il PD, ovvero quel partito di cui il massimo esponente politico regionale, si candida a continuarne l’opera devastatrice. Dalla sanità occorre ripartire per ridare ai pugliesi una regione capace di assicurare quei servizi indispensabili oggi inesistenti. Chi meglio del professor Schittulli può farlo?
Fonte: geom. Renato Perrini