Umiliata la Murgia Tarantina

Da diversi giorni il mio stato d’animo e l’umore sono a livelli precari.
Sono sconvolto e afflitto.
Proverò a spiegarne le cause.
Sono un sessantenne e fin da ragazzo ho sempre frequentato spesso la cittadina di Martina Franca, per ovvie ragioni che tutti conosceranno, pur non essendo ivi residente.
La distanza di circa venti chilometri non impedisce di frequentare la bellissima città dei trulli e della valle d’Itria.
Da circa un mese ero assente dal visitare, per l’ennesima volta, questa città.
Qualche giorno fa, per un impegno nella città di Locorotondo, ho viaggiato in quella direzione, sulla statale 172 (c.d. “dei Trulli”), in direzione nord da Taranto verso Martina Franca.
Con stupore, approssimandomi all’inizio della prima curva del tratto “Orimini”, guardando a destra e a sinistra, qualcosa non tornava alla memoria.


Sembrava tutto strano, mancavano molte “cose”, rallentavo per meglio rendermi conto, con qualche automobilista che strombazzava a tergo per la ridotta velocità, e cosa notavo con turbato stupore ?
Uno scempio allo stato dei luoghi esistenti, taglio ed estirpazione della macchia mediterranea, arbusti sempreverdi con bosco ceduo, sbancamento terreno e rocche affioranti del tipico ambiente della murgia tarantina, su entrambi i lati esterni alla larga carreggiata già esistente.
E’ evidente che sono in atto dei lavori di allargamento, in quel tratto, della strada statale 172.
Ed allora, tenuto presente che non sono ingegnere, né architetto, né geometra, né geologo, ma un pensionato proveniente dalla pubblica amministrazione favorevole alla modernizzazione del nostro paese, altrettanto favorevole alle grandi opere senza inutili rapporti o relazioni su “costi-benefici” di moderna invenzione, mi chiedo se è mai possibile che per allargare una tratto di carreggiata, già abbastanza largo, si debba operare in questo modo “meccanico” senza metterci un po di cuore per non aver lasciato quel tratto stradale, che parte dall’Orimini sino al semaforo di San Paolo-Lanzo di Martina Franca, indenne da un intervento violento sotto ogni aspetto.
Se è vero che quel tratto di strada ha prodotto molte vittime … è vero !
Quelle vittime, però, non le ha causate la strada … sono state causate dall’imprudenza degli automobilisti.
Nessuna strada è sicura, valgano le autostrade dove ogni giorno vi sono stragi.
Per quel tratto di strada sarebbe bastato un lieve intervento sulle cunette con l’aggiunta di uno spartitraffico metallico centrale, magari con frequenti varchi in caso di interruzione di un lato della carreggiata, come quello che esiste in carreggiata sud dopo l’Orimini verso Taranto.
Questo intervento eviterebbe i “bollori” dei sorpassi azzardati, costringendo chi usa le strade come piste da formula 1 ad aspettare il primo tratto più sicuro per sorpassare altri automezzi in direzione di marcia.


Ed allora mi chiedo ?
Se è stato possibile fare scempio della vegetazione ed del territorio, sarà altrettanto possibile abbattere ogni immobile esistente sul tratto seguente da San Paolo-Lanzo sino alle porte di Martina Franca ?
Non c’è stata nemmeno una appropriata attenzione rispetto al fatto che quel territorio è compreso nei Siti di Rete Natura 2000 Europei, quali Siti Interesse Comunitario, Zone Protezione Speciale ed addirittura anche Parco Regionale Terre delle Gravine dell’Arco Jonico.
Ma si … quelle norme di conservazione e salvaguardia valgono soltanto per chi frequenta quegli ambienti per la raccolta di funghi, asparagi e verdure spontanee per boschi e campi, valgono per i cacciatori.
Non valgono, invece, per un intervento come quello di che trattasi.
Altro aspetto allarmante è quello delle innumerevoli associazioni ambientaliste ed ecologiste che, in questo caso, pare siano state colpite dal morbo di “ morfeo ”.
E’ possibile che negli ultimi tre mesi, in quel tratto di strada, non sia passato qualche degno rappresentante del WWF, di Legambiente, Italia Nostra, Pro Natura, Peacelink ed altre ?
E’ assolutamente impossibile che non sia transitato qualcuno di loro.
Concludo e sottolineo che la situazione evidenziata non è assolutamente una polemica.
Non gradirei che nascano delle polemiche.
Gradirei, invece, una vera attenzione da parte di tutti nei confronti del nostro territorio e non, come spesso accade, una esagerata attenzione soltanto su pochissimi argomenti, comunque degni di attenzione.
Penso, quindi, che sia mancato, come spesso accade, il buon senso.

Antonio Pentassuglia