L’impegno del comandante la Compagnia Carabinieri di Massafra Cap. Saverio Nicola Leone, per diffondere tra i cittadini l’azione di prevenzione dei reati più comuni che si verificano nelle nostre comunità. Un incontro si è svolto a Crispiano, nella chiesa di Santa Maria Goretti, presenti il parroco don Cosimo Rizzo e il comandante la stazione Carabinieri di Crispiano, lgt. Cosimo Vinciguerra.
Numerosi i cittadini intervenuti, che hanno apprezzato l’iniziativa e condiviso i suggerimenti forniti dal Cap. Leone, riguardanti tre inganni di matrice delinquenziale: il furto in casa, la simulazione del vetro rotto alla macchina e il borseggio. Rivolgersi al 112 prima che al parente o all’amico e memorizzare segni particolare del ladro o la targa della macchina usata, è molto importante ai fini dell’indagine; meglio ancora riuscire a fare una foto all’auto. Le vittime dei furti in casa sono più frequentemente le persone anziane o”diversamente giovani”. Non bisogna aprire la porta facilmente a persone sconosciute, nemmeno a coloro che si spacciano per operai di Società che erogano servizi (luce, gas, acqua, telefono), i quali vengono a casa solo quando la Società ha avvisato con comunicazione scritta il loro arrivo, precisando giorno e ora. In caso contrario, si tratta di truffa. Stesso discorso vale in presenza di falsi appartenenti alle forze dell’Ordine, che si presentano a casa per riferire di qualche incidente accaduto a un parente stretto. Non è così. Nessun rappresentante delle Forze dell’Ordine verrebbe a casa a dare tali notizie. Nemmeno un presunto avvocato o impiegato di Assicurazioni verrebbe a casa per avvisare dell’incidente e chiedere denaro.
Aprire la porta a questi soggetti, che non vengono mai da soli, permette a chi li accompagna di entrare in casa e fare veloci razzie. Gli anziani sono presi in giro e anche derubati di cose economicamente a volte di poco valore, ma significative sul piano affettivo: ricordi, doni che non si vorrebbe mai perdere. I diversamente giovani sono sensibili, emotivi, vulnerabili e i truffatori lo sanno; oltre ad estorcere denaro, però, queste truffe lasciano un segno nell’animo e quindi recano un danno psicologico agli anziani. Questi poi, per paura o per vergogna, non dicono nulla e il danno alla persona è fatto. Quindi niente paura, né vergogna, ha detto il capitano. Denunciare sempre. Altro tipo di truffa può avvenire tramite chiamata telefonica. In caso di incidente, non si risolve la questione, nè si ritira la denuncia pagando all’istante il primo che bussa alla porta. Piccoli suggerimenti, ma grandi richiami all’attenzione.
Altra truffa è quella “dello specchio rotto” della macchina. Qualcuno ci avvicina e ci accusa di aver rotto lo specchio della sua auto. La pretesa di una somma per lo specchio rotto va contrastata con la disponibilità a compilare il modello di denuncia all’Assicurazione e a far intervenire le forze dell’ordine.
Altro tipo di truffa, molto comune, è il borseggio. I luoghi in cui si può essere derubati del borsellino è la Posta, il mercato o le aree commerciali. Salvo il consiglio di accreditare la pensione in Banca o alla Posta, se si deve andare a riscuotere allo sportello, è preferibile non depositare il denaro in borsa, ma tenerlo addosso. Se al mercato siamo intenti a selezionare i prodotti da acquistare, tenere la borsa chiusa e stretta a sé e, preferibilmente, con l’apertura della cerniera avanti.
Occorre sempre e comunque prevenire – ha concluso il Comandante – non fidarsi mai se non si conoscono le persone, chiamare il 112 quando si ritiene necessario, non avere remore, fidarsi della disponibilità dei Carabinieri e della loro azione repressiva. Sono cose che possono accadere, non farsi prendere mai dai sensi di colpa.
Michele Annese