Crispiano, 25 novembre 2017
A volte ascoltare ciò che dicono gli altri, anche quando sono avversari politici e acquisire pareri tecnici di organi superiori preposti, specie quando ci vanno di mezzo gli interessi dei cittadini, può significare avere voglia di amministrare bene, cioè fare quello che si sente dire in campagna elettorale. Ora la questione Tari, calcolata in modo errato a Crispiano come in altri Comuni italiani, è una patata bollente nelle mani del Commissario dott. Volpe, che ovviamente non ha nessuna responsabilità, e la soluzione dipenderà dalle decisioni del Governo. Intanto il cittadino soccombe al pagamento del saldo della Tari 2017, entro il 30 novembre, pena l’irrogazione della sanzione pari al 30%; per il rimborso, se ci sarà, si vedrà. All’ufficio competente del Comune, dicono alcuni cittadini, assicurano che per il 2017 si è provveduto a calcolare la Tari correttamente, ma non accettano le domande di rimborso per gli anni 2014-2015 e 2016 perché le procedure non sono ancora chiare e che quindi bisogna aspettare. Le forze politiche locali opportunamente, con varie iniziative, informano i cittadini, mentre i consiglieri di Paese Futuro scrivono che “Anche sulla questione Tari l’ex Amministrazione Ippolito ha le sue responsabilità per quanto riguarda Crispiano”, e ricordano che “già nel 2014 (ma anche nel 2015 e 2016) avevano proposto degli emendamenti per correggere la situazione. Nelle mozioni di Paese Futuro – prosegue il comunicato – testualmente, c’era la richiesta ‘di stabilire la tariffa unitaria da applicare alle abitazioni tenute a disposizione che non tenga conto del numero degli occupanti e comunque preveda una riduzione da commisurare alla minore capacità di produrre rifiuti di tali locali accessori, in quanto il regolamento comunale per l’applicazione della Tari (art.10,comma 4) approvato con delibera n. 34 del 29/09/2014 già prevede tale individuazione’, ma la ex maggioranza ha sempre bocciato queste nostre richieste di modifica, e ora anche noi ci troviamo nel caos dei rimborsi. Siamo cioè nella condizione per cui i cittadini hanno il disagio di dover fare richiesta di rimborso e, nel contempo, il Comune dovrà pianificare l’introito di altre risorse per pagare anche questo debito”. “Chiederemo come ex Consiglieri – aggiungono –quali siano le intenzioni del Commissario prefettizio su questa materia, mentre auspichiamo anche un intervento governativo che vada incontro alle esigenze di tutti. A tal proposito stiamo verificando con alcuni parlamentari pugliesi la fattibilità di presentare opportuni emendamenti alla legge finanziaria 2018”.
Michele Annese