– LA GINESTRA. “Non so se il riso o la pietà prevale”. Le parole di Leopardi rappresentano esattamente il nostro stato d’animo dopo l’ultimo Consiglio comunale del 29 giugno scorso. E se non ci fossimo trovati in un luogo che merita rispetto, in quanto è la massima assise cittadina, animato dai legittimi rappresentanti di tutti i crispianesi, a spese dei contribuenti, potremmo definire quello a cui abbiamo assistito, una ridicola commedia. Il Presidente del Consiglio Comunale ha letto in apertura di seduta la lettera di un funzionario comunale che dava, tra l’altro, dei suggerimenti sul comportamento dei Consiglieri eletti dal popolo sovrano, riguardanti l’accesso agli atti e le regole da seguire. Raccontando, in modo inverosimile, che alcuni cittadini si sono allarmati del contenuto del documento che hanno trovato nella buca della posta e che la stessa fosse indirizzata a loro per richiedergli le somme indicate e da loro dovute. Naturalmente non vogliamo entrare nel merito di quella lettera, in quanto per quanto prima indicato, oltre ad avere un contenuto risibile, era inopportuna anche nei tempi e nei modi in cui è stata presentata (e di questo poi, nella sede naturale, chiederemo conto al Presidente del Consiglio Comunale). Il funzionario faccia il funzionario. E a proposito di regole, bene ha fatto il capogruppo Sgobbio a ricordare che quel dipendente pubblico, dovrebbe preoccuparsi innanzitutto di rispettare le regole previste per il suo ruolo, consegnando ai consiglieri comunali i documenti richiesti formalmente nei termini previsti dalla legge, a differenza di quel che finora ha troppo spesso fatto, e che gli Amministratori devono vigilare sul rispetto di queste regole. Ma la cosa più ridicola comunque, a parer nostro, è stato il fatto che si sia anche aperto un dibattito su quella lettera; e ancor più ridicolo è il contenuto degli interventi della Maggioranza in questo dibattito, apparso più che altro un tentativo maldestro di impaurire l’Opposizione. – MA FACCIAMO UN PASSO INDIETRO. La Consigliera Chiara Lodeserto, vista tutta la questione dalla Corte dei Conti, chiede nel mese di aprile agli uffici preposti un resoconto degli interessi passivi per le anticipazioni di tesoreria, dal 2011 al 2014. Naturalmente non si tratta di atti secretati, tutelati in maniera speciale dalla legge, ma di dati per i quali l’accesso è possibile a chiunque. Perché stiamo parlando di conti pubblici (non del conto personale del funzionario, del Sindaco o del Presidente del Consiglio). Sono cifre che tutti i cittadini dovrebbero conoscere, perché si tratta dei loro soldi. Quel documento, come tutti gli atti amministrativi, viene portato in una riunione di coalizione per essere condiviso (nelle coalizioni democratiche, che ragionano sugli atti e non sulle chiacchiere, si fa così). E la Lodeserto quindi, lo rende pubblico già il 19 maggio 2015, leggendolo in Consiglio comunale, durante la discussione sul Conto consuntivo. E chi l’ha ascoltata o ne ha sentito parlare, chiede alla Consigliera maggiori ragguagli. Quel documento allora viene utilizzato in campagna elettorale da una forza politica del centro-sinistra. E siccome la lotta politica si fa anche sui conti pubblici, non c’è niente di strano che questo sia avvenuto. Tra l’altro, un’Amministrazione che dall’inizio dice di essere trasparente (ma noi non ce ne siamo accorti), questo atto avrebbe dovuto diffonderlo di sua spontanea volontà, senza aspettare che lo facesse qualche altro. – IL POLIZIOTTO CATTIVO. Prendendo a pretesto la lettera del funzionario, il sindaco Ippolito, durante il Consiglio Comunale del 29 giugno, riprende a fare la parte del poliziotto cattivo, quello che vuole fare sfracelli, che grida vendetta, che promette di farla pagare. Ormai siamo abituati a queste sue minacce. Ma noi ribadiamo che se lui lo ritiene, può tranquillamente andare dai magistrati a denunciare tutti i reati che ravvisa. Possibilmente ci vada a spese sue e non del contribuente, visti tutti i soldi che ci hanno già fatto spendere in pochi anni per gli inutili ricorsi. E per dimostrare la paura che abbiamo, oggi ripubblichiamo (sulla nostra pagina Fb) quello stesso documento, oggetto di tanto scalpore. – IL POLIZIOTTO BUONO. Nello stesso Consiglio, la parte del poliziotto buono la fa il vicesindaco Liuzzi: contraddicendo il Sindaco, dice che per questa volta non ci saranno denunce (ringraziamo per tanta bontà d’animo, e per mettere a dura prova la sua pazienza, come già detto, noi ripubblichiamo quel documento). Liuzzi fa anche intendere che il documento diffuso sarebbe stato artatamente manipolato e imbucato nelle case dei crispianesi (in realtà è stato solo distribuito agli astanti durante qualche comizio e non casa per casa). – MANIPOLAZIONI. Per quanto riguarda la presunta manipolazione, in seguito abbiamo verificato a cosa volessero alludere: nella copia distribuita durante i comizi, per questioni ovvie di opportunità, era solo stato omesso il nome della Consigliera che aveva fatto richiesta. Parlare di manipolazioni è decisamente “fuorviante” (comunque su Fb abbiamo pubblicato sia l’originale che la copia distribuita, in modo che tutti possano valutare). La vera manomissione invece, sta nel fatto che, mentre in quel documento rilasciato dall’ufficio finanziario si parla per il 2014 di oltre 97mila euro di interessi, dalla relazione del Revisore dei Conti sul Conto consuntivo 2014 votato dalla maggioranza in Consiglio comunale è stata riportata una cifra differente, 75mila euro, comunque una cifra altissima, ma decisamente differente (per maggiore chiarezza, su Fb abbiamo pubblichato anche la pagina 6 della relazione). Dove sta la verità? Questa sì che è una “manipolazione”. Di questo si dovrebbe preoccupare l’Amministrazione (e il funzionario), visto che stiamo parlando di conti pubblici. – IL DATO IMPORTANTE. Il dato importante, al di la di tutte le menate in Consiglio comunale, è proprio quella cifra: 97mila euro di interessi passivi maturati nel 2014 da questa Amministrazione (e qui non possono proprio dire che è colpa di quelli che stavano prima). Se il dato è quello, il confronto con gli anni precedenti è sconcertante. Questo è ciò che conta. Tutto il resto è… fuffa. Ma forse ai signori della “trasparenza” dà fastidio che i cittadini conoscano questa verità, lo possiamo comprendere. Comunque i fatti sono questi. Poi facciano tutte le denunce che vogliono, si accomodino. Noi siamo qui… Aspettando Copernico.
Fonte: Coalizione Paese Futuro