Martedì a Masseria Croce Piccola nuovo appuntamento del format che coniuga letteratura ed enogastronomia. Si parlerà del romanzo autobiografico dell’attore di Marpiccolo e Il racconto dei racconti
Continua il viaggio di Aperitivo d’Autore nella provincia tarantina. Stavolta fa tappa a Martina Franca per un appuntamento che si preannuncia molto interessante. L’evento si terrà martedì 12 giugno in quell’oasi di pace che è la masseria Croce Piccola. Ospiti Giulio Beranek e Marco Pellegrino, autori de “Il figlio delle rane” (Bompiani). Al loro esordio narrativo, i due hanno dato vita a un romanzo di formazione e d’avventura e al tempo stesso hanno salvato dall’oblio un mondo magico e miserabile, duro e fiabesco, quello in cui Beranek è nato e cresciuto. Dialogherà con gli scrittori l’ideatore di Aperitivo d’Autore, Vincenzo Parabita.
I partecipanti potranno godere del gustoso aperitivo preparato dal Symposium Cafè e abbinato ai vini di Masseria Croce Piccola. Chi arriverà prima delle 20 avrà la possibilità di visitare la masseria. La libreria AmicoLibro è partner dell’evento.
Per partecipare all’evento è obbligatorio prenotare chiamando al numero 380.4385348 oppure scrivendo all’indirizzo email aperitivodautore@gmail.com
GLI AUTORI
GIULIO BERANEK – Giovane attore italiano di origine pugliese, è discendente da generazioni di professionisti dello spettacolo viaggiante. “Il figlio delle rane” è il suo esordio come scrittore, un libro autobiografico scritto insieme a Marco Pellegrino a cui è legato da una profonda amicizia. Nel romanzo racconta il periodo intenso e singolare della sua infanzia vissuta tra i giostrai pugliesi.
Nei panni di attore esordisce sul grande schermo nel 2008 nel ruolo di Tiziano, protagonista del film “Marpiccolo” diretto da Alessandro di Robilant. Nel 2010 viene selezionato nel cast della pellicola di Giovanni Albanese “Senza arte né parte” e un anno dopo in “L’innocenza di Clara”, un noir diretto da Toni D’Angelo. Dopo aver interpretato il figlio circense nel film di Matteo Garrone “Il racconto dei racconti – Tale of Tales”, lo troviamo nel film “Lasciati andare” e in “Una questione privata” diretto dai fratelli Taviani. Quest’anno, invece, è al cinema nella pellicola “Manuel”, dove ha interpretato Erol, e nella serie televisiva di successo “Il Cacciatore” nel ruolo di Mico Farinella, diretto da Stefano Lodovichi e Davide Marengo. È conosciuto anche al pubblico televisivo per i suoi ruoli nelle fiction “Tutto può succedere”, “Mani dentro la città” e “Distretto di polizia 11”. Tra i suoi progetti cinematografici, anche il cortometraggio “Dachaulied – canzone di Dachau” in cui interpreta Jura e “Nuvola” per la regia di Giulio Mastromauro.
MARCO PELLEGRINO – Nasce in Piemonte, si laurea a Milano con una tesi sul Cinema di Ermanno Olmi e si trasferisce a Roma per frequentare i corsi di Regia e Sceneggiatura all’Accademia Europea Griffith. Gira i suoi primi cortometraggi tra il 2008 e il 2009 aggiudicandosi il “Premio Libera” al Festival Efebo Corto con un film dal titolo “Come un pesce”. Scrive negli stessi anni la sceneggiatura di “Vita e la città dei morti”, cortometraggio selezionato a David di Dionatello 2009. Lavora parallelamente come assistente alla regia e aiuto casting, collaborando in diverse opere cinematografiche e serie tv italiane di rilievo internazionale, tra le quali “Habemus Papam” di Nanni Moretti, “La Passione” di Carlo Mazzacurati, “To Rome with love” di Woody Allen e “Una questione privata” di Paolo e Vittorio Taviani. Mantiene viva, nel frattempo, la sua passione per la musica dirigendo numerosi videoclip di band e cantautori del panorama indie italiano. Collabora come musicista e cantante nella realizzazione di un disco de I Quartieri, incidendo un brano dal titolo “9002”, inserito nella colonna sonora della serie televisiva “Suburra”. Nel 2017 pubblica un disco dal titolo “Voi siete qui” con il nome d’arte Nonpellegrino, ottenendo il premio come migliore videoclip al festival Seeyousound Piemonte, con il brano “Piramidi”. Nell’aprile dello stesso anno dirige un film di cortometraggio sullo sbarco sulla Luna, dal titolo “Moths to Flame”, con gli attori hollywoodiani David Menkin e David W. Callahan. Attualmente sta girando un docufilm sul mondo dei luna park.
IL LIBRO
”Tutto può ricominciare perché noi siamo figli del parco.” In un momento drammatico il vecchio patriarca della famiglia Orti Confierith ricorda al nipote che loro appartengono a un popolo speciale, in perenne movimento, capace di scomparire e rinascere, di sopravvivere ai tornado e ai pregiudizi per accendere luci colorate nella notte: sono gli ”esercenti dello spettacolo viaggiante”, i dritti, la gente del luna park.
Ogni volta che la loro carovana si ferma, il vecchio Orti passa ore a disegnare la piantina per i mestieri – le giostre -, e ogni sera verifica le lampadine delle sue attrazioni e ne lucida con amore l’acciaio colorato. È l’arbitro di ogni controversia che sorge nel parco e il mediatore nei confronti delle infinite regole imposte dai contrasti, la ”gente normale” che non conosce la libertà di una vita sempre in viaggio e pensa che chi è nomade sia automaticamente un Rom. In questo universo speciale, dove si parla un gergo che non troverete in nessun dizionario e tutto cambia a seconda del nuovo luogo dove si posteggiano i caravan, si ferma un giorno il giovane cecoslovacco Jirka, che s’innamora perdutamente di Betty e del suo mondo: dalla loro unione nascerà Giulio, primo e unico nipote maschio del vecchio Orti, il corpo esile e l’intelligenza troppo viva anche per gli aerei confini del luna park. Tra la Puglia e la Grecia, la fierezza di una vita fuori dagli schemi e la tentazione della strada più pericolosa, Giulio potrà fidarsi solo del Conte Dracula, del Teschio e della Donna Affogata, che lo aspettano nel Treno Fantasma quando le luci del parco si spengono e comincia la vita vera.
LA LOCATION
Masseria Croce Piccola si erge in un contesto paesaggistico incontaminato, tra boschi di quercia e seminativi, appena ai limiti delle Pianelle, una delle riserve naturali più importanti di Puglia. Situata a Martina Franca, su un promontorio panoramico a 503 metri sul livello del mare, conserva ancora intatti i caratteri tipologici dei trulli monumentali, con una grande aia risalente ai primi anni del ‘600 e con alte mura a secco che circondano gli orti familiari.
È posizionata al centro tra Masseria Croce Grande e Masseria Croce Chirulla, le altre due masserie facenti parte del comprensorio masserizio denominato “Tre Croci”. Un tempo feudo unico appartenuto a Ruggero dei Ruggeri, si racconta che sia stato a lungo frequentato dai templari durante il lungo periodo delle guerre crociate in Terra Santa. Sia come luogo di preghiera prima di imbarcarsi da Brindisi alla volta di Gerusalemme, sia come luogo di cura e ringraziamento divino per coloro che tornavano salvi dalle tormentate guerre cristiane. A testimonianza di queste leggende e racconti, vi è un grandissimo scudo crociato che ancora si legge chiaro alle spalle di Croce Piccola. Esso fu inscritto in anno non identificato, nel bosco secolare di fragno, roverella e leccio che circonda la masseria. La visione dello scudo crociato è visibile solo dal cielo.
Con i suoi 17 ettari di natura rigogliosa, tra querceti, uliveti e vigneti autoctoni rigorosamente biologici, questa masseria è una vera e propria oasi di pace per chi cerca un contatto autentico e profondo con la natura. È qui che Bepi Povia, designer, paesaggista e viticultore, ha fondato un nuovo modo di ‘fare agricoltura’, recuperando questa masseria e reintroducendo la coltivazione di antiche Cultivar in via di estinzione, antiche varietà di grano tenero e grano duro, legumi, ortaggi e vitigni autoctoni che, per via di una scarsa resa per ettaro, sono state per molto tempo “dimenticate”. I vitigni autoctoni e la generosa terra che circonda Masseria Croce Piccola danno vita a eccellenti vini dal sapore autentico e mediterraneo e cereali e tipi di frumento pregiatissimi, come il grano Senatore Cappelli. La masseria possiede inoltre un piccola cucina e due trulli storici, finemente ristrutturati, con 11 posti letto.
I VINI
I vini di Croce Piccola nascono dall’incontro di tradizione e ricerca e sono espressione fedele del terroir unico della Valle d’Itria. Qui si coltiva la terra rispettando il paesaggio, la biodiversità e l’uomo: da questo connubio deriva un vino indigeno, sano ed organico.
Masseria Croce Piccola produce il Somarello, un vino rosè da uve di Susumaniello in purezza (considerato dal “Corriere Cucina” tra i venti migliori vini rosati dell’estate 2016) e il Mare Minu, un bianco secco e fruttato. L’ultimo arrivato è il Morello, un rosso IGP Puglia da 13,5% vol.
La vigna si trova in mezzo a boschi di quercie e pascoli arborati. Ciò regala al vino grandi note sensoriali, freschezza e vivacità gustativa, un profilo aromatico rustico, con ampie note vegetali che ben si sposano con i nostri salumi, carni rosse e primi piatti della più alta tradizione culinaria pugliese, quali ragù rossi e bianchi. I grappoli vengono lasciati ben maturare al filare e dopo il taglio completano la maturazione in celle a temperatura controllata, aggiungendo così le note tipiche dell’appassimento. Dopo la pigiatura e la fermentazione, completa l’opera l’affinamento di sei mesi in barriques di rovere francese.
Vincenzo Parabita