BILANCIO: 5 MILIONI DI EURO DI DEBITI E… NON E’ COLPA DI NESSUNO!!!

In merito alla grave situazione finanziaria del comune di Crispiano, i cittadini meritano la massima trasparenza ed è giusto che sappiano chi e come sia stato prodotto l’enorme debito insistente sul bilancio del comune.

 

Nel 2014, con l’Amministrazione Ippolito da poco insediata, la Corte dei Conti verificò i rendiconti 2011 e 2012, approvati dalla amministrazione Laddomada, nei quali furono riscontrate gravi anomalie in merito alle entrate, le quali venivano accertate ma, in larga parte, non riscosse.

 

Per dare un’idea delle dimensioni di questo grave squilibrio finanziario: nel 2011 furono accertati € 1.335.000 di ICI-TARSU e ne furono incassati, dopo 3 anni, solo il 25% e nel 2012, su oltre € 70.000 di accertamenti ICI-TARSU, furono incassati solo il 13%, palesando una enorme sacca di evasione fiscale.

 

Ma la Corte riscontrò un fenomeno ancora più grave: le entrate non incassate non erano oggetto di successivi accertamenti fiscali,  per procedere al loro recupero e contrastare la dilagante evasione, ma venivano cancellate in larga parte dal bilancio, producendo indebitamento.

 

Queste cancellazioni sono state definite dalla Corte “anomale ed inspiegabili” e, secondo i magistrati contabili, “l’ente ha posto in essere una operazione di accertamento in dispregio del principio di prudenza ed in violazione dei principi di sana gestione finanziaria”.

 

L’incapacità di riscuotere le entrate ed il dover far fronte comunque alle spese, ha indotto poi il comune a ricorrere in modo massiccio ed irregolare alle anticipazioni di tesoreria, le quali, invece, sarebbero regolari solo se utilizzate per sopperire a momentanee mancanze di liquidità, non certo per pagare le spese correnti e riequilibrare i conti.

A riguardo è molto chiaro il giudizio della Corte: “Tale operazione costituisce comportamento difforme da una sana e prudente gestione finanziaria” e “il comune di Crispiano si trova in una situazione di crisi finanziaria che rischia di diventare strutturale”, disponendo di approvare idonee misure correttive.

L’eredità lasciata dall’amministrazione Laddomada ai cittadini di Crispiano ed alla giunta Ippolito è stata pesantissima, con un bilancio disastrato ed una cassa pari a zero, ma, dopo il richiamo della Corte ad “adottare le opportune misure correttive”, ci saremmo aspettati almeno una inversione di tendenza, rispetto al passato.

 

Ed invece nel 2016, dopo due anni di cura Ippolito, la Corte rileva che “la situazione è in progressivo peggioramento”, con l’ulteriore aumento del debito e la continuità nella scarsa capacità dell’ente di riscuotere le proprie entrate e che “il comune di Crispiano non è in grado di adottare alcun significativo provvedimento per rimuovere la situazione di squilibrio” che è anzi destinata a peggiorare.

 

Quindi, la Corte impone il “c.d. dissesto guidato”, assegnando all’ente “60 giorni per l’approvazione di un piano di rientro di durata non eccedente i 3 anni”.

 

Il piano di rientro, dunque, non è stata una scelta dell’amministrazione Ippolito, ma una imposizione della Corte dei Conti, pena la dichiarazione di dissesto finanziario, che avrebbe significato aumento delle tasse e tagli al personale ed ai servizi imposti per legge.

 

Il piano di rientro serve, quindi, a ripianare un debito che sfiora i 5 milioni di euro, maturato dal 2008 al 2016, con rate semestrali sulle spalle dei cittadini di Crispiano da circa € 800.000, di cui € 500.000 di anticipazioni di tesoreria da restituire alla banca e € 300.000 di vecchi debiti da saldare.

 

Ma è un piano di rientro molto rischioso, perché basato quasi completamente sul punto debole del comune, cioè la sua incapacità di riscuotere le entrate, come confermato dalla Magistratura contabile.

 

Ed infatti, nei controlli semestrali sul piano relativi all’anno 2017, la Corte ha rilevato, in entrambi i casi, solo un raggiungimento parziale degli obiettivi.

 

Dal 2008 al 2016, quindi, le amministrazioni Laddomada ed Ippolito hanno accumulato quasi 5 milioni di euro di debiti: l’amministrazione Laddomada ha lasciato in eredità ai cittadini ed a quella IPPOLITO una situazione finanziaria disastrosa ed una gestione del bilancio assolutamente irregolare, mentre quella IPPOLITO non è stata capace di invertire la tendenza ed ha peggiorato i conti, non adottando in autonomia un piano di rientro che poteva avere vincoli molto meno stringenti di quelli imposti dalla Corte dei Conti.

 

A noi sarebbe piaciuto se almeno uno degli amministratori di questi 8 anni si fosse preso la sua parte di responsabilità, ed invece no: avevamo 5 milioni di euro di debiti e non è stata colpa di nessuno…

 

Alcuni di questi ex amministratori si ricandidano in queste elezioni. Alcuni si propongono di ricostruire ciò che loro stessi hanno distrutto ed altri si propongono in continuità col passato, continuità di risultati negativi, che peraltro sono sotto gli occhi di tutti i crispianesi, vista l’incapacità assoluta del comune di curare il territorio e garantire ai cittadini servizi adeguati alle tasse pagate.

 

Questa è la verità oggettiva e adesso sapete anche chi sono i responsabili della grave situazione di bilancio in cui ci troviamo.

E’ una verità che noi avevamo scoperto da tempo, già nel 2015, perché in tutti questi anni abbiamo sempre lavorato sul territorio e studiato i problemi del paese nonché le soluzioni per risolverli, maturando competenza sul campo, unita  alle già possedute conoscenze accademiche.

 

Non è più il tempo, quindi, di false promesse e chiediamo ai cittadini di giudicare le ultime due amministrazioni per quello che hanno prodotto e che ci hanno lasciato in eredità.

 

Il nostro programma tiene conto di questa situazione finanziaria e contiene misure ed investimenti perfettamente compatibili con essa, anche a costo zero. Una volta risanato il bilancio, apriremo una seconda fase di investimenti che proietteranno Crispiano finalmente nel futuro.

 

Movimento 5 Stelle Crispiano