Il Teatro comunale è stato riaperto e di questo siamo tutti contenti, seppur sia trascorso troppo tempo rispetto alla chiusura. È stato inaugurato con delle pubbliche manifestazioni e quindi finalmente abbiamo potuto fare una verifica, seppure di massima, dei lavori fatti (Paese Futuro fece una richiesta formale per un sopralluogo durante l’esecuzione dei lavori ma questa fu ignorata). Che dire? Per noi i lavori sono indecenti. Se avessero consegnato a noi un immobile privato in quelle condizioni, difficilmente avremmo liquidato qualcuno. Di certo noi ora ne chiederemo conto al Sindaco e all’Assessore ai Lavori pubblici. Quest’ultimo probabilmente, invece di verificare i lavori fatti, ha perso tempo a scrivere articoli autoelogianti sui suoi presunti “successi del 2016”. E questo lo considera un successo? Anche un occhio inesperto può rilevare che: – Partendo dai camerini: la porta di accesso agli spogliatoi è divelta e non funziona il serramento; le porte sono tinteggiate in maniera grossolana e una di queste addirittura ha una larghezza inferiore al passaggio; molte maniglie sono rotte; i muri presentano parti di intonaco cadute e macchie di umidità (la puzza di umido si avverte già accedendo ai locali). – La pitturazione della sala non è di certo a regola d’arte: è stata eseguita senza alcuna protezione dei rivestimenti in tessuto; in alcuni punti si è pitturato sulla carta gommata; e sono evidenti le traiettorie delle mani applicate. – Il palcoscenico è ancora pieno di buche e curvature. – Un cavo dell’impianto audio/video che dalla regia arriva al palco, viaggia a vista attraverso la sala (perché non è stata prevista una via protetta per quel tipo di cavo?). – I bagni non sono completamente funzionanti: uno scarico non funziona e manca il vetro di una finestra (quindi può entrare di tutto e vi è dispersione di calore). – Le scale sono senza corrimano. – Chi non può scendere in sala ed è costretto a rimanere sui palchetti ha una visione “a strisce” dello spettacolo per via della soluzione scelta per rialzare la protezione. – Vogliamo parlare delle tende e del sipario? Sono forse a norma? Lasciamo perdere che è meglio… È questa è solo una minima parte delle cose che abbiamo rilevato. Ma perché quando si fanno dei lavori pubblici c’è sempre tanta approssimazione? Scrive l’Assessore: “Per arrivare a questo risultato sono state investite non poche risorse comunali (92mila €), e sono stati finalmente impiegati i finanziamenti statali e regionali” (208mila €). E scrive anche: “questa giovane Amministrazione ci ha dato dentro ed ha centrato l’obiettivo, zittendo tutti”. Di fronte alla qualità di questi lavori forse è meglio che stia zitto lui. Un’ultima considerazione: il teatro è stato riaperto senza che vi sia ancora uno straccio di idea su come gestirlo e in questo frangente non è stato valutato alcun rischio sull’uso delle attrezzature, affidate alla buona fede di chi le utilizza. Non sarebbe stato meglio in tutto questo tempo pensare già a come gestire il cinema per un funzionamento efficiente, anche al fine di proteggere quello che c’è? Per quel che abbiamo visto ci sarebbero tutti gli estremi per fare una segnalazione alle autorità competenti, ma noi non siamo come quei “politici” che negli anni scorsi, pur di fare uno sgambetto all’avversario, hanno fatto chiudere tutte le strutture. Noi il Teatro lo vogliamo aperto. E per noi Serio può suonare la grancassa, il trombone, la cornamusa, le maracas e tutti gli strumenti che vuole, per autolodarsi… l’importante è che ora si impegni a sistemare quello scempio che porta innanzitutto la sua firma.
Fonte: PAESE FUTURO CRISPIANO