RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Su iniziativa della parrocchia S. Francesco d’Assisi, domenica 8 aprile, alle 18,30, sarà celebrata dal parroco don Fabio Massimillo, una S. Messa in suffragio di don Cosimo Montemurro, a 25 anni dal suo ritorno alla Casa del Padre; seguiranno la cerimonia di dedicazione della sala parrocchiale e alle 19,30 “Parole, immagini, ricordi”, presso il Centro pastorale “Santi Francesco e Chiara”. Parroco di San Francesco d’Assisi a Crispiano, dal 7 ottobre 1960 al 30 novembre 1988, data in cui venne rimosso dal Vescovo per accuse infondate.
Una brutta vicenda che incise profondamente nell’animo di don Cosimo, che ritenne assolutamente ingiusta l’accusa; si ammalò e morì nel 1993, nella sua casa di Massafra. Proveniente dalla parrocchia del Rosario di Talsano, arrivò frettolosamente a Crispiano nel pomeriggio del 7 ottobre e si mise subito al lavoro, dopo aver salutato l’arciprete Caforio, che lo aveva conosciuto come chierichetto negli anni ‘30, durante la permanenza con la sua famiglia, sino al 16 luglio 1936. Finite le elementari, partì per il seminario prima a Galatone, poi a quello minore di Roma, Università Angelicum, e infine in Spagna al seminario “Vitoria”, dal 1946 al 1951, anno in cui ricevette l’Ordine sacerdotale dalla mani del cardinale Bueno Y Monreal, allora arcivescovo di Siviglia. Don Cosimo è stato apprezzato, nei suoi lunghi anni di permanenza a Crispiano, come sacerdote devoto, ricco di profonda spiritualità, ma anche come organizzatore di grandi manifestazioni popolari (il 1° carnevale dei bambini, i concorsi Festa del Papà, Voci nuove, Disegno, Presepi in miniatura e Presepi in famiglia, la Via Crucis vivente e molte altre iniziative che animavano la vita della parrocchia e del paese. Promotore di numerosi pellegrinaggi ai maggiori santuari italiani, in Terra Santa, a Lourdes, a Fatima, in Austria, Germania e Olanda. La sua azione di parroco, sempre improntata all’insegnamento di Cristo e della Chiesa, era animata da spirito missionario, incoraggiava e sosteneva i giovani desiderosi di avviarsi al sacerdozio, consigliava migliaia di anime, aiutava i bisognosi attraverso la valida opera della Conferenza di S. Vincenzo, seguendo le ansie, le gioie e i dolori dei singoli parrocchiani e rivolgendo a tutti la sua parola e il suo conforto. Svolgeva il suo apostolato anche attraverso i mass-media “Radio S. Francesco” e il bollettino parrocchiale “Pace e Bene”, che ogni mese faceva pervenire a tutte le famiglie della parrocchia, alle autorità, associazioni e cittadini in Italia e all’estero, “ e similmente – scrive su “Crispiano-Miscellanea” il suo confratello don Sebastiano Fattizzo, nominato, dal 1960 al 1961, Vicario Ausiliare alla Chiesa Madre di Crispiano – anche manifestazioni civili e culturali; è presente sempre in tutto, ed in nulla mai manca: sa cogliere ogni circostanza, fausta o nefasta, gioiosa o dolorosa, per dare vita sempre più fiorente alla sua comunità parrocchiale; la sua opera poi si riflette in tutta Crispiano”. Nel 1986 don Cosimo si adoperò presso l’Arcivescovo Motolese per l’istituzione della quarta parrocchia nella zona 167 di Crispiano e nel 1991 venne celebrata la prima messa della nuova chiesa di Santa Maria Goretti. Entrò a far parte anche della cooperativa edilizia di S. Maria della Neve, per garantire l’alloggio al futuro parroco. Negli stessi anni ‘80 fece modificare lo statuto dell’ente morale “Asilo Amor Fraterno, Cacace” per destinare lo storico immobile esistente a Casa di riposo per anziani, ma gli Amministratori dell’epoca preferirono utilizzare i locali per favorire la nascita dell’Istituto alberghiero. In occasione del suo 25° di parrocato, nel telegramma del Papa, si esprimeva il paterno compiacimento per il bene spirituale compiuto in favore di anime fedeli e si invocava su di lui copiosi doni e grazie celesti, nonché continua assistenza divina. L’Arcivescovo Motolese, nella stessa circostanza, ringraziava il Signore per quanti doni aveva elargito alla Comunità negli anni di parrocato di don Cosimo, esprimendo il compiacimento per l’opera pastorale svolta con tanto zelo e con completa dedizione al servizio dei fedeli, e per aver risolto tanti problemi della Parrocchia, tra cui quello della casa parrocchiale e dei locali per le attività pastorali.
Michele Annese