Crispiano – uno sguardo al passato per capire il presente e orientare il futuro

Un teatro comunale strapieno di cittadini, accorsi ad applaudire il prof. Pietro Speziale, autore del libro “Crispiano – uno sguardo al passato per capire il presente e orientare  il futuro” (tipografia Piccolo,Crispiano), presentato ufficialmente al pubblico. Un gigante nel panorama della cultura crispianese, un attento studioso della realtà locale, che offre al paese un quarto libro su Crispiano, una memoria storica utile agli anziani per rivivere il passato, utile ai giovani per conoscerlo e orientare il percorso della cittadina, che quest’anno compie 100 anni dalla sua autonomia da Taranto, di cui era frazione fino al 1919, con Lecce, capoluogo di provincia.

A presentare l’opera un altro studioso locale, il prof. Giorgio Sonnante il quale ha subito evidenziato l’impegno di Speziale nell’aver fatto un paziente lavoro di ricerca, attingendo a fonti storiche affidabili, come l’Archivio storico del Comune, l’Archivio diocesano e l’Archivio di Stato. Ciò gli ha consentito di tracciare un percorso della storia del paese nei suoi primi 100 anni di autonomia. Un lavoro rigoroso di ricerca, portato avanti con imparzialità di giudizio,  arricchito da foto, testimonianze, notizie.

Il prof. Sonnante ha individuato un filo rosso che attraversa l’opera: sull’esempio dello storico greco Tucidide, Speziale si propone di fornire, a chi partecipa e a chi guida la vita politica della comunità, gli strumenti per conoscere il passato, interpretare  il presente e prevedere gli sviluppi futuri che le nuove generazioni attueranno. Nell’impegno e nel desiderio del prof. Speziale di dare lustro al paese di origine e di residenza, Sonnante ha citato lo scrittore e poeta brasiliano Coelho, il quale dice “L’individuo che non  onora la propria città, non onore se stesso”. Un plauso quindi a Pietro Speziale per questa missione che intende tramandare ai giovani.

La copertina del libro (realizzata da Angelo Ancona), lascia intuire un altro intento, perseguito dall’autore, ha osservato Sonnante. Alla foto di una Crispiano antica, si sovrappone una foto della Crispiano moderna. E’ un procedimento che Speziale ha seguito, dedicando a questo confronto di immagini un intero capitolo: guardare ogni fatto raccontato, in prospettiva futura; portare il lettore a scoprire le differenze, a ripercorrere le trasformazioni, ad auspicare un futuro migliore. Speziale si esprime sempre in termini positivi, plaudendo ogni volta che un problema viene risolto.

Ogni pagina del libro rivela un amore per i valori culturali e il bene comune, e questo amore, auspica l’Autore, che nasce nel cuore delle nuove generazioni, fautrici dello sviluppo dei prossimi cento anni.

Nel suo intento il prof. Speziale si è dichiarato ben lieto di aver potuto offrire, nell’anno del centenario dell’autonomia, una sua opera su Crispiano, realizzata come impegno utile del tempo libero, ma anche come desiderio di continuare a raccontare la nostra Crispiano.

“Evocare ricordi, sfogliare libri già pubblicati, cercare dati, certi e documentati, ricercare ulteriori particolari – ha detto l’Autore – è stata per me la spinta a pubblicare un libro e offrirlo per conoscenza ai cittadini. Facevo parte di un Comitato, costituitosi con i rappresentanti di tutte le Associazioni locali e con gli studiosi del territorio per programmare, per il centenario, un grande evento che, avvalendosi della collaborazione di tutti, avrebbe convocato i cittadini a ripercorrere la storia del paese, a partire dalla fine dell’Ottocento, quando la popolazione aumentò in seguito allo stanziamento di intere famiglie alle dipendenze delle grosse masserie presenti a ridosso delle grotte: Minco di Tata (dove c’è la Posta), S. Francesco e Siati su via Martina. Bisognava in questo Centenario, rinfrescare la memoria dei meno giovani e soprattutto risvegliare l’attenzione dei giovani, alquanto disinteressati alla conoscenza del loro passato. Il mio libro potrà servire a questo, ricordare e, doverosamente, conservare, integrare e tramandare la storia”. Grandi e lunghi applausi hanno espresso la stima dei crispianesi per il professore. Un omaggio a sorpresa è stato l’apparire sul palco, di ex alunni, la classe 5 A del 1976 – 1977, l’ultimo gruppo di alunni che il professore ha seguito dalla 1^ alla 5^ classe, prima di assumere l’incarico di direttore didattico a Rivolta d’Adda (Cremona).

 Alunni residenti a Crispiano, ma anche alunne residenti in altre regioni, si sono dati appuntamento per onorare il loro maestro, a cui hanno mostrato un affetto e un legame che gli anni non cancellano.

La serata è stata arricchita da momenti musicali e artistici, grazie alla brillante regia di Michele Vinci e Luciano De Leonardis. Una scena dello spettacolo teatrale “Terra e sangue” sul brigante Pizzichicchio, diretta da Concetta Vitale, un video su Crispiano, una poesia in dialetto crispianese sui sindaci non più presenti su questa terra di Michel Vinci, una in dialetto napoletano su Carlo Cacace di Anna De Marco, una carrellata in dialetto crispianese su figure note per i loro mestieri, di Denise De Leonardis. Una “Greta” crispianese, Francesca Luccarelli, con i suoi appelli sul rispetto dell’ambiente e una piacevole esibizione dei musicisti Emanuele De Vittorio, Rocco Padula, Tonino Palmisano e Gianpiero Massafra (voce).

 A conclusione l’omaggio di una scultura che ritrae il logo del centenario, da parte del sindaco Lopomo e degli assessori Bagnalasta e Fragnelli.                                                                                 Silvia Laddomada