Da Associazione Genitori tarantini, Comitato Quartiere Tamburi, Aps LiberiAmo Taranto, Donne e Futuro per Taranto libera.
Dott. Michele Emiliano,
come Lei sa, nel territorio tarantino insiste la più grande acciaieria d’Europa, responsabile del 90% della diossina emessa in Italia, oltre a Ipa, Benzo(a)pirene ed altri inquinanti che provocano un rischio inaccettabile per la salute dei tarantini, anche con una produzione, come quella attuale,di sole 4.700.000 tonnellate di acciaio annue. Questo è un punto fondamentale da mettere in evidenza quando è ancora desiderio del Governo nazionale spingere la produzione a caldo fino a 8 milioni di tonnellate. Ricordiamo che la stessa produzione a caldo, chiusa a Genova perché incompatibile con la vita e la salute di cittadini e lavoratori, è stata spostata a Taranto per essere definita ‘produzione strategica’. La domanda che sorge spontanea è: ‘perché a Genova sì e a Taranto no?’
E’ una domanda che Lei, Presidente, dovrebbe rivolgere al Governo nazionale, anche nella Sua qualità di assessore regionale alla Salute. Quella ‘salute’ che, vogliamo ancora una volta rimarcarlo, è l’unico diritto definito ‘fondamentale’ dalla Costituzione italiana.
L’associazione Genitori tarantini continua a chiedere la chiusura delle fonti inquinanti, a partire da quella individuata dalla Magistratura tarantina già nel 2012.
E’ primo dovere della Repubblica italiana spendersi al massimo affinché sia tutelata la salute di ogni individuo, anche perché essa viene considerata interesse della collettività. Eppure, nonostante proprio l’articolo 32 ponga la Carta italiana all’avanguardia rispetto a numerose Costituzioni straniere, il Governo evita di assumersi le proprie responsabilità, disconoscendo le precise conseguenze giuridiche che discendono proprio dall’articolo 32.
Tuttavia, riteniamo che i cittadini di Taranto meriterebbero quantomeno un migliore accesso ai servizi sanitari. Rileviamo, al contrario, una serie di problematiche nella fruizione di tali servizi che, di fatto, rendono arduo il percorso diagnosi-cura delle numerosissime patologie, con particolare riferimento a quelle correlabili con la tragica situazione ambientale del nostro territorio.
Nel porre alla Sua attenzione le criticità seguenti, Le chiediamo un tavolo urgente per individuare misure atte a risolverle.
1- Situazione dell’HUB Ss Annunziata.
A causa della chiusura dei Pronto Soccorso dell’Ospedale Moscati e dell’Ospedale San Marco di Grottaglie, l’Hub dell’Ospedale Ss Annunziata si trova nell’impossibilità di gestire il numero esorbitante di accessi giornalieri, con punte che arrivano anche a 230 interventi nei periodi critici, il 40% dei quali proviene dal Servizio 118.
2- Nel Reparto medicina dello stesso nosocomio, a fronte di una disponibilità do 48 posti letto, determinata dal Piano di riordino, in molte circostanze i medici sono costretti a ricoverare in ‘bis’, cioè nei corridoi, circa il 50% dei pazienti, atteso che il numero di questi ultimi arriva anche a 70 unità. Molto spesso, si tratta di pazienti in condizioni generali scadute che abbisognano di un percorso diagnostico celere o di terapie non effettuabili presso il proprio domicilio (principalmente, patologie tumorali, pancreatiti, malattie epatiche, ecc). Le strutture private convenzionate con il SSN coprono il 40% dei ricoveri ulteriori, ma offrono solo ricoveri programmati, il più delle volte con liste di attesa incompatibili con le patologie più serie.
3- Per quanto riguarda la medicina del territorio, si va delineando un grave problema. Su 159 MMG (Medici di Medicina Generale) in servizio a Taranto, 56 sono ormai prossimi alla pensione, essendo nati prima del 1954. Il 20% circa di questi ha un’età compresa tra 67 e 69 anni, quindi davvero molto vicini a quei 70 anni fissati come età limite di permanenza in servizio (come da allegate sentenze della Cassazione). Questo è un punto estremamente delicato, in quanto il MMG gestisce una popolazione sempre più anziana (come da dati Istat che riporteremo alla fine di questo paragrafo) che necessita di politerapie da erogare con attenzione, a causa dei deficit progressivi di funzionalità dei principali organi: reni, cuore, fegato, ecc.
Dati ISTAT, gennaio 2019, sulla popolazione tarantina per fasce di età: 9194 abitanti per la fascia 75/79 anni; 6994 per la fascia 80/84 anni; 4375 per la fascia 85/89 anni; 1711 per la fascia 90/94 anni; 338 per la fascia 95/99 anni; 50 ultracentenari.
4- La criticità più insopportabile riguarda i malati di cancro. Nel 2018, le esenzioni 048 erogate dalla ASL di Taranto sono state 1248, il 32% in più rispetto al 2009, con un trend in crescita. Questi pazienti sono seguiti nel cronico principalmente dai MMG, con monitoraggi stretti e visite ravvicinate, spesso domiciliari, a causa dei pesanti effetti collaterali delle terapie seguite (tossicità cardiaca, effetti sul midollo osseo, vomito e anoressia, sindromi paraneoplastiche, ecc). Se, come accertato, non ci dovesse essere un adeguato ricambio, i pazienti tarantini rischiano di non avere accesso ai LEA (livelli essenziali di assistenza).
Associazione Genitori tarantini – Ets
Comitato Quartiere Tamburi
Aps LiberiAmo Taranto
Donne e Futuro per Taranto libera