Non credo che il mio mancato coinvolgimento in questa tornata elettorale possa essere una sorpresa, almeno per chi ha seguito le vicende dell’ultimo consiglio Comunale, in cui avevo dichiarato che quello sarebbe stato il mio ultimo intervento da Consigliere comunale a Crispiano.
Certo, una affermazione forte, soprattutto per chi conosce la mia storia politica, personale e familiare, ma una affermazione dettata dalla profonda delusione e dall’amarezza nel vedere andare in frantumi una amministrazione che avevo contribuito a far nascere. Una amministrazione al cui vertice era stato messo un sindaco che, sebbene abbia sempre esercitato le sue prerogative, anche nei momenti di assenza fisica, avendo l’ultima parola su ogni provvedimento adottato (e come sarebbe potuto essere diversamente? Chiunque affermi il contrario, lui compreso, certificherebbe essersi trattato di un “re travicello”) di fatto ha dimostrato tutta la sua incapacità a coordinare, gestire e, probabilmente, rappresentare un gruppo di persone eterogeneo (questione di autorevolezza?), arrivando allo scioglimento anticipato della sua amministrazione; primo caso a Crispiano da quando è stata istituita l’elezione diretta del Sindaco.
Per questo avevo deciso di prendermi una pausa di riflessione, né avrei potuto far finta che nulla fosse accaduto e magari tornare insieme a chi, solo pochi mesi prima, avevo bocciato col mio voto, che aveva alla base forti e motivate ragioni di dissenso (PUG, Bilancio di previsione 2017 per citarne alcune)
La politica a cui sono stato educato non è la politica del compromesso, ma la Politica della coerenza e della dignità.
E se oggi ho deciso di intervenire è perchè, in questa campagna elettorale “torpida”, in cui il tema fondamentale è la denigrazione (sottovoce) dell’avversario e non solo, sentir parlare di “traditori”, di onore e di “attaccamento alla poltrona”, da parte di chi, sentendo vacillare il consenso, ha abdicato al suo ruolo di leader sperando magari in un posticino in giunta, sono doverose alcune considerazioni.
Considerazioni che, probabilmente, riguardano una sfera più personale, e che avrei voluto tenere fuori dalla ribalta politica (come sino ad ora ho fatto), ma come diceva qualcuno, le parole sono come macigni di cui bisogna saper far uso e valutare le conseguenze.
Ed allora: se fossi stato attaccato alla poltrona, come qualcuno va dicendo, mi sarebbe bastato non presentarmi in aula in quel Consiglio comunale del 31 agosto 2017 e quindi non far raggiungere i numeri sufficienti allo scioglimento, come da più parti, Sindaco compreso, ripetutamente e con insistenza mi era stato chiesto, ed avrei avuto la garanzia di rientrare in giunta e, addirittura, essere io il prossimo candidato Sindaco della coalizione uscente.
Ma non sono aduso, IO, a barattare le mie convinzioni e la mia dignità!
Ed allora, per chi votare ora? Giuro! Non lo so!
So per chi non voterò, ma lo tengo per me, consapevole che i crispianesi sono perfettamente in grado di riconoscere meriti e demeriti.
Quanti “personaggi” ho visto in questi ultimi 40 anni portati alle stelle e poi repentinamente riportati sulla terra…
Pertanto aspetterò l’11 Giugno, fiducioso nel giudizio popolare, continuando a fare politica tra la gente, insieme ai tanti amici che con me dividono un “idem sentire”.
Avevo un dubbio fino a qualche giorno fa, parafrasando Nanni Moretti, mi si sarebbe notato di più se fossi stato presente in disparte o se fossi stato assente? Oggi, con un pizzico di presunzione, guardando il panorama ed ascoltando la gente, posso dire che si nota la mia assenza.
Stefano LIUZZI