Testimonianze e partecipazione dell’Azione Catttolica a Crispiano

In occasione dei 150 anni di fondazione dell’Azione Cattolica Italiana, le tre parrocchie di Crispiano Madonna della Neve, S. Francesco d’Assisi, S. Maria Goretti, attraverso i presidenti, Antonio Semeraro, Ennio Colucci e Michele Greco hanno organizzato una celebrazione interparrocchiale, iniziata con un lungo e festoso corteo di ragazzi, giovani ed educatori confluiti nella Chiesa Madre, dove è stata concelebrata la S. Messa dai sacerdoti don Michele Colucci, don Fabio Massimillo e don Mimmo Rizzo.

La celebrazione dei 150 anni è proseguita nel teatro comunale, dove si è svolto un incontro, moderato dal giornalista Vincenzo Parabita, a cui ha partecipato il presidente diocesano di Azione Cattolica, prof. Vincenzo Di Maglie, il dott. Giovanni Pergolese, già presidente diocesano, il magistrato dott. Giuseppe Gatti.

La dottoressa Maria Rita Pollicoro, sub commissario al Comune di Crispiano ha portato il saluto personale e del commissario straordinario dott. Mario Volpe.

Pergolese ha ricordato la nascita a Crispiano del movimento di Azione Cattolica nel 1920 con mons. Giuseppe Maria Caforio, parroco della Chiesa Madre. Era soprattutto un’associazione di giovani cattolici, impegnati in un’azione di formazione personale ispirata ai principi evangelici, giovani capaci di trasferire nella realtà quotidiana il loro impegno ad essere “arditi nella fede, araldi nell’amore, fedeli al bianco Padre”. Dal 1948 le associazioni di Azione Cattolica si erano moltiplicate, coinvolgevano anche gli adulti. Erano tre milioni e mezzo gli iscritti in Italia. Periodicamente si svolgevano i raduni nazionali a Roma. Nel 1958 – ha ricordato Pergolese – parteciparono molti giovani crispianesi, sia della parrocchia di S. Maria della Neve che della parrocchia di S.Francesco d’Assisi, dove nel 1949 don Mondino (Sigismondo Verzillo), primo parroco, aveva favorito la nascita del movimento di Azione Cattolica. Un grande ed indimenticabile presidente, nonché assessore comunale per molti anni, è stato Paolo De Leonardis, affiancato da un fervente ed instancabile collaboratore, sostenitore dell’invito della Chiesa, rivolto ai soci dell’Azione Cattolica, ad essere testimoni del Vangelo nella società, Rocco Pergolese (Rocchino), oggi novantanovenne, papà del dott. Giovanni.

Con il Papa Giovanni Giovanni Paolo II, salito agli onori dell’altare, l’Azione Cattolica è stata invitata ad aprirsi al mondo, a farsi lievito, fermento, in una società sempre più laica, portando la testimonianza di una vita ispirata ai principi cristiani.

Verso queste nuove direttive si sono orientati i movimenti attuali a Crispiano, come hanno dichiarato i vice presidenti delle due parrocchie, Massimo Fondò e Domenico Carone che hanno sottolineato l’importanza di un gruppo associativo all’interno della parrocchia, il quale sviluppa il suo percorso di fede e costruisce relazioni reali in alternativa a quelle virtuali, oggi diffuse. Il dott. Vincenzo Di Maglie ha osservato che oggi è proprio l’Azione Cattolica che nel rispetto delle finalità tradizionali è di stimolo per la Chiesa ad essere al passo con la realtà, a essere capace di rinnovare una società sempre più refrattaria a valori religiosi e sociali. Nel territorio diocesano,  solo nel 50% delle parrocchie sono presenti i gruppi d’Azione Cattolica, che oltre ad assicurare la formazione cristiana personale avviano un percorso parallelo di attenzione all’ambiente, ai disagi sociali, in collaborazione con amministratori e istituzioni scolastiche. Sono cittadini, cristiani per vocazione, per stile di vita, che cercano di cambiare la società dall’interno di essa. L’Azione Cattolica ha raggiunto il traguardo di 150 anni di vita, essa è un valore aggiunto per la Chiesa e per la società.

Il magistrato Giuseppe Gatti ha sottolineato la necessità di sviluppare un percorso di fede che apra alla solidarietà, che sviluppi la dimensione del noi; ai giovani impegnati in un’”azione” cattolica il compito di vivere la legalità nella vita quotidiana, di credere nei valori positivi, di dare un senso alla propria vita seguendo con coraggio e ottimismo i principi della fede cristiana, che si fa vita nella società civile.

Ha concluso l’incontro il cantautore Marco Ligabue, che ha coinvolto tutti i presenti con i suoi ritmi e ha rivolto ai giovani di Azione Cattolica un messaggio: credere nell’associazionismo; il bisogno della condivisione, presente nella comunicazione digitale, diventi relazione umana, diretta e reale.

Silvia Laddomada