Lunedì 19 Ottobre alle ore 18:00 al Centro per la Cultura dell’Infanzia del Comune di Taranto interverranno il Direttore di Neonatologia Oronzo Forleo ed il critico fotografico Raimondo Musolino TARANTO – Si terrà lunedì 19 Ottobre dalle ore 18:00 l’attesa presentazione di ‘Nati a Taranto, la vita che vince’, anteprima nazionale del nuovo lavoro fotografico del toscano Enzo Cei. L’evento si svolgerà presso il Centro per la Cultura dell’infanzia del Comune di Taranto in Via Pisa, a pochi passi dalla Concattedrale di Viale Magnagrecia. L’evento sarà co-organizzato dall’associazione tarantina ‘Delfini e neonati’ e dal Circolo fotografico ‘Il Castello’ di Taranto, dal raggruppamento di progetto ‘Rete Gens’ di Taranto e provincia, dal ‘Circolo Arci- Uisp’ e dalla cooperativa sociale ‘Stipa delle Fate’ entrambe di Crispiano, e dalla neonata associazione culturale ‘Cìosa’ di Grottaglie. Alla serata ad ingresso libero interverranno il noto esperto di fotografia Raimondo Musolino, il Direttore del reparto Neonatologia e Nido dell’Ospedale Ss.Annunziata di Taranto, Oronzo Forleo, la presidenta di Delfini e neonati ‘Dora Tagliente ‘ e Maria Franca Mastronardi, presidenta di Arciragazzi Taranto. Protagonista sarà Enzo Cei, classe 1949, autodidatta, dagli anni Settanta impegnato a livello professionale a documentare diverse realtà del mondo del lavoro e del sociale tramite la fotografia narrativa per far diventare anche ciò che riteniamo ordinario un “evento” in storie ben contestualizzate. Non casuale la scelta di tenere questa come la seconda presentazione – che si terrà martedì 20 Ottobre a Grottaglie – a ridosso dell’inizio del processo ‘Ambiente svenduto’ nel capoluogo jonico, che vedrà imputati i vertici pugliesi politici ed imprenditoriali: “È un modo per riprendere l’iniziativa come cittadini, spesso costretti ad essere spettatori passivi nella disastrosa situazione socio-economica di Taranto e provincia. Il Terzo settore locale sempre di più è foriero di progettualità e di innovazioni anche di imprenditoria sociale. La rinascita di questo contesto però non potrà avvenire dimenticando ciò che è stato e soprattutto facendo finta di dimenticare i rischi che incombono sulle nuove generazioni tarantine: a quale danno genetico ed a quali malattie croniche o degenerative saranno esposti i nostri figli nei prossimi anni?
Fonte: Cataldo Zappulla