Da venerdì 5 e sino a venerdì 12 aprile, sarà possibile visitare, presso il Palazzo di Città di Massafra “Com’eri vestita?”, la mostra itinerante contro gli stereotipi che colpevolizzano le vittime di stupri
Era il 2013 quando veniva inaugurata presso l’Università del Kansas “What were you wearing?”, la mostra che espone riproduzioni di abiti di donne vittime di stupro volta a sensibilizzare le questioni di genere a partire da un sospetto ricorrentemente verso chi subisce molestie o violenza sessuale: “Forse lo hai provoca tu…”
Nel 2018 il progetto viene contestualizzato in Italia grazie al lavoro di Libere Sinergie di Milano: “Com’eri vestita?” si adatta al contesto socio-culturale italiano, scuotendo l’attenzione pubblica e decostruendo, pezzo dopo pezzo, gli stereotipi sulla violenza sessuale.
A settembre 2018 un piccolo miracolo: all’APS Sud Est Donne, grazie al supporto di Rosangela Paparella, ottiene il franchising per la Puglia, dove la mostra “Com’eri vestita?” inizia a peregrinare, dal Salento al Gargano, fino ad approdare, venerdì 5 aprile a Massafra.
E propria nella città delle Gravine, grazie al contributo dell’Ambito territoriale di Massafra, dell’Amministrazione Comunale di Massafra e del Centro Antiviolenza “Rompiamo il Silenzio”, presso gli spazi del Palazzo della Cultura, sarà possibile, per una settimana – fino a venerdì 12 aprile – conoscere le storie delle 17 donne vittime di violenza attraverso i loro abiti (non quelli reali, ma fedeli riproduzioni): tute, pigiami, jeans, maglioni a collo alto, abiti che, nella loro semplicità, smontano senza troppe parole quei pregiudizi che colpevolizzano le vittime di violenza.
Troppo spesso infatti, la domanda “Com’eri vestita?” arriva come un pugnale a colpevolizzare le donne che hanno subito uno stupro: lo stereotipo persiste, vivo, in ogni interrogatorio della sopravvissuta alla violenza, in numerosi articoli che la narrano, ogni qualvolta ci si trova a confrontarsi su questo tipo di episodi. Il “Se l’è cercata” è ancora molto presente nelle riflessioni su questi temi, tanto che il vestito indossato, il comportamento o l’atteggiamento tenuto, la scollatura, la gonna corta vengono ancora oggi letti come detonatore della violenza.
La mostra non è solo denuncia, ma anche catarsi che corre lungo un filo di cotone: ciascuno dei 17 abiti che compongono la mostra è il frutto del lavoro di donne “liberate” dalla spirale della violenza, coinvolte nel progetto “Women Friendly” del CAV Rompiamo il Silenzio, che mira a costruire percorsi personalizzati, flessibili ed integrati di inclusione.
L’inaugurazione della mostra, prevista per le ore 18 di venerdì 5 aprile, vedrà dopo i saluti istituzionali di Maria Rosaria Guglielmi, Assessora alle Politiche Sociali, Istruzione, Terzo Settore e Pari Opportunità, l’intervento di Rosangela Paparella, responsabile in prima persona della mostra per il territorio pugliese e consulente dei Centri Antiviolenza di Sud Est Donne. Durante la serata è prevista la partecipazione degli studenti dell’I.I.S.S. De Ruggieri.
Lunedì 8 aprile, alle ore 18.00, è prevista la presentazione del libro “Non mi toccare. Storie di violenza di genere nei paesi del Sud”, con la partecipazione dell’autrice Elena Manigrasso; dialoga con lei Antonia Palmisano, coordinatrice e psicologa del Centro Antiviolenza Rompiamo il Silenzio.
La mostra “Com’eri vestita?” è a ingresso libero e visitabile dalle ore 17 alle ore 20 (la mattina è riservata alle visite di studenti). Per info: +39 349 497 8561