Il “Buco” nel Piano di Rientro …

Il “Buco” nel Piano di Rientro approvato dall’Amministrazione Ippolito e la necessità di adottare il Piano di riequilibrio, per scongiurare il dissesto del Comune di Crispiano.

In questi ultimi giorni di campagna elettorale e’ quanto mai necessario informare in maniera puntuale e documentata i cittadini sullo stato finanziario del Comune di Crispiano, in maniera tale che, ognuno, sia cosciente di quello che potrà accadere. Il Piano di rientro imposto dalla Corte dei Conti, vista l’inerzia dell’Amministrazione a proporre autonomamente rimedio alla grave situazione creata, ed approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 53 del 15.12.2016 prevede la seguente scansione temporale di ripiano dei debiti al 30.06.2017.

In allegato alla presente vi e’ l’estratto del Piano di Rientro  contenuto nella Delibera della Corte dei Conti, che riporta alcuni calcoli manuali  dello scrivente, che credo nessuno abbia fatto nella fase di redazione ad approvazione dello stesso.

Invito i lettori a riflettere sui predetti dati.

1) Somma delle entrate del  I e  II semestre 2017   (Totale E. 5.785.000,00);

 

2) Somma delle entrate del III e IV semestre 2018 (Totale E. 7.100.000,00);

 

3) Somma delle entrate del V e VI semestre 2019 (Totale E. 8.100.000,00).

 

La prima stranezza e’ che le cifre sono tonde, cosa che fa desumere una certa approssimazione nella stima.

La seconda cosa inspiegabile e’ che, dal 2017 al 2018 la stima delle entrate aumenta di E. 1.315.000,00       [ E. 7.100.000,00 (2018) – E. 5.785.000,00 (2017)] e  di E. 1.000.000,00 dal 2018 al 2019 [ E. 8.100.000,00 (2019) – E. 7.100.000,00 (2018) ].

Ma se la legge di bilancio (L. 205/2017) ha nuovamente bloccato, come e’ accaduto ripetutamente  dal 2016 gli aumenti di IMU e delle  Addizionali comunali, come si fa a prevedere un aumento delle entrate?

Inoltre, tali dubbi diventano certezze se si legge la Relazione del Revisore al Bilancio Consuntivo 2017, datata 18 maggio 2018, nella quale a pag. 19 e 20 (Vedi allegati) riporta i seguenti dati:

Quindi mancati  incassi nel 2017 per                                               –  E.     740.000,00

 

Il revisore riporta inoltre che, in merito all’IMU ordinaria da incassare, cioe’ quella di competenza dell’anno 2017 si e’ previsto da Bilancio  una entrata di :

 

E. 1.779.103,21  invece si e’ incassato E. 1.183.115,98                  –   E.     595.987,23

 

Il revisore riporta inoltre che, in merito alla TASI ordinaria da incassare, cioè quella di competenza dell’anno 2017 si e’ previsto da Bilancio  una entrata di :

 

E.   952.344,23 invece si e’ incassato E.     320.381,91                   –  E.     631.962,32

 

Il revisore riporta inoltre che, in merito alla TARI ordinaria da incassare, cioè quella di competenza dell’anno 2017, si e’ previsto da Bilancio una entrata di :

 

E.  2.250.417,99 invece si e’ incassato E. 1.634.632,35                 –   E.    615.785,64

 

Totale mancati incassi 2017                 –   E. 2.583.735,19

 

La predetta somma non incassata e’ un Residuo Attivo.

Ma se nel Piano di Rientro, per le Entrate nel I e II semestre 2017 era stato previsto  di  incassare E. 5. 785.000,00 e ne sono stati  incassati – 2.583.735,19, significa che nel Piano c’e’ un buco gia’ dal 2017. E se nel 2018, si prevede dal Piano di incassare 1.315.000,00 in piu’ del 2017 e nel 2019 E. 1.000.000,00 in piu’ del 2018, significa che il buco  diventerà una voraggine nei conti, cosa che rende insostenibile il Piano di Rientro già da oggi. A questo buco finanziario,  si deve sommare il debito potenziale stimato dall’Ufficio Contenzioso, per cause (Danni, decreti ingiuntivi di creditori, cause dei dipendenti, ecc.) per un valore di E. 652.041,00 (Vedi pag. 17 Relazione Revisore che si allega), si comprende come il Piano e’  insostenibile e che gli espedienti per rispettarlo  non ci porteranno lontano. Cosa prevede il D.Lgs 6 settembre 2011 n. 149 all’art. 6 comma 2 (Vedi allegato). In sintesi contempla che, ove si verifichi il perdurante inadempimento del risanamento (O aggiungo, il mancato raggiungimento degli obiettivi del Piano di Rientro, che sono stati raggiunti solo parzialmente da Crispiano vedi pag 37 della Relazione) e il palesarsi delle condizioni di cui all’art. 244 TUEL (Condizioni di dissesto), la Corte dei Conti trasmette la relazione al Prefetto, il quale assegna al Consiglio Comunale, con lettera ai singoli consiglieri un termine non superiore a 20 giorni, per deliberare lo stato di dissesto e attiva la procedura di scioglimento del consiglio comunale.  Il decreto di scioglimento,  rinvia le elezioni ad un periodo che va dai 12 ai 15 mesi.

Io ritengo che, gli espedienti contabili che si stanno utilizzando, ci porteranno direttamente al dissesto, con le gravi ripercussioni per i cittadini che, subiranno aumenti delle tasse ed imposte al massimo, riduzioni dei servizi al minimo, oltre quello già raggiunto, con la conseguenza che il prossimo Consiglio Comunale potrebbe durare molto meno della legislatura.

Solo la lista “RicostruiAMo Crispiano, con Arianna Luccarelli Sindaco” ha previsto nel programma il Piano di Riequilibrio di cui all’art, 243 bis del Testo Unicvo degli Enti Locali (D.LGS 267/2000). La lista Gente Comune, con candidata sindaco Basile e il Movimento Cinque Stelle con candidato Lopomo, nonche’ la Lista Comune Sentire con candidata Montanaro non hanno una soluzione, se non continuare a puntare sul Piano di Rientro. E’ evidente che, non hanno visto le carte nemmeno sommariamente, visto che le incongruenze sugli incassi, dimostrano inconfutabilmente la non sostenibilità dello stesso. Come appunto dimostrato sopra lo stesso e’ utopistico e prima o poi la Corte dei Conti lo eccepirà, visto che per il 2° monitoraggio usa il termine “Pare rispettato”. Al momento della verifica del mancato rispetto del Piano, non esiste un Piano B da attuare, si va verso la dichiarazione di dissesto.

Se la nostra lista dovesse prevalere alle prossime elezioni del 10 giugno, proporremo alla Corte dei Conti che ha approvato il Piano di rientro, un Piano di Riequilibrio che, potrebbe allungare i termini di risanamento da 4 a 20 anni (Vedi L. 205/2017 art. 1 commi 848,849,888 e 889 che hanno modificato l’art. 243-bis del TUEL).  Tale possibilità e’ concessa ai comuni per i quali la Corte dei Conti non ha deliberato il mancato adempimento del risanamento o deliberato il mancato rispetto del Piano di Rientro. Crispiano, al momento ancora si trova in questa seconda condizione. La Corte dei Conti Sezione Autonomie n. 17SEZAUT/2013/QMIG nell’Adunanza del 3 gennaio 2013 lo ha sancito espressamente (Vedi Delibera allegata).

Quindi nessuno ha chiaro il percorso di risanamento finanziario che e’ il primo e piu’ difficile problema che, la prossima amministrazione dovrà affrontare, senza perdere tempo, prima che la Corte dei Conti intraprenda una strada senza ritorno per Crispiano e per tutti i cittadini. Avevo chiesto un incontro pubblico sul tema, ma evidentemente  nessuno dei candidati a sindaco o altri sedicenti esperti ha idea di una “Exit strategy” .

E’ evidente che tutti i programmi delle liste che competono non hanno alcun valore reale se non ci sono risorse. La lista “RicostruiAMO Crispiano” ha proposto soluzioni concrete, con una candidata sindaco con formazione professionale adeguata ed una squadra   in grado di affrontare la situazione complessa, nella quale l’Amministrazione Ippolito ha condotto il paese.

 

Allegati:

•      Estratto Delibera n. 68/PRSP/2017 relativa all’approvazione del Piano di rientro della Corte dei Conti;

•      estratto del D.Lgs 6 settembre 2011 n. 149 riportante l’art. 6 comma 2;

•      estratto relazione Revisore al Consuntivo 2017  pag. 17,19,20,36 e 37;

•      Corte dei Conti sez. Autonomie n. 17SEZAUT/2013QMIG (Che prevede la fattibilità del Piano di Riequilibrio).

Scarica gli allegati volantino 04-06-2018

Crispiano, 5 giugno 2018.

Dott. Giuseppe Laddomada