Era tradizione ogni 31 maggio portare La Madonna della Neve presso la masseria Le Mesole.
Il culto mariano, presente a Crispiano già dal 1226, con l’abbazia di Santa Maria attuale zona Castello, veniva intensificato nel mese di maggio con la visita presso la cappella della masseria Le Mesole, proprietà della famiglia Di Stani.
Fino agli anni ’70 la strada non era asfaltata e lungo il tragitto normalmente ci si impolverava tutti, a seconda del vento e delle precipitazioni. La strada bianca della devozione richiedeva il suo sacrificio.
All’andata la statua veniva portata con il carro da traino, subito dopo la messa mattutina.
In serata tutti in processione per riaccompagnarla dalla masseria in chiesa madre.
In piazza Libertà i portatori a spalla si sostituivano al carro e scortavano la Madonna all’altare.
Il mondo agricolo si fermava per qualche ora per onorare la protettrice di Crispiano, resa tale ufficialmente il 5 agosto del ’45 dall’allora sindaco Giuseppe Cesario e dall’arciprete Giuseppe Maria Caforio.
Vedo ancora oggi i volti delle famiglie devote presenti in quei momenti, tra cui Michele Carbotti, factotum della masseria e padre di Giovanni Carbotti, Giuseppe Carbotti e Katia Carbotti e tutte le persone che in quella masseria ci hanno lavorato, essendo uno dei più grandi insediamenti produttivi del territorio.
Un momento magico della nostra società contadina che si è portato avanti fino al ’69.
Non sarà stato casuale il fatto che nel ’88 presso quella masseria si è tenuta per molti mesi la mostra fotografica e di attrezzi agricoli delle 100 masserie, la prima operazione in Puglia per la valorizzazione dell’immenso patrimonio rappresentato dalle nostre masserie.
Ma di questa vicenda ne parlerò in un altro momento.
Ringrazio Cosimo Tagliente per la preziosa collaborazione.
Giuseppe Bennardi