Lettera ai Ministri – Riscontro sentenza CEDU

Al Presidente del Consiglio dei Ministri
On. Giuseppe Conte
presidente@pec.governo.it
Al Ministro dello Sviluppo Economico
On. Luigi Di Maio
segreteria.ministro@mise.gov.it
Al Ministro della Giustizia
On. Alfonso Bonafede
gabinetto.ministro@giustiziacert.it
Al Ministro dell’Ambiente
On. Sergio Costa
segreteria.ministro@pec.minambiente.it
Al Ministro della Salute
On. Giulia Grillo
gab@postacert.sanita.it
Al Ministro per il Sud
On. Barbara Lezzi
gab.ministrosud@pec.governo.it
OGGETTO: Richiesta informazioni sullo stato di recepimento della Sentenza di Strasburgo
del 24/01/2019. Ricorsi nn. 54414/13 e 54264/15 – Lettera ai Ministri
Giorno 24 gennaio scorso, come noto, è stata emessa dalla Corte Europea dei Diritti Umani la sentenza
di condanna dell’Italia per la violazione dell’articolo 8 e 13 della convenzione dei diritti umani.
In tale dispositivo giuridico vengono indicate, dal punto 178 al punto 180, le modalità attraverso cui lo
Stato italiano è chiamato a rimediare a tali violazioni. Noi ricorrenti, insieme a tutti i cittadini di Taranto,
colpiti negli anni da tali violazioni, aspettavamo di conoscere, quindi, se il Governo avesse impugnato
tale sentenza o avesse iniziato a conformarsi alle prescrizioni contenute in essa.
Ci saremmo aspettati, infatti, che già in occasione della visita a Taranto di un corposo gruppo di
rappresentanti del Governo, avvenuta il 24 aprile scorso, il vicepresidente del Consiglio, l’on. Luigi Di
Maio e i ministri Barbara Lezzi, Sergio Costa, Grillo e Bonisoli, avessero informato i cittadini tarantini,

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delle decisioni e azioni che lo Stato ha intrapreso per rimediare alle gravi violazioni rilevate dalla Corte
Europea dei diritti dell’uomo.
In quella occasione, riteniamo, avrebbero dovuto rispondere alle domande di diversi rappresentanti delle
associazioni presenti al tavolo in Prefettura per chiarire se lo Stato italiano avesse presentato ricorso alla
Grande Camera, visto che il termine per la presentazione dell’istanza scadeva proprio lo stesso giorno
dell’incontro con le associazioni tarantine; in caso contrario, avremmo comunque gradito conoscere le
azioni intraprese dal Governo per ottemperare alle prescrizioni previste dalla sentenza.
Gradiremmo sapere, inoltre, se Governo ritiene di aver recepito le prescrizioni della sentenza Cedu
mediante le recenti modifiche apportate all’articolo 46 del decreto crescita. In tal caso, riterremmo molto
grave l’azione di questo esecutivo perchè, nonostante le modifiche apportate a quella norma, verrebbe
confermato l’ultimo piano ambientale approvato, ritenendo che lo stesso “risolva” l’emergenza sanitaria,
mentre invece i dati raccolti e le evidenze scientifiche, sostenute dal prof. Alessandro Marescotti ma
anche da ARPA e Asl locali, dimostrano che, in particolare per quanto riguarda le emissioni di diossina,
tali provvedimenti sono del tutto inefficaci a risolvere le violazioni e i danni ambientali che la procura di
Taranto ha quantificato in 8.100.000.000 di euro, mentre il piano di risanamento ne prevede solo
1.100.000.000.
Alla luce dei dubbi sopra esposti e in assenza di sufficienti informazioni a riguardo, non possiamo
escludere dunque che l’incontro dello scorso 24 aprile a Taranto tra autorità politiche e associazioni, sia
stato unicamente finalizzato ad un “apparente” coinvolgimento del territorio, in vista delle prossime
consultazioni per il rinnovo del parlamento europeo.
Con questa missiva, pertanto, le chiediamo di fare chiarezza e di informare noi tarantini, cittadini italiani,
se il Governo italiano ha impugnato la sentenza CEDU presso la Granda Camera.
Inoltre gradiremmo sapere se con l’emanazione del decreto crescita lo Stato italiano ritiene di aver
adempiuto alle disposizioni contenute nei punti 178 e 180 della sentenza che prevedono testualmente
che il ” piano ambientale approvato dalle autorità nazionali e recante l’indicazione delle misure e delle
azioni necessarie ad assicurare la protezione ambientale e sanitaria della popolazione, dovrà essere
messo in esecuzione nel più breve tempo possibile.
“ Tutto l’acciaio del mondo non vale la vita di un solo bambino!”
Associazione Genitori tarantini – Ets
Associazione LiberiAmo Taranto – APS
Taranto, 20 maggio 2019