Il medagliere di Michele Vinci si arricchisce sempre di più per la sua passione di poeta dialettale e di teatro popolare. Ha ricevuto diversi premi, anche a livello nazionale. Alla XII edizione 2016 – 2017 del concorso promosso dalla Uilp Puglia e dall’Ada di Bari, a cui Vinci ha partecipato per un decennio, ricevendo significativi riconoscimenti, ha ricevuto una menzione speciale per la poesia in vernacolo crispianese “A valèsce de cartone”, presentata con la seguente postilla: “I barconi stipati di migranti e carichi di disperazione che approdano sulle nostre coste, sono un’attualità che ci riporta ai tempi in cui, dalle nostre terre, partivano migliaia di persone per cercare fortuna in altri paesi più fecondi, portandosi dietro quello che per noi italiani è stato il simbolo per eccellenza della migrazione dell’uomo, costretto a recidere le sue radici per trovare la dignità in una terra che gli appartiene: la valigia di cartone”. “Il nostro intento, con questo concorso – scrive Rocco S. Matarozzo, presidente A.d.a. Bari e Segretario generale Uilp Puglia di Bari-Bat- Foggia, nell’introduzione dell’ “Antologia di poesie in vernacolo pugliese – Il Mio Cuore, La Mia Terra, La Mia Vita”, pubblicata da Levante Editori di Bari – è quello di valorizzare e far emergere capacità e sentimenti delle nostre anziane e dei nostri anziani, non certo di svolgere una gara linguistica”. 114 poeti partecipanti con 172 poesie valutate da una commissione giudicatrice qualificata, che ha assegnato anche il premio “Sezione Taranto” a un altro nostro poeta concittadino Pasquale Frulli che ha partecipato con il componimento dialettale “Felosofjie de vite”. Michele Vinci da anni segue le vicende cittadine con spirito goliardico, costruendo intorno ad esse opere teatrali in dialetto crispianese e componimenti poetici, molto apprezzati. Ama coinvolgere nella conoscenza del dialetto i bambini, organizza rassegne e concorsi e presenta commedie popolari con la partecipazione di uomini, donne, anziani e giovani. Prossimamente verrà pubblicata una raccolta, con testi in crispianese, frutto di ricerche e di testimonianze dirette ascoltate trattenendosi in conversazioni direttamente con anziani “madrelingue” locali. Michele Annese