L’Amministrazione mostra il suo vero volto, la sua reale capacità di governo, quando chiede il conto ai cittadini.
A parlare, bruciare cartelle esattoriali in piazza (vero, Assessore Paciulli? vero Vicesindaco Liuzzi?), dire che la colpa è sempre degli altri, sono buoni tutti. Ciò che però non è onesto fare è prima gloriarsi dell’alta percentuale di raccolta differenziata che è stata raggiunta grazie ai cittadini (70%), salvo poi dire, quando si chiede il conto, che a istituirla sono stati “quelli che c’erano prima”.
La raccolta differenziata è un obbligo di legge e non farla costa di più sia in termini di ecotassa (la tassa regionale sui rifiuti per il conferimento in discarica), sia in termini di spese per lo smaltimento in discarica dell’indifferenziato.
La verità è che la TARI, istituita con legge dello Stato, è una tariffa che deve coprire totalmente il costo del servizio di smaltimento (mentre la vecchia TARSU lo faceva parzialmente).
Invece di perdere tempo a raccontare frottole, gli attuali Amministratori, a partire dal Sindaco, che è titolare in prima persona della delega sulle politiche ambientali, fino all’Assessore alle Finanze Paciulli, dovrebbero spiegare nel dettaglio ai cittadini che cosa veramente stanno pagando, evidenziando tutte le spese che sono state caricate su questa tariffa.
Da quel che è stato finora possibile appurare dai Consiglieri di Opposizione, con la TARI i cittadini di Crispiano stanno pagando non solo il costo del servizio di raccolta e smaltimento, ma anche altri costi (parliamo di circa 500mila euro) come per esempio il “Fondo di svalutazione crediti”, calcolato in percentuale sugli accertamenti TARSU degli anni precedenti.
Come l’Opposizione aveva già denunciato, sia in occasione dell’approvazione del Bilancio 2013 che di quello 2014, l’Amministrazione ha “quadrato” fittiziamente i conti mettendo in attivo accertamenti di dubbia riscossione, poi ha speso soldi che non aveva, facendo crescere l’indebitamento con la banca-tesoreria ed ora usa i cittadini come un bancomat.
Oltretutto, invece di spalmare il costo nel corso dell’anno, ha accumulato le tasse comunali tutte a fine anno (per i soliti errori clamorosi commessi nella gestione, come il ritardo nella pubblicazione delle aliquote TASI nel sito del Ministero nel mese di maggio), aggravando le difficoltà dei contribuenti.
E sarebbe stato più utile, una volta tanto, ascoltare l’Opposizione che aveva suggerito alcuni aggiustamenti come quello di escludere dalla tariffa TARI, oltre a chi vive all’estero, anche i familiari che studiano o lavorano in altre località italiane (ma come al solito siamo stati ignorati).
Adesso a ciascuno le sue responsabilità. I cittadini si sono già presi le loro (e gli ottimi risultati della differenziata lo dimostrano); tocca all’Amministrazione farsi carico delle proprie, mettendoci la faccia, senza dare come al solito colpe che non ci sono ad altri e valutando seriamente di ritoccare il Piano Finanziario e quindi alleggerire il più possibile la tariffa. Noi da parte nostra porteremo questo argomento in Consiglio comunale.
Fonte: Coalizione Paese Futuro