Aperitivo d’Autore, c’è Fabio Geda a Casa Vestita

Aperitivo d’Autore, c’è Fabio Geda a Casa Vestita L’autore di “Nel mare ci sono i coccodrilli” è l’ospite del nuovo appuntamento di Volta la carta nella meravigliosa dimora nel Quartiere delle Ceramiche a Grottaglie. Per partecipare è obbligatoria la prenotazione Venerdì 7 luglio Casa Vestita, a Grottaglie, apre le porte ad Aperitivo d’Autore. È l’affascinante dimora nel cuore del Quartiere delle Ceramiche la location scelta da Volta la carta per l’appuntamento che vedrà ospite lo scrittore Fabio Geda, autore del caso editoriale internazionale “Nel mare ci sono i coccodrilli”. Per l’occasione presenterà il suo nuovo romanzo, “Anime scalze” (Einaudi) in cui, attraverso la struggente avventura di un ragazzino costretto a diventare adulto da solo e con tutta la leggerezza di cui è maestro, racconta la fatica e la meraviglia di cercare un posto nel mondo. Fra primi amori, padri distratti, madri confuse e segreti scomodi con cui fare i conti. Come sempre, prima dell’incontro, il pubblico è atteso da un gustoso aperitivo preparato dal Symposium Cafè, che stavolta sarà abbinato agli eccellenti vini di Feudo Croce. Si comincia alle 20, ma stavolta chi vorrà potrà arrivare già dalle 19.30 per effettuare la visita guidata di Casa Vestita. Dialogherà con Geda l’ideatore di Aperitivo d’Autore, Vincenzo Parabita. Partner dell’iniziativa sono anche la masseria Pilano e la libreria AmicoLibro. Per partecipare all’evento è obbligatorio prenotare chiamando al numero 380.4385348 oppure scrivendo all’indirizzo email aperitivodautore@gmail.com L’AUTORE Fabio Geda è nato nel 1972 a Torino, dove vive. Dopo essersi laureato in Scienze della Comunicazione, ha deciso di occuparsi di disagio minorile e animazione culturale. Questa importante esperienza l’ha riversata nella sua produzione letteraria. Ha scritto su Linus e su La Stampa circa i temi del crescere e dell’educare. Collabora stabilmente con la Scuola Holden e il Salone del Libro di Torino. Il primo romanzo pubblicato si intitola “Per il resto del viaggio ho sparato agli indiani” (Instar Libri, 2007), un libro che ha riscosso così tanto successo tra il pubblico da essere selezionato per la fase finale del Premio Strega, in cui è stato giudicato come Miglior Esordio dalla redazione di Radio Tre Fahrenheit. A questo è seguito “L’esatta sequenza dei gesti” (Instar Libri, 2008) che gli è valso la vincita del Premio Grinzane Cavour e del Premio dei Lettori di Lucca. A quattro mani con Enaiatollah Akbari ha realizzato “Nel mare ci sono i coccodrilli” (Baldini Castoldi Dalai 2010), che ha avuto uno straordinario successo mondiale e con cui è nuovamente entrato nell’elenco dei finalisti del Premio Strega. Poi è arrivato “L’estate alla fine del secolo” (Baldini Castoldi Dalai, 2011). Più recenti sono “Se la vita che salvi è la tua” (Einaudi, 2014) e la serie per ragazzi “Berlin” (Mondadori, 2015-2016, insieme con Marco Magnone). L’ultima sua opera è “Anime scalze” (Einaudi, 2017). È tradotto in trentadue Paesi. IL LIBRO Ercole è asserragliato sul tetto di un capannone, armato e circondato dalla polizia. Con lui c’è Luca, che ha sei anni. Come sono finiti lassù? Ercole Santià trascorre l’infanzia ricucendo gli strappi quotidiani della vita. Lui e sua sorella Asia tirano avanti a stento – con fantasia e caparbietà – insieme al padre, un personaggio tanto inadeguato quanto innocente; eppure, come tutti, crescono, vanno a scuola, s’innamorano. Finché, all’improvviso, ogni cosa attorno a Ercole inizia a crollare. Niente sembra in grado di fermare la slavina che lo sta travolgendo, nemmeno Viola, la ragazza che da qualche tempo illumina i suoi giorni. Convinto che quello di incasinarsi sia un destino scritto nel sangue della propria famiglia, è sul punto di arrendersi quando viene a sapere che la madre, di cui non ha notizie da anni, abita non lontano da lui. L’incontro con la donna lo metterà di fronte alla necessità di reagire compiendo una scelta drammatica. L’unica possibile, forse, se vuole cambiare il proprio destino e proteggere le persone che ama. LA LOCATION Situata nel cuore del Quartiere delle Ceramiche, Casa Vestita si può definire un vero e proprio gioiello crocevia di diverse epoche. Ha infatti un primo nucleo, risalente al 1400, con cisterne sotterranee che servivano anche per la refrigerazione della casa, e un secondo che risale al 1800, periodo in cui gli allora proprietari decisero di costruire uno splendido giardino con colonnato. Ma nei primi anni 2000 è stato scoperto un ulteriore nucleo, ben più antico, grazie alla determinazione dell’attuale proprietario, il ceramista Mimmo Vestita. Durante dei lavori sono comparse dapprima una colonna tortile e un’acquasantiera con piccole nicchie; gli scavi continuano e viene alla luce la bocca di un forno sul cui retro si intravede il volto di una santa affrescato. Di lì a poco vengono ritrovati altri reperti che portano a datare la chiesa rupestre tra XI e XII secolo e a legarla ai templari; da luglio 2008 sono ben visibili in tutta la loro bellezza gli affreschi di un Cristo pantocratore, Santa Barbara e San Nicola. Infine l’ultima scoperta, quella di epoca romana, si è manifestata nei pressi del portone d’ingresso: dal sottosuolo è emerso un pavimento in cocciopesto con mosaico romano. Ovviamente non poteva mancare la ceramica: il signor Vestita ha pensato di allestire un piano della dimora a mostra tematica di ceramiche che rinnova di anno in anno. Insomma a Casa Vestita, in un posto di mille metri quadrati, ci si trova di fronte a un vero e proprio viaggio nella storia. I VINI Feudo Croce (già Feudo di Santa Croce) è uno splendido casale situato a Carosino, nel cuore della Puglia vitivinicola. La famiglia veronese Tinazzi acquista la tenuta nel 2001. Nel corso degli anni, vengono impiantati i vigneti e viene realizzato l’impianto d’irrigazione, di fondamentale importanza, che si avvale di tecniche innovative per la raccolta delle acque. Qui si coltivano uve tradizionali del Salento. Le forme di allevamento sono il Guyot ed il tipico alberello pugliese. La produzione si concentra su vini rinomati come Primitivo, Negroamaro, Malvasia Nera e Malvasia Bianca. Fiore all’occhiello il Primitivo di Manduria LXXIV, nominato per due anni consecutivi (2014 e 2015) tra i 100 migliori vini al mondo da Wine Spectator, prestigiosa rivista di settore americana. Nella masseria è possibile visitare il vigneto e la bottaia, oltre a un interessante museo didattico. La Casa Vitivinicola Tinazzi vuole essere riconosciuta come azienda storica, famigliare, produttrice di vini veneti e pugliesi. Partendo dal legame con i territori in cui sono presenti le proprie tenute, l’obiettivo è quello di garantire la massima qualità dei propri vini con una forte attenzione alla tradizione unita a una continua ricerca di innovazione. Vincenzo Parabita

Fonte: Vincenzo Parabita