Crispiano: “Un Leone addormentato”?

Era il quattro marzo 1900 e i cittadini della Frazione di Crispiano, del Comune di Taranto in Provincia di Lecce, chiesero a S.M. il Re che venisse concessa l’Autonomia Comunale, poiché la popolazione era superiore a 4.000 abitanti, limite necessario per istituire il Comune autonomo. Il lunghissimo iter che ne seguì, giunse fino al 28 dicembre del 1907 quando il Genio Civile di Lecce, deliberò che fosse approvata la pianta planimetrica.  Nei giorni scorsi per una fortunata casualità, siamo riusciti a rintracciare “forse” l’ultimo “Cippo di confine” esistente. (vedi foto) Forse a molti sembrerà che sia un’insignificante baluardo in pietra rimasto a testimoniare quello che ai nostri avi fu concesso per la delimitazione del neonato territorio delle Cento Masserie ma, bizzarria del “caso” volle che nel 1907 terminato il semi-interramento di tutti i Cippi di confine,  si creò in modo naturale la particolare e singolare configurazione, per cui  la carta aereo-fotogrammetrica attuale, testimonia che Crispiano ha la forma di un “Leone”, con la coda rivolta a Est e la testa  ad Ovest. Il 14 novembre scorso giornata d’apertura dei festeggiamenti per il Centenario dell’Autonomia, notata la scarsa partecipazione di tutti i crispianesi, si è pensato che il “leone” in questione era addormentato, oppure sono in molti che non conoscono l’impegno che i nostri avi, impiegarono per dare al paese un’identità giuridica. Si conoscono altre “de-limitazioni” di tipo finanziario, che fanno pensare a una sonnolenza irreversibile, incapace di risvegliare i Crispianesi. La nostra Associaziazione culturale, si è già impegnata a svolgere la “Rievocazione Storica “di quanto avvenne nel 1919 e, di quanto i nostri avi s’impegnarono per ottenere l’Autonomia, della quale, tutti, oggi ne beneficiamo. Pertanto, il nostro modesto invito è rivolto alle Istituzioni, che si possano adoperare per far giungere materialmente ai quattordicimila crispianesi, un’informativa scritta, affinché l’intera Crispiano possa far ascoltare il suo ruggito, auspicando che in seguito i Crispianesi siano identificati “Leoni…”.

 

Ass. Culturale “ Qui e Ora Due Occhi Belli Crispius” – Francesco Santoro