Il concerto è cominciato con un applauso, un caloroso applauso ad Anna (Anna Albano, consorte di Luigi Dumo) mancata la sera prima del concerto; siamo nella Chiesa Madonna delle Grazie di Taranto.
“È un concerto tanto desiderato, voluto e pensato, non solo dalla nostra parrocchia ma anche dall’associazione socio culturale Aletheia, che ha sede in questa chiesa- ha riferito don Pino Calamo – Senz’altro sarà motivo di gioia per tutti, di preparazione spirituale al Santo Natale, anche se purtroppo è presente una vena di malinconia e di tristezza per la dipartita al cielo della nostra sorella Anna. Aveva chiesto del concerto, negli ultimi giorni, perché ci teneva, come ad ogni cosa della parrocchia, non curandosi di se stessa, protesa sempre verso gli altri. Allora proprio in virtù di questa sua partecipazione così personale, di questo suo desiderio, noi vogliamo dedicarle l’intero concerto. E i famigliari ci vogliono offrire con la loro presenza una testimonianza di fede. La fede ci mette in piedi, non ci accascia, ci fa volare, non ci atterra e come segno di ringraziamento vi inviterei a mettervi in piedi e a fare un applauso”.
E dopo l’invito all’acclamazione e al battimano è subito gospel “Let’s have Church”, facciamo chiesa.
“È successo tanto tempo fa. Dicono ma se esiste davvero allora dov’è ? Ma come ho già detto a papà uno mica smette di respirare solo perché non vede l’aria e gli ho detto anche Dio mica lo vedi però non smetti di crederci e lì papà ha sorriso e ha detto figliolo, questa è una cosa che si chiama fede” si sente pronunciare da una voce bianca e con queste semplici parole accompagnate dalla musica è iniziato lo spettacolo dal titolo “Joy Christmas”, organizzato per beneficenza.
“In questa serata molto gioiosa, in un clima di festività siamo a celebrare la vita seppur anche una scomparsa, la bellezza di una vita che ha riempito gli spazi di questa parrocchia. La nostra è una preghiera continua messa in musica. Sono testi biblici, preghiere di uomini rivolte a Dio. Vi condurrò in questa serata cercando di condividere tutto quello che possiamo in unità, non lasciando che nessuno di questi momenti venga dimenticato” ha affermato il direttore Graziano Leserri.
Tranquille chiese pervase da un’energia di solito preclusa è il Gospel. Parola che viene fuori da God (Dio) e Spell (Storia, Novella), “Parola di Dio” o “Buona Novella”, quindi ‘Vangelo’. Il Gospel è in definitiva la storia di Dio narrata attraverso la musica.
Quando abbiamo voglia di un reale, fisico, coinvolgente ottimismo, il Gospel è per noi. Viene da gente che ha sofferto, come i presenti in chiesa provati da una funesta dipartita, in religioso raccoglimento aggrappati alla speranza.
Sotto la direzione di Graziano Leserri, il Wakeup Gospel Project è costituito dal coro dei soprani Tiziana Brescia e Giusy Semeraro, dei contralti Annalisa Baccaro e Marianna Cattolico e del tenore Alfonso Dubla, dalla band che vede alla batteria Antonio Maggi e Alessio Santoro, al basso Leo Copertino, alla chitarra Antonio Trinchera e Nico Vignola, al piano Luca Gammariello e Giampiero Leo, e dal fonicoGiuseppe Schinaia.
Organizzatori delle due edizioni del
“WakeUp Gospel FEST” e già premiati nel 2011 a Torino come Miglior Gruppo
Gospel Italiano, il gruppo nasce nel 2005, a Martina Franca (Taranto), affermandosi
da subito come nuova e travolgente realtà italiana della Gospel Music.
Un progetto, questo, nato dal desiderio di unire assieme qualità musicale e
testimonianza, interazione col pubblico e Fede.
Musica, Amicizia, Fede, e noi aggiungeremmo Energia, queste quattro parole hanno segnato la strada del gruppo gospel italiano “WakeUp Gospel Project”.
L’universo sonoro di questo energico e
navigato gruppo italiano racchiude in se tutte le esperienze e collaborazioni
artistiche di 14 anni di attività, culminando nel 2018 con la partecipazione al
“True Worship Summit 18” di Londra (UK), dove i Wakeup Gospel Project hanno rappresentato l’Italia al
fianco di artisti pluripremiati “Grammy Awards” della
Gospel & Soul Music internazionale.
Con all’attivo sette lavori discografici e sei primi premi, annoverano collaborazioni con artisti di fama nazionale ed internazionale quali Neri Per Caso, Karima, Mariella Nava, Mario Rosini, Iskra, Luca Pitteri, Louvain Demps (USA), Isaac Cates (USA), Rosey Cosby (USA), Knagui Giddins (USA), Angie Cleveland (USA), Chantea Kirkwood (USA), David Blank (USA), Orlando Jhonson (USA), Dave Randolph (USA), Leann e Carl Albrecht (USA), Graziano Galatone, Orchestra ICO della Magna Grecia (6 produzioni), Festival Nazionali ed Internazionali.
È l’energia vitale della lode, del canto e della musica a rendere uniche le performance del gruppo gospel che è evidente nei brani e nei commenti di Graziano Leserri.
Quando si dice io ti amo, quando si ama una persona e lo si vuol dire, non lo si dice in una maniera sufficiente. Quando noi lo diciamo ai nostri genitori, ai nostri figli, alla nostra compagna, al nostro compagno, lo si dice con una forza ed una intensità che chi lo riceve lo deve percepire. Io ti amo deve esprimere gioia come la esprime l’esecuzione del brano “I Iove to Praise Him”.
E così la lode totale nella performance di “I Lift My Hands”, io alzo le mie mani, molto conosciuto nel mondo, che ha coinvolto tutti i presenti nel levare la loro mano al cielo, tutti insieme in lode totale, mano che poi scendeva lentamente.
E ancora il pubblico è protagonista in una corale improvvisata, polifonica e giocosa, ben riuscita con le parole Amen e Carmen, nome di una signora scelta a caso in omaggio a tutte le donne, con il commento entusiasta di Leserri “fino alla fine concerto non crederete alle vostre voci!”.
“Per tutto questo negli USA la Gospel Music è un genere musicale – ha precisato sempre il direttore – che viene praticato 365 giorni l’anno e ha la stessa sacralità del Vangelo, mentre in Italia permane il pregiudizio che lo vede associato al periodo natalizio, anche se negli ultimi anni nel nostro Paese le cose stanno cambiando e, infatti, i concerti dei “WakeUp Gospel Project” ormai si tengono durante tutto l’anno. È un genere musicale che serve per condividere la fede, il significato della vita, anche per chi non crede intensamente nei valori cristiani, è un momento di condivisione di valori umani, per cui non esiste l’artista e il pubblico, ma siamo tutti uguali davanti al Signore”.
Il culmine si ha con il brano Allejuia. “La serata è di gioia e di dolore – ha continuato Leserri – e l’uomo nella sua eccessiva gioia si allontana facilmente dal Signore, poi si ricorda quando il dolore lo opprime, come è nella natura dell’uomo, ma la vittoria sopra la morte ce l’ha fatta vedere solo Lui, Gesù Cristo. E’ con il suo dolore che tutto ha un senso, anche il nostro cammino. Noi siamo qui questa sera con i nostri sorrisi, uno vicino all’altro, siamo a conoscenza del grave lutto e non conosciamo i dolori che ognuno di noi si porta dentro. Stiamo condividendo questa serata per cui è bene che ci trattiamo bene, non sapendo delle battaglie che ognuno di noi sta vivendo in questo momento, però è giusto che ognuno di noi contribuisca alla felicità dell’altro, che vediamo la bellezza che la nostra vita può dare agli altri e Alleluja dice questo: la vittoria, la resurrezione ha vinto sulla morte”.
E ritornano in mente le parole pronunciate da Carmen Aquaro, presidente dell’associazione organizzatrice Aletheia: “Questo è un concerto particolare sia perché ci ha creato tanta gioia nel pensare che con il ricavato aiuteremo per Natale famiglie meno fortunate di noi, sia perché dedicato all’amica Anna da cui abbiamo imparato cosa vuol dire coraggio, umanità, e sopratutto fede. Chi ha fede ha una marcia in più perché è capace di affrontare la vita ed anche la morte in una maniera veramente esemplare”.
Il tour dei Wakup Gospel Project continua come illustrato nella foto.
Vito Piepoli