Saluto tutti Voi presenti, autorità, amici di Crispiano e di Martina, qui rappresentata dall’assessore alla cultura Antonio Scialpi, docente e amministratore impegnato. Ringrazio il Comune di Martina per la concessione del patrocinio e la gradita ospitalità in questa sede istituzionale. Un grazie particolare rivolgo al Presidente della Fondazione Paolo Grassi Franco Punzi, promotore insieme al Presidente della Fondazione Nuove Proposte Elio Greco, di questa splendida serata, che si svolge a conclusione di un mio percorso culturale, da loro spesso incoraggiato e sostenuto. Saluto il sindaco di questa splendida città Francesco Ancona, il sindaco di Crispiano Luca Lopomo, per la gradita presenza.
Ciò che rende particolarmente significativa questa cerimonia culturale è la presenza dell’onorevole Luciano Violante, presidente emerito della Camera dei Deputati, il quale, sollecitato dall’amico, concittadino onorario di Crispiano, Franco Punzi, ha accettato l’invito di presentare la mia opera. Una presenza che onora tutti noi, cittadini di Martina e di Crispiano, amici provenienti dai territori delle disciolte comunità montane di Gioia e di Mottola, da Milano, da Roma (da Firenze è pervenuto il saluto dell’arch. Cosimo Pentasssuglia con i ricordi della sua frequenza da giovane della biblioteca). La presenza dell’on.le Violante e di tutti voi onora anche i collaboratori-operatori culturali che con me hanno condiviso il lungo, e non facile, percorso della Biblioteca. Oltre ai colleghi bibliotecari e giornalisti e agli amministratori pubblici presenti, saluto e ringrazio Anita Preti, che per prima, ha compreso il ruolo significativo della Biblioteca di Crispiano, con la sua intervista del 21 febbraio 1997, pubblicata sui risvolti del libro; ringrazio l’autorevole giornalista, Michele Cristella, che ha curato la prefazione dell’opera e sottolineato la felice intuizione dell’operazione promozionale del territorio “100 masserie”, e non ultima la sig.ra Anna Sorn, autrice della presentazione.
Meritorio è stato il lavoro dell’editore Schena, ed in particolare della sig.ra Angela Schena, che ha pazientemente e con molta professionalità guidato il lavoro editoriale, svolto insieme a validi collaboratori e ad amici, tra i quali mia moglie Silvia, con i suoi incoraggiamenti e la preziosa revisione del testo, mia figlia Marzia che ha curato la copertina, presente in sala con il marito Donato Basso, che da Milano ha seguito la parte tecnica, e la sig.ra Maria Cristina Cianfarani, operatrice redazionale e coordinatrice del libro.
L’opera è dedicata alla mia cittadina e alle nipotine Fabrizia e Margherita, alle quali ultimamente si sono aggiunti felicemente Giacomo e Marco.
All’on.le Luciano Violante, anche a nome di tanti amici compaesani, rinnovo la stima e la gratitudine per la Sua venuta nella nostra cittadina, in occasione delle celebrazioni del bicentenario della Crispiano moderna (17 marzo 1997- una giornata di festa per il paese, onorato dalla sua storica presenza). In tale circostanza al Presidente venne assegnato, con voto unanime del Consiglio Comunale, presieduto dall’indimenticabile sindaco dott. Francesco Paolo Liuzzi, il Premio Crispius 1997. Nell’occasione, fu lo stesso on.le Liuzzi, orgoglioso della “sua” Biblioteca, a presentare il Centro Studi Montaliani, unico del centro-sud con i suoi 4.000 documenti e testi specifici, donati dal prof. Giuseppe Milano residente a Pisa; nonchè il patrimonio che negli anni la Biblioteca ha raggiunto: 35.000 volumi riordinati e catalogati, comprese diverse donazioni di privati; l’Archivio Storico Comunale, riordinato e classificato sino agli ultimi quarant’anni; l’Emeroteca con oltre 500 titoli di quotidiani e riviste, di oltre 50 anni, la maggior parte rilegati, consultabili attraverso il catalogo nazionale di Bologna; la pinacoteca con opere donate in occasione di concorsi a livello provinciale, regionale e nazionale e un ricco patrimonio documentale (6.000 provini fotografici e 600 gigantografie stampate da Romano Gualdi di Castelfranco Emilia, purtroppo recentemente deceduto), riguardante il noto progetto de “Le Cento Masserie”, vanto della Biblioteca di Crispiano, diventato poi, l’elemento identificativo del territorio comunale e linea di sviluppo per tutta la regione Puglia. Documenti utilizzati per la mega-mostra allestita nel 1988 (Amministrazione Scialpi) nella masseria Le Mesole, e per la pubblicazione di 9000 copie del catalogo prestigio, stampato in tre edizioni, ormai esaurito, tutt’oggi ancora richiesto, ma purtroppo non ristampato.
Non sempre il lavoro si è svolto con la dovuta serenità e soprattutto con le risorse economiche necessarie, nonostante le tante collaborazioni gratuite e i sostegni significativi degli amici Franco Punzi ed Elio Greco(E’ merito loro se Crispiano ha registrato tante presenze autorevoli), non è mancato l’orgoglio dei sindaci di avere una Biblioteca, anche quando non sufficientemente sostenute. Ricordiamo (Giuseppe Giacovazzi, Vitantonio Pizzigallo, Vito Palmisano, Giuseppe Pietro Scialpi, Antonio Magazzino, Francesco Paolo Liuzzi e Giuseppe Laddomada), intervallati da ben 7 Commissari prefettizi, (de Mari, coadiuvato da Allegretta, Villani, Bruno, Blonda, De Carlo, Gentilucci e Paola Galeone); non è mancato neanche l’incoraggiante entusiasmo di 15 assessori delegati, spesso nominati per controllare più che collaborare, ma quasi sempre divenuti sostenitori preziosi del lavoro della Biblioteca, pur in contrasto con le scelte delle rispettive maggioranze politiche, e in alcuni casi subendo anche la revoca della delega. Nel percorso dei 50 anni di vita della Biblioteca di Crispiano si sono avvicendati gli assessori: Aldo Pulpito, Giovanni Petrarca, Luigi Longo (uomo di cultura, non più tra noi. Fu lui a sentirsi dire in Giunta proponendo iniziative della Biblioteca “c ma mangià…a cultur”, ma erano gli anni ‘70); gli altri assessori, Luciano Gabellone, Donato Perrini, Giovanni Pergolese, Donato Greco, Giuseppe Bennardi (anche come consigliere provinciale), Angelo Carmelo Bello (una grave perdita di qualche anno fa per lo studio e la conoscenza della storia del paese); ancora Tommaso Chisena e poi Fernando Frassanito e Pietro Ettorre (che hanno preferito dimettersi che sottomettersi), Cosimo Di Roma, Giampiero Ricci e Sergio Sisto.
In tutti questi anni sono stati preziosi il lavoro dei colleghi dipendenti Caterina Lofano, Comasia Basta, Cosimo Tagliente, Antonio Palmisano, ai quali si sono aggiunti Piero Marangi e Maria Rosaria Schiavone; a tutti non è mai mancato il supporto informatico dell’amico Piero Marzolla. Preziosissimi per tutti sono stati i sostegni della storica Società Umanitaria di Milano, i finanziamenti ministeriali, regionali e provinciali, le risorse attinte con progetti europei, (redatti con l’ausilio della dott.ssa Marike dell’A.I.C.C.R.E. per anni presieduta dal presidente Punzi e a livello regionale dal Presidente Emiliano), della collega dott.ssa Monica Albano della Libermedia e della dirigente regionale dott.ssa Mariella Anselmi) ed ancora, i contributi delle Comunità Montane di Gioia del Colle e di Mottola, dove ho svolto dal 1981 il ruolo di dirigente-segretario generale, contestualmente alla collaborazione offerta alla Biblioteca sino al 2013, anno del mio auspicato pensionamento.
Non sono mancati piccoli incidenti di percorso, che non hanno però pregiudicato il lavoro della Biblioteca di Crispiano.
Successivamente molte cose sono cambiate, e mi viene in mente l’affermazione del Manzoni: “Non sempre ciò che viene dopo è Progresso”, pur considerando la buona volontà dell’Amministrazione in carica di ridare al paese una vitalità culturale e turistica che hanno segnato la sua storia.
L’impegno culturale, sostenuto dalle collaboratrici allontanate che ultimamente assicuravano, anche a titolo gratuito, il funzionamento dei servizi della Biblioteca, chiusi ufficialmente per necessità di economie gestionali, é proseguito con un nuovo progetto, da me attuato, non più pubblico, fruendo della loro preziosa esperienza acquisita: é stata istituita l’Università del “Tempo libero e del Sapere”, nell’ambito dell’Associazione di volontariato “Minerva”, che si occupa di servizi alla persona, di trasporti e di assistenza scolastica ai ragazzi; organismi, iscritti all’albo regionale, giunti al 7° anno di vita, grazie all’impegno della direttrice Silvia Laddomada, della presidente dell’Associazione Mariangela Liuzzi, di mio figlio Gabriele e dei numerosi soci.
L’anno scorso Crispiano ha celebrato i 100 anni delle sua autonomia, per metà di questo secolo è stata la Biblioteca ad assicurare, insieme ad altre organismi associativi, sorti gradualmente, due funzioni importanti per lo sviluppo del paese: informare e formare i cittadini e promuovere il territorio. Lavoro svolto, nel rispetto delle scelte politiche delle Amministrazioni succedutesi, nella maniera possibile e secondo le capacità personali di quanti hanno collaborato allo sviluppo dei settori Cultura e Turismo di Crispiano. Si è partiti da una situazione associativa quasi inesistente, giungendo ad avere circa 70 associazioni iscritte all’albo comunale. Per il turismo, una felice intuizione personale e un duro lavoro della Biblioteca e di Gualdi, descritti nel libro, hanno fatto emergere il paese da un ingiusto anonimato, dando vita al progetto de “Le Cento Masserie di Crispiano”.
Mancini, primo sindaco dell’Autonomia, considerava la nascente nostra cittadina come luogo ameno, con l’aria salubre, adatto a trascorrere momenti di relax e salutari per i tarantini, grazie alla macchia mediterranea che copre la collina a nord e l’area marina proveniente a sera da sud. Nei suoi scritti, ahimè, anche lui, a 5 anni di amministrazione, scrive: “E qui devo con gran rincrescimento dire che tanto la lapide per l’inaugurazione del telegrafo, quanto quella per il ricordo della mostra, ed i relativi documenti o grafici esposti in detta mostra e che poi furono esposti definitivamente nelle diverse sale del Comune, furono poi gettati alla rinfusa in uno dei magazzini comunali, dagli amministratori, che seguirono la prima civica amministrazione, molto occupati. E ora mi auguro – proseguiva Mancini – formulare il voto che, qualche nuovo amministratore comunale, meno occupato dei precedenti, possa perdere del tempo, per dedicarsi a rimettere in vista documenti, che parlano di vari secoli della civiltà del paese”.
Mancini infine, nel 1925 presentò un suo scritto “Origine e vicende del Comune di Crispiano”, in cui si legge: ”…Svegliarsi ed avere la sua storia, per spingere all’incivilimento la popolazione, poiché ove è storia é civiltà. La speranza di non aver fatto opera vana ed inutile per gli studi storici locali, rilevando le antiche origini di Crispiano e riportando minutamente lo svolgimento delle diverse pratiche, svolte per circa un trentennio, per giungere alla sua autonomia amministrativa, è certo il miglior compenso morale al quale possa aspirarsi…”.
Una speranza, che nutro anch’io, dopo aver cronologicamente documentato cinquant’anni di storia della Biblioteca di Crispiano, sviluppata nell’ambito dell’attività amministrativa del Comune, vedendo – come dice Seneca “che mi è accaduto ciò che capita ai libri rimasti chiusi per troppo tempo e le cui pagine si sono incollate: bisogna, per così dire, srotolare la memoria e, di tanto in tanto, scuoterne via tutto quello che vi si è depositato”. Ringrazio tutti per essere intervenuti e ancora una volta desidero esprimere gratitudine all’on.le Violante con una targa ricordo di questa serata di festa della cultura.