Novelle Crispianesi: La Volpe, u Melògne e un Riccio nel “ Palazzo Comunale” Si narra che una Volpe lasciò definitivamente la sua tana e, nel magico Territorio delle Cento Masserie i cittadini rinnovarono gli amministratori. Un Riccio con una lunga esperienza e con gli aculei ben formati, s’instaurò a “Palazzo Comunale”. Nel paese, ci furono molti incalliti quaquaraquà che avvertirono delle fitte agonizzanti. Nonostante tutto ciò, il novello Riccio nel “ Palazzo Comunale,” non considerò la presenza di un ingombrante “ Melògne,” rimasto aggrappato a un filo d’aquilone. “U Melògne crispianese ” si mimetizzò nascondendosi in un illusorio “Futuro paese”, diventando un pseudo ideologo, nonostante che era privo di attributi necessari a causa della sua spina dorsale uguale a quella dei molluschi. “U Melògne crispianese privilegiava rimanere nascosto nella tana del “Futuro paese,” per evitare di firmare in prima persona i suoi resoconti e soprattutto, per elemosinare qualche “mi piace” facebookiano. “U Melògne crispianese,” continua a diffondere costantemente lunghe e paludose cronache, in attesa di cavalcare un qualsiasi malcontento. Illusoriamente cerca di calunniare a chi invece, firma in prima persona e possiede quegli attributi e quei titoli necessari che in ogni momento tutti possono accertare nella sede del “Palazzo Comunale”. Sarebbe opportuno che anche il pseudo ideologo crispianese, se ne accertasse prima ancora di aprir bocca, per non ritrovarsi come quelle persone citate da una massima dialettale che recita : “ na te vèste de cart^a^strazze, ca appene chiòve rummine all’anòre”. Al “Melògne crispianese,” in qualità di pseudo ideologo del “Futuro paese,” da molti cittadini del Territorio delle Cento Masserie gli è stata attribuita un’altra massima dialettale: << U porece jiente a farne se crère ca jidde jè u mulenère”. Siamo certi che gli amanti del dialetto crispianese, sanno ben considerare quanto queste massime tramandateci dalla civiltà contadina, siano utili per smascherare le meschinità prive di fondamenta. Per i nostri affezionati lettori e, a vantaggio di quanti vorrebbero conoscere le caratteristiche del “ Melògne,” riportiamo in sintesi la descrizione tratta da fonti scientifiche che riferiscono: <<“U Melogne ” è il “Tasso,” un mammifero che appartiene alla famiglia dei Mustelidi, chiamato anche Meles meles, e da questo, proviene il termine Crispianese “ Melògne”>>. Le sue principali peculiarità sono: convive con la Volpe ed è il maggior vettore di Rabbia. Che queste caratteristiche siano anche le doti di una volpe famosa e del “Melògne crispianese nascosto nel “Futuro paese”, pensiamo che sia una coincidenza non causata dalla nostra volontà. Pertanto, lasciamo ai nostri affezionati lettori svelare l’enigma, che come individuarono la volpe fuggitiva, conoscono bene “U Melògne crispianese” che non riuscendo a volare con gli aquiloni, tenta di farlo con quei pazienti quadrupedi con le ali. Ass. Culturale “ Qui e Ora – Due Occhi Belli Crispius” –Francesco Santoro Note: 1) na te vèste de cart^a^strazze ca appène chiòve rummine all’anòre= non dire cose che non sai poiché puoi essere smentito 2)u porece jinte a farène se crère ce jidde jè u mulenère= l’arroganza associata ad ignoranza
Fonte: Francesco Santoro