A PROPOSITO DI PUG-RIFLESSIONE DEL MOVIMENTO “IL FUTURO E’ DI TUTTI”

Crispiano, 7 marzo 2019

Il Futuro è di tutti con un comunicato stampa intitolato “A proposito di Pug”, scrive: “Riflettendo su chi si candida a governare un paese e tra gli obiettivi (diciamo le stelle!) ci ha messo la salvaguardia dell’ambiente e magari non riesce né a chiudere né a controllare o far controllare le emissioni dannose dell’ex Ilva…., diciamo che almeno dovrebbe porsi mete più raggiungibili. Per esempio a Crispiano la prima cosa da fare sarebbe stato mettere mano al PUG e approvarlo!!!! Che c’entra?”. “C’entra sì – prosegue il documento –  perché i cittadini con legittima aspirazione a voler proporre la realizzazione di opere, sia pubbliche che private, è bene che sappiano prima cosa, dove e come sia possibile farle. Per il loro stesso interesse e per la salvaguardia del territorio”.

“A meno che – si legge nel comunicato –  anche ora come prima, non si voglia deliberatamente evitare l’approvazione dello strumento urbanistico per cui  «liberi tutti !!!». La riflessione non è peregrina, perché continuiamo a seguire quel che avviene nel nostro paese e a pensare di fronte a quel che si legge sull’Albo pretorio e a quel che si dice sui social e negli angoli di strada… Per dire: la erigenda media struttura di vendita (un nuovo supermercato di circa 1.600 mq) sulla strada delle Pezze (via del Carmine), al quinquivio di via Martina, vicino al passaggio a livello ferrovia, atteso che ha tutti i pareri positivi richiesti, sta sorgendo nel posto giusto? Qualcuno si ricorda che quella è zona ad alto rischio idrogeologico e lì si accumulano significative quantità di acque meteoriche? E che la cementificazione del luogo diminuisce la permeabilità del terreno incrementando la quantità d’acqua da smaltire che finisce necessariamente nel Vallone con tutti i problemi prevedibili? E che il Comune sta per spendere 5 milioni di euro per mitigare questo rischio? E quale sarà il suo impatto dal punto di vista economico? Quanti piccoli commercianti in quella zona, e non solo, saranno costretti a rivedere il proprio futuro? Quanti decideranno o saranno costretti a chiudere? Avere un piano urbanistico serve anche per questo!”. Sono molti gli interrogativi per continuare ad ignorare uno strumento urbanistico importante per lo sviluppo ordinato del paese e per il quale, in una nostra precedente nota, si evidenziava la necessità di attenzione e di confronto, possibilmente in un clima, tanto auspicato, di collaborazione. Ma non è tutto, il Movimento  “Il Futuro di tutti” – aggiunge: “ E per continuare a dire: il terreno dell’attuale campo sportivo da far diventare edificabile in cambio della costruzione di un campo sportivo futuro in altra zona del paese, non è forse una proposta di cementificazione lì e in qualche altro posto, perché se no al proponente non conviene… mentre case sfitte e sfatte si trovano in ogni zona del paese e non si ha un progetto di riqualificazione urbana per favorire e sostenere iniziative di recupero del patrimonio edilizio esistente? Il nostro Movimento, sarà bene precisarlo, è per una crescita economica regolata che non deve sconvolgere il territorio. Non siamo contro gli interventi tesi allo sviluppo del paese ma ci spaventano le opere che possono arrecare danno al tessuto economico e urbanistico del paese, come tanti che, nel passato anche recente, hanno modificato irrimediabilmente il paese, anche all’interno del nucleo storico e rupestre”.

“Allora – conclude il comunicato stampa – la riflessione diventa acutamente critica e, la domanda spontanea è: ma in questo paese perché non cambia mai niente? E sempre riflettendo, stiamo analizzando i documenti relativi alla costruzione del supermercato e al progetto di finanza del campo sportivo che sostituirebbe quello esistente, per capire noi ma anche per farlo sapere a chi sinceramente e onestamente ha a cuore questo paese e vuole salvare il salvabile, dopo decenni di abusi e stravolgimenti che ne hanno cambiato l’immagine”. Argomenti importanti per l’economia del paese e per vitalizzare urbanisticamente la zone del campo sportivo, anche con spazi a verde attrezzato, fanno ritenere che sia necessario un democratico confronto pubblico.

                                                                Michele Annese