Il fenomeno del randagismo non è semplice da debellare. Se ne saranno accorti coloro che, con la passata Amministrazione gridavano allo scandalo per la presenza di cani per strada, mentre ora fanno finta che il problema non ci sia più. Ma l’impiccio e sempre lì, mentre una ormai nota inchiesta dell’Espresso (“La lobby del randagismo”) pone l’attenzione sul fatto che, anche in Puglia, questo per qualcuno è diventato un vero e proprio business. Da noi poi c’è anche il peso, soprattutto economico, del canile municipale, eredità della Giunta Liuzzi. Quindi il vero problema, come sempre, è fare le cose per bene; perché, ad arronzare, sarebbero bravi tutti. Succede invece che, ad ottobre, viene approvato in Consiglio comunale il “Regolamento del servizio canile sanitario e del rifugio per cani”. L’Opposizione dà il proprio voto favorevole, condizionandolo però all’impegno da parte del Sindaco di convocare un tavolo di coordinamento con la Crispiano Servizi e i volontari che da anni si occupano del problema. L’impegno naturalmente viene disatteso, mentre nel frattempo va avanti un’altra operazione che ben presto si rivelerà un pasticcio. La Giunta infatti, con la Delibera n° 90 del 20 aprile scorso, approva la bozza di un Protocollo d’intesa con il quale ci sarebbe un affidamento diretto per la gestione del canile all’”ENPA – Sezione di Statte”. In questo Protocollo figurano anche l’ASL e il Comune, quest’ultimo rappresentato oltre che dal Sindaco, da due Consiglieri comunali (forse non si fidano gli uni degli altri), e come se non bastasse anche dal Segretario comunale. Probabilmente è un’operazione utile soprattutto a far risultare alla Corte dei Conti che il Comune sta scaricando su un altro ente i costi del canile (tant’è che in seguito, in Consiglio comunale, il Sindaco ha voluto far credere che quest’associazione quasi quasi ci andrà a perdere in quest’impresa). Ma ecco che, qualche giorno dopo, arriva un esposto della “Lega Nazionale per la difesa del cane” contro l’affidamento diretto della gestione del canile. La Lega denuncia che, come stabilito dalla legge, andava fatta anche in quest’occasione una gara ad evidenza pubblica (… siamo alle solite). Allora il Sindaco firma una lettera (prot. n° 7721/15) in cui si assume la responsabilità di dire che la legge nazionale e quella regionale sono state rispettate e che i requisiti dell’associazione sono stati verificati. Naturalmente PAESE FUTURO non può esimersi dal verificare e, tramite la capogruppo Anna Sgobbio, rileva che non è proprio così. E che tra l’altro l'”ENPA – Sezione di Statte” non risulta nemmeno essere presente nell'”Albo Regionale delle Associazioni per la protezione degli animali”, approvato con la Delibera di Giunta regionale n° 995 del 12 giugno 2015. Per ora, cosa ci sia davvero dietro questa operazione (disattenzione, superficialità, trucchi contabili o quant’altro), non ci è dato sapere. Però abbiamo chiesto alla Corte dei Conti e agli altri Enti competenti di fare luce anche su questa vicenda.
Fonte: Gruppo consiliare PAESE FUTURO