1221 MORTI SUL LAVORO NEL 2021.
Senza Prevenzione e Controlli la carneficina continuerà
I dati del 2021 comunicati dall’Inail evidenziano, ancora una volta, in modo impressionante il grave e continuo
problema dei morti e degli infortuni sul lavoro in Italia.
A fronte di 555.236 denunce di infortuni arrivate all’Inail, abbiamo registrato 1.221 morti (ogni giorno 3 lavoratori non
fanno più ritorno vivi a casa).
Il 20% delle denunce (80.789) si registra in itinere, cioè durante il percorso per recarsi sul posto di lavoro con 248
decessi.
In Puglia le denunce di infortunio sono state 24.533, in linea con quelle del 2020, con 96 morti, in aumento rispetto ai
78 dell’anno precedente.
Le denunce di Malattie Professionali sono state 40.387, in forte aumento sul 2020 (32.951, in conseguenza della ripresa
economica dovuta alla Pandemia, e che si concentra essenzialmente nel settore industriale).
Nella sola Puglia le denunce sono risultate 4.258 contro 2.862 del 2020.
Le denunce di Infortuni per Covid ammontano a 191.046 (68,3% donne), con il picco in Lombardia dove si registra un
tasso del 24,4%.
Sono stati 811 i morti per Covid (in Lombardia il 36,1%), con una età media di 58,5 anni.
Su 3.239.244 aziende in anagrafe all’Inail, ne sono state controllate solo 9.944 (pari allo 0,3%), delle quali 9.203
risultate irregolari, con la presenza di 104.869 lavoratori non in regola.
I contributi evasi riscontrati ammontano a più di 89 milioni di euro.
In Puglia sono state controllate 532 aziende su 191.574, pari allo 0,27%. 519 sono risultate non in regola (97%), con
4.893 in nero e oltre 8 milioni di contributi evasi.
Come si vede, la situazione della Sicurezza sul Lavoro in Italia sembra quella di un paese del terzo mondo. Né il
Governo, né i partiti e le forze sociali sembrano comprendere la gravità di questo fenomeno.
Il Governo e le forze politiche fanno lacrime di coccodrillo e non vogliono affrontare seriamente questo problema che si
accentuerà ulteriormente con la ripresa economica post-pandemia.
Con lo 0,3% dei controlli annui effettuati, gli Enti Ispettivi preposti INL (Ispettorato Nazionale di Lavoro), ASL, NOE,
etc, non possono svolgere alcun reale intervento di Prevenzione e Sicurezza sui posti di lavoro.
Il PNRR poteva rappresentare un punto di svolta, ma il Governo Draghi – adagiato sui desiderata di Confindustria –
oltre a provvedimenti di facciata, non vuole risolvere alla radice questo annoso problema.
Per questo è necessaria una forte ripresa dell’iniziativa sindacale e delle forze sociali e dei lavoratori a tutela del valore
della vita umana e del lavoro.
Positiva è a questo proposito la decisione dell’Inail Puglia di destinare alle piccole aziende dell’edilizia i fondi ISI
(contributi per gli investimenti sulla sicurezza del lavoro), codici ATECO F41 e F43.
Stefano Sgobbio
Presidente Comitato Consultivo Provinciale
INAIL Taranto