Nel Consiglio comunale del 15 dicembre u.s. uno dei punti all’o.d.g. riguardava i rilievi nei rendiconti di gestione degli anni 2013/14 da parte della Corte dei Conti che con la delibera n.164/2016/RSP del 16 ottobre 2016 chiedeva all’ Amministrazione di produrre nell’arco di 60 giorni un piano di rientro mirato ad evitare il dissesto del Comune. Dal 2011 nuove norme prevedono controlli sistematici sui rendiconti comunali da parte della Corte dei Conti per ogni biennio finanziario. Al Comune già nel 2014 la Corte aveva chiesto di operare notevoli risparmi sulle spese avendo paventato tale rischio. L’Amministrazione Ippolito, con l’ex assessore Paciulli, mentre addossava tutta la colpa delle difficoltà economiche alla precedente gestione amministrativa, proponeva una serie di manovre poco convincenti, perché puntavano prevalentemente sul recupero delle tasse non pagate dai contribuenti. Già nel 2013 il Gruppo di minoranza Paese Futuro propose, con un suo documento, di porre attenzione alle spese visto che, diminuiti i trasferimenti di Stato e assottigliati per la crisi economica dilagante i rientri dal recupero fiscale, l’Amministrazione Ippolito continuava a spendere e spandere in modo inconsulto e incontrollato. Ovviamente non fummo ascoltati per pregiudizio nei confronti dell’Opposizione che “tanto si oppone a prescindere”… secondo loro (cosa non vera perché il nostro contributo dall’Opposizione è sempre stato di merito sia in Commissione che in Consiglio Comunale nelle varie sessioni di Bilancio. Ma tant’è…). Ora la Corte dei Conti è stata chiara: c’era un problema nella gestione finanziaria degli ultimi anni, ma invece di appianarlo è stato aggravato a dismisura. I Consiglieri di Paese Futuro in Consiglio comunale sul Piano di rientro hanno evidenziato le proprie perplessità perché basato per il 95% delle previsioni sugli introiti da recupero evasione fiscale e poco fondato sui tagli delle spese che ammontano solo a 59mila€. Cifra che reputiamo abbastanza irrisoria se pensiamo che in tre anni servono cinque milioni di euro per pagare i debiti liquidi ed esigibili e le anticipazioni di tesoreria. Il trend di incasso degli ultimi anni dimostra come ogni anno sull’intero ammontare previsto degli accertamenti fiscali si riesce ad incassare una percentuale che va in media dal 15% al 17%. Impossibile quindi per noi anche il solo voto di astensione… Infatti abbiamo votato contro ma indicando che sicuramente altri risparmi si potrebbero ricavare, come per esempio dalle enormi spese legali per cause intentate dai cittadini e per le quali non si fa alcun cenno nel piano di rientro; così come, nonostante sia stato dichiarato nello stesso piano il blocco degli impegni di spesa, tranne che per le spese obbligatorie, assistiamo alla adozione di delibere per concessione di contributi e per iniziative in violazione delle loro stesse regole. Il parere del Revisore dei Conti è stato favorevole ma vanno riportati due passaggi che mettono in luce le perplessità da noi condivise. A proposito dell’anticipazione di tesoreria il Revisore dice testualmente che “esprime perplessità che ciò avvenga vista l’entità della anticipazione di cassa da restituire pari ad euro – 3.029.943,51 alla data dell’1/11/2016”. E circa il piano della previsione delle entrate nel triennio 2017/19, distribuito in sei semestri e costantemente monitorati dall’organo di revisione: “non disponendo di elementi di valutazione oggettiva per stabilire l’attendibilità delle previsioni di incasso”, rivolge “un pressante invito affinché venga attivata ogni iniziativa utile e/o necessaria che consenta il raggiungimento degli obiettivi”. Sarà la Corte dei conti, in ogni caso, a pronunciarsi sulla fattibilità o meno del Piano. Se fosse bocciato (e NON ce lo auguriamo!!!) si aprirebbero le porte a ben altri scenari. Siamo tutti convinti che il nostro paese meriti un futuro diverso da quello buio del dissesto, così come è anche vero che merita Amministratori più coraggiosi ed oculati rispetto alla gestione finanziaria fallimentare degli ultimi tre anni. Per la prima volta, gli attuali Amministratori in Consiglio comunale hanno ammesso di aver sbagliato a non fare un piano di razionalizzazione dei conti nel 2013… Ci hanno messo tempo, ma ci sono arrivati…ma sulla pelle dei cittadini.
Fonte: Paese Futuro