Significativa partecipazione all’iniziativa dell’I.I.S.S. “Elsa Morante” di Crispiano, attuata con il patrocinio del Comune, concesso dal Commissario straordinario dott. Mario Volpe, presente alla manifestazione insieme all’autrice dott.ssa Silvia Rizzello, alla Preside prof.ssa Concetta Patianna, a numerose autorità civili e militari ed esponenti del mondo della scuola. Molto gradita è stata, inoltre, la presenza della sig.ra Anna, moglie dell’indimenticato Sindaco di Bari Enrico Dalfino, “ lungimirante politico dell’accoglienza, troppo all’avanguardia per il breve tempo in cui fu sindaco di Bari” nell’epoca in cui sono narrati i fatti, al quale è stato dedicato “Riso fuori sede”. “A Tavola con l’Autrice è un’iniziativa che vuole “cuocere insieme” intercultura e gastronomia in un amalgama mai sperimentato prima tra i banchi di una scuola per parlare ai giovani di temi attuali delicati quali: le diversità culturali, l’accoglienza e l’immigrazione non con discussioni frontali, ma con il metodo “learning by doing” che, valorizzando i talenti di ciascuno li rende protagonisti del fare, mettendo in pratica ciò che si impara.
Gli studenti delle classi 4° e 5° dei corsi di enogastronomia e pasticceria si sono cimentati infatti nella preparazione dei piatti e dolci etnici raccontati nel libro. La rilettura e riscrittura in chiave gastronomica della storia della cuoca Lilou, protagonista di “Riso fuorisede”,
è stata un’occasione per tutti per riflettere ed essere propositivi costruttori di un emblematico “gusto delle differenze”.
Silvia Rizzello, barese di nascita e globetrotter per professione e passione, è giornalista freelance e mediatrice interculturale. Scrive di cooperazione internazionale e diritti umani per diverse testate, società e organizzazioni in Italia e all’estero; collabora con le scuole come esperta di media education e intercultura. Nel 2015 ha vinto il Premio Giornalista di Puglia “Michele Campione” per la cronaca. È referente per l’Italia del progetto ugandese “Kyempapu” che garantisce istruzione, benessere e sport a bambini e giovani delle periferie di Kampala.
“Riso fuori sede” racconta “in una concezione circolare del tempo che è tutta africana, l’improvvisa dipartita di Thérèse, è occasione di ritorni: di un viaggio emozionale a ritroso negli anni, fino ai primi Novanta, quando Bari è città di transito, frontiera, e fermento grazie ai fuorisede, diversi di origine straniera. In questo clima, la casa di Lilou, giovane ivoriana che lavora come cuoca alla mensa universitaria Fraccacreta, diventa porto di mare e accogliente ritrovo per molti di loro: «Dovevi cercare lavoro? Cenare dopo il Ramadan? Non sapevi dove dormire? C’era Lilou. Sempre Lilou. Per italiani e non di ogni dove». Qui, tra piatti fumanti di foutou e riz gras, le conversazioni si allungano saltando dall’italiano al francese, alla lingua yacouba, dall’arabo al greco, al dialetto barese. Amalgama di variopinte identità «diversamente culturali», è il riso, nutrimento del corpo e dell’anima – nel suo duplice significato di alimento fondamentale di tanta parte dell’umanità e di scatto liberatorio – che scardina i recinti della cosiddetta normalità e insegna «il gusto delledifferenze, in questo gioco buffo che è la vita»”.
Michele Annese